Mese: Aprile 2010

"E da Torino a Palermo scatta la protesta nelle Università", di Anna Maria Sersale

Genova, Torino, Roma, Palermo, da un ateneo all’altro rimbalza la protesta dei ricercatori universitari. “Abbiamo votato all’unanimità l’astensione dall’attività didattica – afferma Marco Merafina, il coordinatore nazionale – La riforma in discussione in Parlamento non ci riconosce lo stato giuridico di docenti, perciò dal prossimo anno accademico ci rifiuteremo di fare lezione. Solo i nuovi ricercatori, che ora hanno il contratto “a tempo”, se confermati potranno diventare associati. Per noi c’è il blocco di carriera, ma non abbiamo alcuna intenzione di andare in estinzione come i dinosauri”. Merafina sostiene che “migliaia di ricercatori rischiano di restare su un binario morto perché esclusi dalla possibilità di diventare docenti, pur avendo supplito per anni alle carenze degli atenei”. Un problema che il governo sembra voler risolvere con una modifica del ddl che ora è all’esame della Commissione cultura in Senato. “La modifica, comunque, escluderà ogni forma di ope legis – spiega il relatore della riforma, il senatore Giuseppe Valditara – Il nodo deve essere sciolto, perché la disparità è ingiusta. Però deve essere chiaro che non può …

"I respingimenti e la Costituzione", di Chiara Saraceno

Il ministro Maroni si è recentemente vantato di aver posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, «riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c´è stata una riduzione del 90 per cento». A prima vista una buona notizia, che testimonia della efficienza della politica di contrasto alla immigrazione clandestina messa in atto da questo governo. Peccato che questi dati nascondano altre, preoccupanti, verità. La prima è che concentrarsi sul respingimento degli sbarchi come forma principe di contrasto alla immigrazione irregolare può dare molta visibilità mediatica ma di fatto riduce di molto la portata dell´azione di contrasto. Secondo dati di varia fonte, incluse le questure, la maggior parte degli immigrati che sono irregolarmente nel nostro paese non utilizza più i barconi, ma varchi di frontiera non sufficientemente controllati. Molti entrano addirittura regolarmente, con un visto turistico poi lasciato scadere. Per non parlare del fatto che le stesse norme sui permessi di soggiorno producono la loro quota di irregolari, nella misura …

«Il modello emiliano, città aperte e sicure», di Graziano Delrio*

Nell’intervista dell’Unità che chiede, sul post voto, «da dove cominciare?», Nadia Urbinati risponde «dall’Emilia». Anche io dico: cominciare dall’Emilia e dalle sue città. Ma non voglio, dopo cinque anni che sento parlare di Berlusconi, passare cinque anni a sentir parlare di Lega. Io dico cominciamo dall’Emilia, perché l’Emilia può ancora proporre un modello competitivo, economico, sociale, politico che può essere di riferimento per una riflessione che riguarda tutto il Paese. Un modello basato su poche, tre-quattro, parole chiave: capitale sociale, conoscenza, cura e, infine, comunità. Un abc da ricominciare ad articolare, anche come forza politica, tanto più se forza di governo. Un’evoluzione europea del modello emiliano è possibile ed è già in atto. Un modello concreto e di valori, che parte dalle città, dalle persone, che guarda all’Europa e al mondo. Città aperte, dinamiche, e non chiuse sulla paura, città la cui forza è il «noi», la cura delle persone e del territorio, la responsabilità comune per uno sviluppo nuovo, l’educazione come cardine della cittadinanza. Per noi, essere emiliani, di questa parte della Pianura, vuol …

Bersani: "No al plebiscitarismo berlusconiano"

Ospite della rubrica domenicale “L’Intervista”, condotta da Maria Latella, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha sottolineato la necessità di “rafforzare la democrazia per renderla più efficiente”. Il leader dell’opposizione ha contestato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che “intende accelerare in curva sulle riforme, aggirando i problemi con un modello plebiscitario”. A SKY TG24 Bersani ha lanciato la controproposta del Pd: “Chiamiamo tutti quelli, che sono disponibili, a un patto repubblicano per riformare le regole nel solco della nostra Costituzione, che è la più bella del mondo”. Relativamente alle tensioni tra il premier e il presidente della Camera, Bersani ha detto di non conoscere le dinamiche di quello che sta succedendo. Da tale vicenda risulta però chiaro che “questa loro vittoria alle Regionali ‘senza se e senza ma’ è una leggenda: il Pdl ha perso quattro punti e quelli di An se ne sono accorti”. Per il segretario del Pd, in ultima analisi, “le ultime elezioni hanno dimostrato un distacco micidiale tra società e politica, un distacco tra politiche di governo e bisogni …