Mese: Aprile 2010

Italia 2020, rivoluzione in famiglia. "Un figlio su due fuori dalle nozze", di Maria Novella De Luca

Nasceranno fuori dal matrimonio ma saranno amatissimi lo stesso. Un bambino su due, nei prossimi dieci anni, sarà concepito da genitori non sposati. L’Italia di domani sarà così, la nuova radicale trasformazione della famiglia è già in atto ma corre più veloce del previsto, e rischia di far saltare tradizioni consolidate e ordinamenti giuridici. Già oggi nel nostro paese il numero dei “figli naturali”, così definiti in modo arcaico per differenziarli dai “figli legittimi” venuti al mondo all’interno del matrimonio, supera il 20% di tutte le nascite. Con una fortissima accelerazione negli ultimi anni, basti pensare che nel 2000, secondo le tabelle dell’Istat, i bimbi di coppie non sposate erano poco più di 50mila, e nel 2007 circa 117mila. Una velocità di cambiamento che porterà, secondo una proiezione statistica realizzata da Alessandro Rosina, docente di Demografia all’università Cattolica di Milano, ad uno scenario per cui nel 2020 in Italia una nascita su due avverrà fuori dal matrimonio. Un dato lontano dalle previsioni inglesi, dove l’Ons, Office for National Statistics, calcola che nel 2014 addirittura il …

"L'insegnante bloccato in trincea", di Marco Rossi Doria

L’idea del ministro Gelmini di rendere regionali le graduatorie dei docenti risulta contraria al parere del Consiglio di Stato che si è già espresso a favore del carattere nazionale della nostra comunità scolastica, citando, in una sentenza di merito – che fa giurisprudenza – gli articoli 3, 4, 16, 51 e 97 della Costituzione. Ma, ben al di là del diritto costituzionale, l’idea di limitare gli insegnanti a svolgere il proprio compito solo entro la propria regione appare difficilmente praticabile. In primis, per come è la vita reale delle persone e anche perché in contrasto con i principi stessi sui quali si fonda l’Europa unita. Infatti, se questa proposta passasse, il giovane docente di matematica che insegna a Castelfranco Veneto e si sposa con la collega di Brescia o di Mantova o di Bari o di Catania, non potrebbe cambiare sede. E la docente di latino di Trento che ha il padre malato di Alzheimer che vive nella confinante provincia di Verona, non potrebbe chiedere l’avvicinamento. L’Unione europea, poi, si fonda sulla libertà di andare …

"La stagione della diaspora", di Massimo Giannini

LA diaspora finiana si è dunque compiuta. Non è una rottura che prelude a una scissione, ma neanche un’abiura che prepara una capitolazione. La nascita formale di una componente di minoranza guidata da Gianfranco Fini dentro il Pdl rappresenta comunque una svolta politica importante. Segna la fine del Popolo della Libertà come lo abbiamo conosciuto finora. Lo “spirito del Predellino”, nell’ottica del co-fondatore, non c’è più. Il partito personale si trasforma in un partito (quasi) normale. Nella logica finiana, questa svolta sancisce l’avvio di un lunghissimo e complicatissimo processo di autonomizzazione. Personale, nei confronti dell’uomo che lo ha sdoganato nel lontano 1993. Politico, nei confronti di un centrodestra ormai a esclusiva trazione forzaleghista. Bisogna dare atto al presidente della Camera di non aver ceduto, e di aver difeso con coerenza la sua posizione, difficile e a tratti quasi insostenibile. Dentro un Pdl forgiato nel freddo di Piazza San Babila dall’”unico fondatore” (Berlusconi) e poi modellato nel fuoco della vandea nordista sui bisogni dell’”unico alleato” (Bossi), per Fini non era semplice far valere e far vivere …

