Giorno: 2 Maggio 2010

«Petizione contro l'aumento degli alunni per classe», di Ioannis Lioumis

Diritti e obblighi nell’individuazione dei criteri per la formazione delle classi. In questi giorni i Consigli d’Istituto delle scuole si stanno riunendo per discutere, tra le altre cose, anche dei criteri per la formazione delle classi. Per effettuare tutti i tagli previsti dall’art. 64 della legge 133, le classi previste saranno composte di un numero molto alto di allievi. Alle superiori, le classi iniziali devono avere un numero minimo di 27 alunni e poi i resti vengono distribuiti fino a 30, ma in sede di organico di fatto si potrà pure arrivare a 33. Sono numeri che peggioreranno la qualità del servizio e faranno andare le aule scolastiche ed i laboratori fuori norma: – sia in riferimento agli indici minimi di funzionalità didattica (D.M. 18 dicembre 1975 – Norme tecniche per l’edilizia Scolastica che stabilisce i parametri spaziali minimi a disposizione di ogni persona presente nei locali scolastici (1,80 metri quadri netti per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado; 1,96 metri quadri netti per le scuole secondarie di II grado)), – sia …

"Il referundum per l'acqua pubblica", di Franco Osculati

Secondo la terminologia degli economisti, l’acqua nel bicchiere che abbiamo davanti al piatto è un bene privato (rivale ed escludibile). Secondo la “Legge Galli” (36/1994) “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche (mia sottolineatura) e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà” (art. 1, c. 1). Secondo i proponenti del referendum, per tutti il “Forum italiano dei movimenti per l’acqua”, l’acqua è un bene pubblico (non rivale e non escludibile) o, secondo altre versioni, un bene comune (o collettivo, che secondo il gergo economico, in questo caso meno consolidato, sarebbe un bene non rivale ma escludibile). 1. Prima di giungere in tavola, l’acqua scorre lungo un percorso più o meno lungo (captazione, filtrazione, pompaggio) e, una volta apparecchiata, ancora deve fluire attraverso il convogliamento dei reflui e la depurazione. Dunque, l’acqua, intesa come H2O, in sé è poca cosa. Conta soprattutto il servizio. Questo, mi sembra, è il primo e sostanzioso punto a sostegno del referendum che sottolinea la Relazione introduttiva ai quesiti referendari …

"Neanche le cooperative sociali sono perfette", di Stefano Castriota

Le cooperative sociali italiane sono una realtà che coinvolge migliaia di organizzazioni e lavoratori. E’ un settore in costante crescita, ma non mancano le ombre. A partire dal basso livello degli stipendi, dovuto in parte alle aste al massimo ribasso indette dalle amministrazioni pubbliche per minimizzare il costo per l’erogazione dei servizi sociali. Poi ci sono percorsi di carriera piuttosto appiattiti, che non premiano l’istruzione e penalizzano le donne. E la scarsa trasparenza di alcuni enti rischia di danneggiare la reputazione di tutti. In Italia, le cooperative sociali coinvolgono 244mila lavoratori e 34mila volontari operanti in 7mila organizzazioni. Possono svolgere attività finalizzate all’offerta di servizi socio-sanitari ed educativi (cooperative di tipo A, le più diffuse) o all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, come i disabili fisici e mentali, gli ex-carcerati, gli ex-tossicodipendenti, e altro (cooperative di tipo B). I NUMERI DELLE COOPERATIVE Secondo l’ultimo censimento Istat disponibile, nel 2005 le cooperative sociali hanno prestato la propria attività a favore di circa 3,3 milioni di persone, producendo beni e servizi per 6 miliardi di euro. Rispetto ai …

"Formigoni, Moratti e l’allegra finanza Pdl", di Gianni Del Vecchio

L’ultima in ordine di tempo è la notizia dell’esposizione per 115 milioni di euro della regione Lombardia verso la Grecia. Ennesimo anello di una lunga catena di pasticci finanziari combinati dai due amministratori di riferimento del Pdl lombardo. Ovvero il governatore Roberto Formigoni e il sindaco milanese Letizia Moratti. Infortuni finanziari che, oltre a far male alle casse dei due enti, sono la migliore pubblicità per una Lega che gli ultimi sondaggi berlusconiani danno in ulteriore crescita rispetto alle regionali di un mese fa. Al Pirellone hanno poco da esser contenti. Sul Corriere di ieri è risaltato fuori un vecchio scoop del Sole24Ore, che già un anno fa avvertiva degli investimenti ellenici della regione. Questi i fatti. Nel 2002 la Lombardia ha emesso un bond da un miliardo di dollari con scadenza nel 2032. Per arrivare a quella data con i soldi necessari per restituire il prestito, gli uomini di Formigoni accantonano presso le due banche d’affari Ubs e Merrill Lynch un tot di soldi ogni anno. Questo fondo (in gergo sinking fund) a sua …

"Da Roma a Bari l’agonia dei licei", di Caterina Perniconi

“Siamo in emergenza su tutto, non solo sui corsi di recupero. Da due anni non ci arrivano nemmeno i soldi del funzionamento”. Dopo l’allarme lanciato dal preside del liceo Keplero di Roma, che ha scritto una lettera al ministro Mariastella Gelmini denunciando la mancanza di fondi per i corsi di recupero, la voce di Bice Mezzina, insegnante di liceo classico e presidente del centro d’iniziativa democratica degli insegnanti di Bari, è solo una tra le molte che fanno eco nei corridoi della scuola italiana: “Non ci sono soldi, siamo al collasso”. Verona, Bologna, Roma, Napoli, Bari. Il problema è lo stesso dappertutto: non arrivano i fondi da Miur. “La rigorosità di preparazione scolastica complessiva richiesta dalle nuove norme cozza fragorosamente con la drammatica realtà di scuole senza soldi e sostegno per sopravvivere – ha scritto il preside del Keplero, Antonio Panaccione a giugno prossimo saremo obbligati ad applicare, completamente disarmati, le nuove disposizioni del Governo in merito alla valutazione finale. Ci troveremo, così, di fronte al tradizionale alto numero di alunni che non avranno raggiunto …

"Attenti ai pensionamenti", di Stefano Fassina

Caro direttore, la ringrazio per l’attenzione che ha voluto dedicare alla mia intervista su Il Foglio del 29 aprile scorso. La ringrazio anche per le parole di incoraggiamento ad andare avanti nella demolizione del principio tax and spend, abitudine dura a morire nelle nostre fila. Un’abitudine che viene, troppo facilmente, attribuita a chi si occupa per responsabilità istituzionali del tax, ma che, invece, dovrebbe estendersi, almeno in egual misura, a chi per corrispondenti, ma decisamente più gratificanti, compiti di governo, avvia lo spend. Chi è responsabile delle entrate si trova, infatti, a dover raggiungere, come è avvenuto nell’ultimo governo Prodi, obiettivi determinati dall’incapacità politica collegiale, dell’esecutivo e della maggioranza parlamentare, di controllare o ridurre la spesa pubblica. Posso testimoniare per esperienza diretta che Vincenzo Visco nel 2006-2008 avrebbe ovviamente preferito ridurre le imposte, invece che essere costretto a un brutale intervento di aumento del gettito per cogliere gli assurdi e ideologici obiettivi di indebitamento previsti nel Dpef del giugno 2006. Infine, una breve ricostruzione storica. L’editoriale di Europa ritrova nelle mie parole a Claudio Cerasa …