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Il PD presenta le proposte sugli ammortizzatori sociali: "Ora la maggioranza le voti"

I democratici non si arrendono: dopo la bocciatura del mese scorso da parte del ministro Sacconi e propongono due nuovi emendamenti a tutela dei lavoratori. Il Gruppo Pd alla Camera ha presentato ieri con una conferenza stampa le proposte sugli ammortizzatori sociali, per il sostegno del reddito e per la tutela delle categorie di lavoratori precari. Hanno partecipato il Presidente del Gruppo Pd, Dario Franceschini , il Vice segretario del Partito Enrico Letta, Cesare Damiano, Capogruppo Pd in Commissione Lavoro, e Francesco Boccia, coordinatore delle Commissione Economiche del Gruppo del Pd.

– Gli emendamenti elaborati dal Pd sono due:
uno finalizzato a riconoscere il prolungamento della cassa Integrazione Ordinaria fino a 78 settimane, coperto per la maggior parte attraverso l’introduzione di una addizionale straordinaria Irpef del 2% sulle quote di reddito superiori a 200000 euro l’anno;

– l’altro volto a ripristinare l’intervento dell’INPS per il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori non corrisposte dalle imprese in crisi, la cui copertura è prevista attraverso l’utilizzo di parte delle risorse stanziate per la detassazione dei contratti di produttività, che si è dimostrata inattuale e inefficace”.

Durante la conferenza è stato lanciato un appello ai deputati del Pdl e della Lega affinché votino in Aula, così come hanno fatto in Commissione, gli emendamenti del Pd. Una raccomandazione dovuta e per nulla scontata se si ricorda il tortuoso iter delle proposte in questione.
Poco più di un mese fa, dopo il si di Pdl e Lega nella Commissione Lavoro, cosi come nelle altre 10 Commissioni chiamate a dare un parere, è giunto lo stop del Governo: il Ministro Maurizio Sacconi si è dichiarato contrario andando contro la sua stessa maggioranza; successivamente la Commissione Bilancio ha bocciato la copertura finanziaria, visto il parere negativo della Ragioneria Generale dello Stato. ”In commissione Bilancio – ha detto Francesco Boccia – non c’e’ stato neanche il tentativo di riaprire la mediazione sulle coperture, nonostante il Pd ne avesse proposto altre alternative”.
“ Adesso – dichiara Franceschini – si è dovuti tornare agli emendamenti; una delle cose che vengono dette è che l’opposizione non fa proposte, ma questo non è vero, è sottaciuto che le nostre proposte vengono respinte piuttosto; da qualche mese infatti stiamo utilizzando la quota di calendario della Camera riservato alle opposizioni su questo importante progetto, ed oggi torniamo nuovamente in aula a riproporlo ”.
“Il costo delle due norme è di 300 milioni di euro, come il decreto incentivi – ha dichiarato il vicesegretario Enrico Letta – decreto che è stato inutile e controproducente, visto che ha bloccato i consumi, in quanto la gente per un lungo periodo ha speso meno, attendendo che entrasse in vigore; è stato solo un mero spot elettorale, lanciato a misura prima del voto. Tuttavia l’accordo inizialmente raggiunto con la maggioranza dimostra che il Parlamento può tornare a essere luogo dove si possono fare cose utili per il Paese, se si esce dalla logica di contrapposizione che il Governo invece vuole imporre”.

Il Capogruppo Pd Dario Franceschini ha concluso la conferenza stampa dichiarando: “ I lavoratori interessati nelle due norme non sono numeri, dati statistici, ma persone concrete in carne ed ossa che non ce la fanno ad andare avanti; dopo un accordo iniziale, il Governo si è messo dichiaratamente di traverso, e ora che le norme vengono dal Pd riproposte in aula, la maggioranza dovrà assumersi la responsabilità politiche di dire si o no, il Parlamento è sovrano”.
Quanto al dispendio economico previsto dagli emendamenti, Franceschini spiega: “ Le coperture sono ampliamente indicate, basta votarle, si tratta di un ”contributo di solidarietà”’ del 2% per il 2010 e il 2011 per i redditi elevati, per esempio per un reddito di 250.000 euro, il contributo sarebbe di 1.000 per ciascuno dei due anni, vale a dire 3 euro al giorno, una misura sensata dunque, per evitare che molte persone finiscano nella disperazione”

Dopo la conferenza stampa del Partito Democratico in cui si è chiesto il voto sugli emendamenti proposti, si è avviata una riflessione nella maggioranza che ha chiesto un rinvio a martedì prossimo per individuare le coperture necessarie. In quella occasione si capirà se la maggioranza parlamentare ha qualche margine di autonomia o se per tutti decide ancora il Ministro del Lavoro Sacconi.

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