I calendari venatori saranno prorogabili solo di 10 giorni e con l’ok dell’ISPRA. Lega vota contro assieme a una parte del PDL. Bianchi: “Ci siamo sempre opposti a uno strappo che avrebbe messo l’uno contro l’altro cacciatori, ambientalisti e agricoltori, esposto le regioni a contenziosi continui e l’Italia a procedure di infrazione europee”. Grazie alla nostra ferma opposizione, al lavoro costruttivo delle associazioni ambientaliste e venatorie e al contributo di parte della maggioranza è stata finalmente sventata la deregulation sulla caccia. Il testo del sub emendamento approvato oggi prevede che le regioni possano prorogare la chiusura della caccia, ma di soli 10 giorni fino al 10 febbraio e previo parere vincolante dell’Ispra. Per Stella Bianchi responsabile ambiente della segreteria
nazionale del Pd è un bel giorno: “Finalmente l’aula della Camera ha posto fine al tentativo irresponsabile della destra di togliere regole certe alla caccia, un tentativo durato per mesi, incurante della tutela della fauna e della protezione dell’ambiente. Il Pd si è sempre opposto a uno strappo che avrebbe messo l’uno contro l’altro cacciatori, ambientalisti e agricoltori ed esposto le regioni a contenziosi continui e il paese a procedure di infrazione europee. Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante grazie anche all’azione determinata di moltissime
associazioni ambientaliste che con grande impegno e coerenza hanno fatto sentire la loro voce, anche con un presidio davanti a Montecitorio in questi giorni. E una volta di più si sono viste le contraddizioni della destra al governo, che non riesce ad esprimere un’unica posizione. Messa da parte questa deriva pericolosa, iniziamo ora un lavoro costruttivo per affrontare problemiveri come quelli dei danni prodotti all’agricoltura.”
Già perché il voto ha scompaginato gli schieramenti: parte del Pdl e Pd hanno votato a favore, parte dello stesso PDL,la Lega e l’Idv contro. “Nella maggioranza è stata sconfitta l’ala oltranzista che vorrebbe la caccia senza limiti, e per questo c’è stata una spaccatura sia dentro il Pdl che tra Pdl e Lega”. Lo dice il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd nella Commissione Ambiente.
Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd è convinto che oggi “ha vinto il buon senso del parlamento che ha bloccato, per la terza volta, la liberalizzazione del calendario venatorio dentro la legge comunitaria. Il Pd ha lavorato per arrivare ad buon punto di mediazione e tuttavia non possiamo non sottolineare che nella maggioranza esistono almeno tre diverse posizioni e ancora dopo il voto non c’è dato di conoscere il parere del governo che sul tema ha evitato di pronunciarsi. Ci auguriamo che i tentativi di forzature sul calendario venatorio siano definitivamente terminati e si possa ricominciare a discutere con serenità su questa materia, a partire da temi concreti come quelli relativi ai danni all’agricoltura”.
Cosa prevede l’emendamento. Lo spiega il capogruppo del Pd nella commissione agricoltura della Camera, Nicodemo Oliverio: “Il nuovo articolo 43 approvato oggi a Montecitorio segna un importante successo del Pd e dimostra la spaccatura interna alla maggioranza. La stagione venatoria non potrà essere prolungata sine die: le singole regioni potranno posticiparne il termine di conclusione per alcune specie e comunque entro la prima decade di febbraio. Davanti alla rigidità con cui il governo e la maggioranza si sono inizialmente presentati in aula – prosegue Oliverio – consideriamo questo risultato una vittoria importante del parlamento e dell’opposizione che si è battuta con responsabilità a difesa del delicato equilibrio sancito dalla legge sulla caccia del 1992”.
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