"Il federalismo e il mistero del silenzio tombale", di Giovanni Sartori

L’altro giorno scrivendo su queste colonne su le «Incognite del federalismo» mi sono detto: questa volta mi massacrano. Mi sono sbagliato alla grande. La risposta è stata un silenzio tombale. Chi mi ha letto saprà che ponevo quattro quesiti, appunto sul federalismo: quanto costerà, quanto complicherà le decisioni, quanto spezzetterà le cose che non sono da spezzettare, e chi punirà, e come, chi sgarra. Non dico che i suddetti fossero quesiti facili; ma erano e restano quesiti sine qua non, senza i quali nulla, senza i quali «non si può». Mi era stato annunziato che mi avrebbe risposto il ministro Roberto Calderoli. Del che ero lietissimo perché l’uomo è intelligente (la sua legge elettorale lo è, pur nella sua orrendezza). Invece Calderoli si è sfilato, a quanto pare. Così mi ha risposto domenica soltanto La Padania trovando come vittima— immagino—Stefano Bruno Galli, che mi risulta essere ricercatore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Milano. Il buon Galli se la cava come può. Non affronta e tantomeno risponde in alcun modo a nessuna delle mie …

"Vi prego, salvate la Miosfera", di Stefano Benni

UN preistorico vulcano islandese erutta e tutto il modernissimo traffico aereo è bloccato. Ma l’Italia sembra far parte di un’altra galassia e pensa solo alle sue piccole beghe. Il fifone schiva-processi dice che la mafia è un’invenzione dei media e Dell’Utri è un cartone animato. Bossi dà la colpa della nube alla crisi monetaria islandese e reclama le banche del Polo Nord. Bertone è alla ricerca di un’analogia tra i crateri e i sodomiti. Bersani dice, si sciolgano pure i ghiacciai, basta che non si vada al voto. E alla fine il ministro Matteoli se ne esce con una proposta geniale: nessuno viaggi. Abbiamo capito perché è ministro. Il terremoto di Haiti dopo una settimana è sparito dai media, ma al suo posto impazza una catastrofe ben peggiore: Minzolini e colleghi che si accapigliano sul milione di telespettatori perduti. Intanto abbiamo nuovi sismi in Nuova Guinea Afghanistan e Cina, ma l’argomento è logoro, non interessa più. E dire che di problemi ambientali ne abbiamo anche noi. La penisola italica sembra snella ma è obesa. Con …

Scuola, Pd a Gelmini: profondamente sbagliato far prevalere residenza su merito

Ghizzoni: Ministro sempre più appiattito su posizioni Lega, riferisca in parlamento. “Il reclutamento regionale è profondamente sbagliato, il principio territoriale non può prevalere sul merito e le capacità dei docenti”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni in riferimento alle affermazioni del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sull’introduzione delle graduatorie regionali. “In questo modo – aggiunge Ghizzoni – il ministro dimostra il totale disinteresse per la proposta della sua collega di partito, Valentina Aprea, ed un appiattimento sulle pretese della Lega da sempre disponibile a graduatorie in cui la residenza del docente e la sua presunta omogeneità culturale con il territorio siano i criteri fondamentali per il reclutamento. Si tratta di una scelta profondamente sbagliata perché il principio territoriale non può prevalere su quello del merito. Fa inoltre disperare che nell’epoca della globalizzazione e nell’Europa che sancisce la libera circolazione delle persone si dica che ‘oltre alle mogli e ai buoi anche i docenti debbano essere dei paesi tuoi’. E a nulla serve invocare la sacrosanta questione della stabilità e …

La Bresso perde la presidenza delle Regioni europee per il veto del Carroccio

Così l’Italia rinuncia ad un incarico importante a livello internazionale. PD, “più la Lega Nord in Italia significa così meno Italia in Europa”. La lega Nord ha posto il veto sulla conferma di Mercedes Bresso alla presidenza del Comitato delle Regioni europee, che a Bruxelles riunisce i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali. La nomina della Bresso risale allo scorso febbraio ed avrebbe dovuto essere riaffermata dal Governo, perché fondata proprio sul mandato di presidente della Regione. Ma nulla di fatto. La manovra politica della Lega Nord ha compromesso questa prassi. Il risultato è che l’Italia perde la Presidenza di un ente importante a livello internazionale. Il duello tra l’ex presidente Pd della regione Piemonte ed il neogovernatore sembra essere infinito, nonostante le urne si siano chiuse già da molto tempo. Per la Bresso è il finale della guerra, la coda di una campagna elettorale estremamente dura. Ha dichiarato, “ ho subito attacchi pesanti, anche personali. E io ho risposto con accuse politiche, più volte ho paragonato la Lega ai partiti xenofobi europei”. Il …