Mese: Aprile 2010

Il PD presenta le proposte sugli ammortizzatori sociali: "Ora la maggioranza le voti"

I democratici non si arrendono: dopo la bocciatura del mese scorso da parte del ministro Sacconi e propongono due nuovi emendamenti a tutela dei lavoratori. Il Gruppo Pd alla Camera ha presentato ieri con una conferenza stampa le proposte sugli ammortizzatori sociali, per il sostegno del reddito e per la tutela delle categorie di lavoratori precari. Hanno partecipato il Presidente del Gruppo Pd, Dario Franceschini , il Vice segretario del Partito Enrico Letta, Cesare Damiano, Capogruppo Pd in Commissione Lavoro, e Francesco Boccia, coordinatore delle Commissione Economiche del Gruppo del Pd. – Gli emendamenti elaborati dal Pd sono due: uno finalizzato a riconoscere il prolungamento della cassa Integrazione Ordinaria fino a 78 settimane, coperto per la maggior parte attraverso l’introduzione di una addizionale straordinaria Irpef del 2% sulle quote di reddito superiori a 200000 euro l’anno; – l’altro volto a ripristinare l’intervento dell’INPS per il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori non corrisposte dalle imprese in crisi, la cui copertura è prevista attraverso l’utilizzo di parte delle risorse stanziate per la detassazione dei contratti di produttività, …

"Il pasticcio dei ricercatori", di Giliberto Capano

ricercatori universitari d’Italia si stanno mobilitando contro il disegno di legge di riforma del ministro Gelmini in discussione al senato. In molte sedi essi hanno preannunciato che nel prossimo anno accademico non insegneranno. Se queste minacce venissero attuate l’intero processo di offerta formativa del sistema universitario italiano verrebbe messo in ginocchio, perché almeno un terzo degli insegnamenti sono tenuti dai ricercatori. Siamo di fronte all’esito di una tipica storia italiana che, per essere compresa, necessita di un breve excursus storico (d’altra parte come ben sappiamo molti dei problemi italiani di oggi vengono da lontano). Il ruolo del ricercatore universitario venne introdotto nel 1980 (insieme ai ruoli di professore ordinario ed associato). La normativa che lo istituiva prevedeva che i ricercatori facessero solo ricerca e potessero svolgere solo attività didattica integrativa. Insomma, non potevano essere titolari di insegnamenti. Ed è proprio nell’inizio della storia che sta il germe della patologia: unico paese del mondo occidentale, abbiamo previsto che vi fosse una figura di ruolo, a tempo indeterminato, nel corpo accademico privo della funzione docente. Geniale vero? …

Decisi i tagli, il Veneto perde 1.600 cattedre

Dall’anno prossimo il Veneto avrà 1.633 cattedre (e probabilmente altrettanti insegnanti precari) in meno. La conferma arriva dall’Ufficio scolastico regionale ed è la diretta conseguenza della riforma dell’ordinamento. Due le due fasce colpite: saranno 902 le cattedre in meno alle superiori e 728 alle scuole elementari. Una cifra precisa, arrivata dal ministero, sulla quale difficilmente si potrà contrattare, e messa ora direttamente nelle mani dell’Ufficio scolastico regionale, che si troverà perciò a dover gestire autonomamente 1.633 cattedre in meno per l’anno 2010/2011 con un picco preoccupante di riduzione per le scuole elementari, che perderanno 728 maestri (si passa da 18.095 a 17.367), e per le superiori, che avranno 902 professori in meno (da 15.729 a 14.827). «Effettivamente, i tagli sono stati messi interamente nelle nostre mani, la riduzione di organico è però l’esito diretto della riforma della scuola, la conseguenza funzionale dell’avvio dei nuovi ordinamenti delle superiori — spiega Carmela Palumbo, direttore dell’Ufficio scolastico regionale — il ministero ci ha comunicato i dati la scorsa settimana, in questi giorni li abbiamo analizzati e domani (ndr …

