Giorno: 4 Maggio 2010

"Anno accademico corsi a rischio", di Andrea Rossi

Caro ministro, in queste condizioni esiste il concreto rischio che il prossimo anno accademico non possa cominciare». Forse toni e sfumature non saranno questi. Forse il concetto sarà più articolato, denso di riferimenti. Ma il senso è chiaro, netto: se le premesse sono queste l’Università di Torino l’anno prossimo potrebbe non essere in condizione di far partire i corsi. È la prima volta che succede. Ed è la prima volta che il Senato accademico dà mandato al rettore di minacciare l’interruzione di corsi, esami e lezioni. Nessun ateneo italiano – nonostante le difficoltà siano uguali per tutti – aveva finora compiuto questo passo. Ieri l’ha fatto Torino, mossa che è l’immagine plastica di un’università che vive in apnea, decisa ieri sera dal Senato al termine di una seduta tesa, con circa 200 tra ricercatori e studenti in presidio, una breve irruzione, e qualche parola al vetriolo tra il rettore Ezio Pelizzetti e alcuni studenti. Il rettore lo va dicendo da almeno un paio d’anni, quando la scure dei tagli ha cominciato a farsi pesante: «Siamo …

Inchiesta G8, Scajola si dimette

Il ministro dello Sviluppo Economico, travolto dalla vicenda dell’appartamento al Colosseo, abbandona l’esecutivo: “Non posso continuare, dimostrerò la mia estraneità ai fatti” Claudio Scajola si dimette. Travolto dalla vicenda della compravendita, con presunti fondi neri, di una casa al Colosseo 1 il ministro dello Sviluppo economico ha annunciato la rinuncia all’incarico di governo. “Per difendermi”, ha detto in conferenza stampa, “non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni”. In pole position per la successione, l’attuale viceministro con delega alle Comunicazioni Paolo Romani. Scajola aveva resistito fino all’ultimo, ma alla fine la sua posizione è diventata insostenibile, costringendolo ad anticipare il rientro dalla Tunisia e a convocare i giornalisti per annunciare il passo indietro. “Da dieci giorni sono vittima di una campagna mediatica senza precedenti”, ha detto ancora. “Vivo una grande sofferenza”. L’ex ministro ha ribadito la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati, in particolare l’aver ricevuto denaro da imprenditori coinvolti nell’inchiesta sugli appalti del G8 per l’acquisto di un appartamento con vista sul Colosseo: “Non potrei mai …

"Con la Cassa integrazione la disoccupazione è al 12%. In due anni un milione di posti di lavoro in meno", di Antonio Misiani

A marzo 2010 il tasso di disoccupazione è stato pari in Italia al 9% delle forze di lavoro, un livello inferiore al 10% registrato da Eurostat nei 27 Paesi della UE (dati non destagionalizzati). Rispetto a due anni prima la disoccupazione italiana è cresciuta (+2,4%) ma meno che nella UE27(+3,1%). Se il confronto viene fatto sui dati di marzo 2009, l’incremento del tasso di disoccupazione in Italia (+0,9%) è di poco inferiore rispetto all’andamento europeo (+1,1%). Nel complesso, la Grande Recessione 2008-2009 sembrerebbe dunque aver avuto nel nostro Paese un impatto occupazionale meno accentuato rispetto al resto d’Europa. In realtà, come ha sottolineato la Banca d’Italia nel Bollettino Economico di gennaio 2010, a partire dall’ultimo trimestre 2008 il fortissimo aumento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni-CIG (un istituto tipicamente italiano, generalmente non presente nel resto d’Europa) ha molto contenuto la crescita della disoccupazione. Includendo nel tasso di disoccupazione anche i lavoratori in CIG (che ISTAT, seguendo i criteri ILO, classifica come occupati), il quadro cambia sostanzialmente sia sotto il profilo della dinamica temporale che in …

"Tecnici, si studieranno i dialetti e le regole per i colloqui di lavoro", di Anna Maria Sersale

