Mese: Aprile 2010

"La memoria si è fermata a Fossoli", di Maria Grazia Gerina

E all’alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare». Fossoli 22 febbraio 1944 data l’istantanea dell’orrore scattata da Primo Levi, un attimo prima di salire con gli altri 600 internati sul convoglio che li porterà ad Auschwitz. Sembra di vederli ancora quei pannicelli chiari che sventolano per la campagna emiliana trasformata in universo concentrazionario. Mentre si spegne il lamento che le donne tripoline avevano intonato per l’intera notte. C’era voluta la bonifica, subito dopo la Grande guerra, per strappare quelle zolle alle paludi, evento celebrato nel giugno del ’22 con tanto di visita del re. Ma, dopo la nascita della Repubblica di Salò, nel giro di poche settimane quel fazzoletto di terra nel modenese era diventato il principale campo di transito per ebrei, partigiani, prigionieri politici, operai da deportare negli altri campi di concentramento e di sterminio del Reich. Scelto per la posizione isolata e per la ferrovia che dalla vicina cittadina di Carpi puntava verso il Brennero. «Ecco che superiamo Verona, Trento, Bolzano. Ecco il Brennero: noi guardiamo …

«Ciao 'Bella Ciao'!», di Manuela Ghizzoni*

«Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. O partigiano, portami via, ché mi sento di morir. E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir. E seppellire lassù in montagna, sotto l’ombra di un bel fior. E le genti che passeranno mi diranno «Che bel fior!» «È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!» O bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!»   “Bella ciao” è l’inno più celebre della Resistenza. Un testo tanto semplice quanto potente, che parla di dignità e di libertà dall’oppressore, non invoca odio e tantomeno menvedetta e, forse, è per questo motivo che qualche Sindaco ritiene non possa essere cantato e suonato nel giorno della Festa della Liberazione. Da tempo assistiamo a provocazioni di questo tipo che ci indignano e che offendono la memoria delle vittime del nazifascismo, perché banalizzano la data del 25 aprile, in quanto la considerano priva di significato o, nel peggiore dei casi, la ritengono patrimonio esclusivo di una sola parte politica, così da delegittimarne la Costituzione che ne è …

Festa di Liberazione, festa di tutti

Non piangetemi,non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un’idea. (parole scritte con la punta di uno spillo, sulla copertina di una Bibbia, ritrovata nei pressi del luogo dove fu fucilato) Guglielmo Jervis (ingegnere di 42 anni) Mia adorata Pally, sono gli ultimi istanti della mia vita. Pally adorata ti dico a te saluta e bacia tutti quelli che mi ricorderanno. Credimi non ho mai fatto nessuna cosa che potesse offendere il nostro nome. Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto, ora sono qui… fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché la libertà trionfasse. Baci e baci dal tuo e vostro Paggetto Irma. P.s. Vorrei essere seppellita a Sestola. Eccole, le ultime parole di uomini e donne che morirono durante la resistenza. Giovani italiani che combatterono perché l’Italia potesse tornare libera, combatterono non solo per il proprio destino, ma anche per quello del loro Paese e che Giacomoi in un’email ha voluto ricordarci. Un sacrificio che oggi dobbiamo ricordare, più che mai. A loro …

Da Bersani appello alle opposizioni: «Uniti contro il rischio di deriva». Patto repubblicano anche con Fini

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani chiama all’unità le forze di opposizione: «Le tensione nella maggioranza in futuro sono certe, gli esiti imprevedibili. Le forze di opposizione non possono sottovalutare i rischi che Berlusconi per un verso e la Lega per l’altro possono dare per accelerare una situazione che non riescono ad affrontare. Per le forze di opposizione serve una responsabilità nuova». «Serve un impegno più forte – sostiene Bersani – a discutere e concertare l’azione parlamentare e un lavoro per stringere i contenuti dell’alternativa». Per «accelerare» il confronto con le opposizioni, il leader Pd, che nei giorni scorsi ha già incontrato il leader Idv, Antonio Di Pietro, continuerà «colloqui e verifiche» con le altre forze di opposizione dentro e fuori il parlamento. «Siamo di fronte – sostiene Bersani analizzando la tensione nella maggioranza – ad una situazione estremamente confusa. Il paese, pieno di problemi, assiste attonito a lacerazioni molto profonde nella maggioranza che in un colpo solo ha distrutto tutta la retorica berlusconiana dei cieli azzurri e dei mondi felici». Il segretario del Pd, …