"Gelmini e la disunità dello Stivale", di Michele Ainis

Al suo rientro nella vita pubblica dopo la maternità (auguri), il ministro Gelmini ha battezzato la prima iniziativa per celebrare i 150 anni dell’Italia unita: la disunione dei docenti. Come? Con una legge sugli insegnanti regionali, che ammetta in graduatoria soltanto chi risiede in quel determinato territorio. L’idea già discussa ieri da Marco Rossi-Doria su queste medesime colonne porta con sé un problema però, almeno per noi che a scuola abbiamo studiato un po’ di logica. Anzi, i problemi sono almeno tre. Primo: il ministro ha dichiarato che la nuova legge introdurrà la meritocrazia nel corpo docente; e allora che ci azzecca la carta d’identità? Semmai è vero il contrario, perché le graduatorie regionali sarebbero un imbuto, un ostacolo alla selezione dei migliori. Secondo: sempre il ministro si è sgolato mille volte contro il provincialismo degli atenei italiani, contro i concorsi locali che fin qui hanno permesso d’allevare professori che non respirano se non l’aria di casa. Sicché li ha poi sostituiti con un unico concorso nazionale, e ha fatto bene. Ma allora come si …

Governo battuto sul ddl lavoro

Governo battuto in commissione Lavoro della Camera: l’unico emendamento presentato dall’esecutivo al ddl lavoro, rinviato alle Camere dal Capo dello Stato, e relativo all’articolo 20 sulla esposizione all’amianto dei lavoratori a bordo delle navi di Stato, è stato infatti respinto. Via libera anche della commissione Lavoro della Camera al pacchetto di emendamenti presentati da Giuliano Cazzola, relatore del ddl lavoro (il provvedimento rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano) e una proposta presentata dalla Lega. In particolare le proposte di modifica puntano a andare nella direzione indicata dal Capo dello Stato. Queste le modifiche che hanno ottenuto il via libera: NO PER LICENZIAMENTO. La clausola compromissoria non può riguardare controversie relative alla risoluzione del contratto di lavoro e davanti alle commissioni di certificazione le parti possono farsi assistere da un legale di loro fiducia o da un rappresentante dell’organizzazione sindacale o professionale a cui abbiano conferito mandato. ARBITRATO DI EQUITÀ. Sarà possibile «nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento» e, questo il paletto in più che introduce la versione Cazzola: «dei principi regolatori della …

"Scommessa su un'Italia nuova", di Mario Deaglio

Attorno all’auto si intrecciano e si aggrovigliano oggi tre discorsi diversi. Il primo è quello globale, che vede il mercato dell’auto ansimare dei paesi avanzati e crescere vorticosamente nei paesi emergenti, con auto più piccole e molto meno costose. Per soddisfarli entrambi, e quindi per tener conto congiuntamente delle esigenze della sicurezza, dell’ambiente e di bassi prezzi di vendita, è necessario investire molto e produrre in grandi quantità veicoli con le medesime caratteristiche di base (le cosiddette “piattaforme”). Per il futuro ci si deve quindi attendere un grande mercato globale con pochissimi produttori per i quali la soglia di sopravvivenza è stimata in 6-7 milioni di veicoli l’anno. Di qui ha origine la corsa delle società produttrici a fusioni e accordi. La Fiat – recentemente alla ribalta per l’acquisizione di una quota dell’americana Chrysler – non è certo la sola a cercare di crearsi una base globale: per limitarsi a notizie recenti, occorre citare l’intesa di Renault-Nissan con la tedesca Daimler per un’accresciuta cooperazione tecnica. E General Motors vende ormai più auto in Cina che …

"25 aprile, nell´Anpi boom di partigiani junior", di Maria Cristina Carratu

Più che mai rinvigorita. L´Anpi, l´associazione dei partigiani, fa un bilancio alla vigilia del 25 aprile, dal quale risulta che ha raggiunto 110 mila iscritti, nel 2009. Un boom mai visto. Ma soprattutto, dovuto alle nuove leve di «ragazzi partigiani», giovani e perfino giovanissimi che di guerra e Resistenza hanno solo sentito parlare, ma convinti di poter contribuire lo stesso alla causa per cui i partigiani doc lottarono e morirono: la democrazia e la Costituzione. Un 25 aprile in cui non mancano le polemiche. A Mogliano, in provincia di Treviso non si suonerà “Bella ciao”. Anche se il sindaco leghista, Giovanni Azzolini nega: «Nessun problema a far suonare ´Bella ciao´ alla banda comunale, se i partigiani lo chiedono», meglio, però, la ‘Canzone del Piave´, «che celebra il fiume sacro alla patria». Azzolini ricorda di «essere iscritto all´Anpi», non vuole sentire parlare di veti e davanti alle tv locali e sul web canta “Bella ciao” e parla di «fraintendimento». Tuttavia, ritiene che l´inno al Piave è più adatto, «tanto più che proprio da Mogliano la Terza …