Negli istituti tecnici accanto all’italiano scritto e parlato ci sarà il dialetto. Anzi, i dialetti, dalla Lombardia alla Sicilia con tutte le possibili varianti. Nasce la scuola di campanile? Forse. Tra i banchi non ci sarà soltanto la lingua unitaria, l’italiano, ma anche le lingue locali. Per ora siamo al livello di proposta. Il ministro Gelmini non si è ancora espresso ma il gruppo di lavoro incaricato di definire le linee guida dei nuovi programmi per geometri, tecnici informatici, periti industriali, esperti di turismo e quant’altro ha aperto un varco. «Gli studenti non potranno prescindere – è scritto in una scheda redatta dal gruppo – dalla conoscenza dell’italiano contemporaneo, della diversità tra scritto e parlato, e non potranno prescindere anche dalla conoscenza del rapporto con i dialetti». Però sulla proposta piovono critiche. «Se il federalismo scolastico è questo non ci siamo proprio – osserva Gigliola Corduas, presidente della Federazione nazionale degli insegnanti – Gli studenti hanno già tanti problemi con la conoscenza dell’italiano che non c’è davvero bisogno di inseguire i dialetti e i particolarismi …

Scajola pensa alle dimissioni

«Portai gli assegni circolari direttamente al ministero, dove si doveva stipulare l’atto». Non ha vuoti di memoria l’architetto Angelo Zampolini su quel giorno di luglio 2004, quando la proprietà dell’appartamento romano di via del Fagutale n°2 passava dalle mani delle sorelle Papa a quelle del ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. E, com’è noto, per il rogito non possono mancare i soggetti coinvolti. «Ricordo – dice l’architetto – che erano presenti il ministro, le due venditrici e il notaio. Consegnai i titoli direttamente al ministro». Si trattava di assegni per un valore di 900 mila euro. La testimonianza di Zampolini aderisce al racconto delle due sorelle Papa, Beatrice e Barbara. Le proprietarie dell’appartamento, infatti, hanno detto per tre volte agli inquirenti che «quegli assegni sono stati consegnati dal ministro Scajola». Titoli che le due sorelle si sono divise equamente, 40 a testa, e che, una volta depositati in banca, hanno attirato l’attenzione, sembrando i figli di operazioni sospette. All’incontro, le due proprietarie sono lusingate dall’acquirente e non si mettono a discutere di modi o …

"Per i più bravi spunta la 14esima", di Alessandra Ricciardi

I soldi sarebbero già disponibili. E la Gelmini prova a spenderli subito per incassare sul campo un altro risultato. È la riforma della carriera docenti o, se si preferisce, del merito, che per il 2010 potrebbe contare su una torta di circa 305 milioni di euro freschi da destinare agli insegnanti e 105 mila ad ausiliari, tecnici e amministrativi. Che diventano nel 2012 (secondo la scaletta indicata nella relazione tecnica allegata al decreto legge 112/2008) rispettivamente 638 milioni e 317 milioni di euro. Per non annacquare l’operazione, disperdendola nei rivoli di aumenti più o meno a pioggia, l’ultima ipotesi a cui si sta lavorando, a un apposito tavolo di viale Trastevere, è quella di un premio di fine anno, una sorta di 14esima mensilità, di circa 3 mila euro a insegnante. Si tratta di utilizzare quella quota parte -il 30%- delle economie realizzate attraverso i tagli agli organici e alle sedi scolastiche che lo stesso decreto 112, la prima manovra Tremonti del governo Berlusconi IV, prevede sia reinvestita sul personale per incentivarne il merito. Il …

"La nazione oscurata", di Guido Crainz

Non va sottovalutato il valore simbolico e politico delle affermazioni del ministro della Repubblica Roberto Calderoli. Non va sottovalutato il segnale che danno al Paese, proprio perché quel segnale viene dalla forza di governo che appare di gran lunga la più compatta, e sempre più determinante all´interno della coalizione. Certo, anche nelle celebrazioni del 1911 e del 1961 non erano mancati momenti polemici, alimentati dalle forze intellettuali e politiche che si sentivano in qualche modo ai margini del processo (repubblicani, socialisti e cattolici, nel 1911), o non si riconoscevano per intero nell´orizzonte culturale che improntava le celebrazioni (e che risentiva ampiamente, nel 1961, dell´egemonia politica della Democrazia Cristiana). Erano momenti di riflessione – talora anche segnali di delusione, come già nel 1911 – che dialogavano con un´impostazione “forte” e prevalente delle celebrazioni e dell´identità: non ne mettevano in discussione le fondamenta né la svilivano. Erano, insomma, posizioni nobili. Avevano a che fare con un´idea alta di nazione, facevano parte a pieno titolo di quel confronto culturale di cui le identità si nutrono. Non è così …