«Sulle indicazioni per i licei», a cura del CIDI

Il questionario sulle Indicazioni nazionali relative agli obiettivi specifici di apprendimento per i licei sembra costruito in modo da affermare più che consultare. Esso risponde infatti ad una sorta di gigantesca tautologia: vuol suggerire all’interlocutore quel che afferma, inducendolo a confermare implicitamente con la risposta (quale che essa sia) la bontà delle affermazioni poste in premessa alle domande. E’ una logica che non lascia spazi di reale discussione. Pertanto, è opportuno procedere ad un’analisi di carattere più generale. Questioni di metodo Una procedura molto discutibile Esprimiamo innanzitutto il nostro dissenso sulla procedura seguita, che appare del tutto in contrasto con quanto dichiarato all’art. 3 e all’art. 8 comma 1 del DPR 275/99 (“il Ministro della pubblica istruzione, previo parere delle competenti commissioni parlamentari sulle linee e sugli indirizzi generali, definisce a norma dell’articolo 205 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per i diversi tipi e indirizzi di studio: (…); 1. gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni;”). Siamo davanti ad una scelta culturale …

PD Scuola, Pillati: "le carenze dello Stato non possono pesare sugli Enti Locali"

Dichiarazione di Marilena Pillati, responsabile Scuola dell’Esecutivo del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna Il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna esprime forte preoccupazione per gli effetti che produrranno i nuovi tagli al personale della scuola pubblica. Questo è il secondo anno consecutivo in cui il Governo, attraverso tagli lineari, non corrisponde alla domanda di educazione ed istruzione delle famiglie, alla domanda delle Autonomie scolastiche di avere le risorse per assicurare il diritto all’apprendimento degli studenti e alla domanda degli Enti locali di non ridurre l’offerta formativa e la qualità dell’istruzione. Già i tagli al personale nell’a.s.2009/2010 avevano ridotto il tempo scuola, inciso negativamente sulla qualità dell’istruzione e reso più difficile il sostegno ai tanti bisogni educativi degli alunni. Nella nostra Regione, in cui l’aumento della popolazione scolastica è del 2%, cioè il più alto a livello nazionale, il taglio al personale docente è del 3% (1.192 insegnanti in meno). Questo significa che nel prossimo anno il rapporto docenti/studenti, che già in questo anno scolastico è il più basso in Italia, subirà una contrazione del 5%. A ciò si aggiungerà il …

«Garibaldi, da santo a quasi terrorista», di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella

La parabola di un’icona. L’800 adorava il condottiero, ora il dileggio leghista. Sui palazzi si scriveva: «Dormì qui per due ore». E si vendeva la pasta con il suo nome . «Così ho trasformato il Sud da terza potenza mondiale in povera colonia italiana: eravamo solo mille… ma siamo stati sufficienti ad arraffare tutto l’oro del Meridione, a smontare le industrie del Sud che davano lavoro a migliaia di operai e a trasferire queste ricchezze al misero Nord». Sono parole messe in bocca a Giuseppe Garibaldi in una cartolina della serie «Garibaldi? No grazie», con tanto di barra di traverso diffusa dai nostalgici del Regno delle due Sicilie. Direte: questa poi! E quando mai è stato il Mezzogiorno la «terza potenza mondiale »? A metà dell’Ottocento? Davanti o dietro gli Stati Uniti? Davanti o dietro l’impero francese? Davanti o dietro l’impero britannico? E dov’erano in classifica, per dire, l’Olanda che controllava immensi possedimenti coloniali o l’impero ottomano? Uno storico sicuramente non filo-unitario come Mario Costa Cardol ricorda che «nel 1860 il Piemonte contava 803 chilometri …