Giorno: 21 Aprile 2010

"Sui soldi alle scuole della Regione ci sarà la moltiplicazione dei pani e dei pesci?"

L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo del PD in commissione Scuola alla Camera, interviene sulle presunte “ulteriori risorse” alle scuole dell’Emilia Romagna, annunciate in questi giorni dal ministero. “Purtroppo non c’è un euro in più rispetto a quanto già dovuto e previsto, ci sono invece molti milioni in meno di quelli necessari”. “È stato annunciato dall’Ufficio scolastico regionale – e ripreso dalla stampa – lo stanziamento di ‘ulteriori risorse’ per le scuole della Regione Emilia Romagna – commenta Manuela Ghizzoni, capogruppo del PD in commissione Scuola alla Camera – ma in realtà non c’è nessuno stanziamento aggiuntivo. Si tratta dell’erogazione della seconda tranche di risorse già assegnate al budget annuale delle scuole”. “A giocare sulle parole si rischia di ingannare le persone: le presunte ‘ulteriori risorse’ non esistono perché non c’è un euro in più semmai dobbiamo registrare finanziamenti decurtati, come attesta il taglio di 126 milioni euro operato dalla Finanziaria sui fondi destinati alle spese delle scuole per il personale – spiega la parlamentare democratica – Peraltro, a meno che al Ministero dell’istruzione non siano in …

"Il decreto della discordia. La lirica sulle barricate", di Luca Del Fra

Il decreto sulle fondazioni liriche è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri al Quirinale. Bondi ha dovuto correggerlo perché il testo approvato dai ministri venerdì ha fatto arrabbiare tanti. Anche nella maggioranza. Un decreto fantasma come il Vascello di Wagner, poiché non si conosce il contenuto, ma che non citerebbe più la Scala e Santa Cecilia; una selva di archetti in rivolta contro il ministro Sandro Bondi, latore del decreto stesso; un deus ex machina, che prende le sembianze del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ancora una volta tirato per la giacchetta nell’agone politico. Il decreto sulle fondazioni lirico-sinfoniche – i nostri maggiori teatri d’opera dalla Scala al Maggio fiorentino, dal San Carlo al Regio di Torino -, approvato venerdì scorso in consiglio dei ministri, sta causando un pandemonio al punto che, viste le proteste perfino nella stessa maggioranza, il testo è stato pesantemente riscritto prima di arrivare, ieri nel tardo pomeriggio, a Napolitano. Sarebbe composto da sette articoli non cita, com’era invece venerdì, la Scala e Santa Cecilia. Al presidente fanno appello l’opposizione, sindaci …

Per il sapere, nelle università

Viaggio nell’università italiana del PD. Il 10 maggio parte da Napoli e toccherà almeno 12 tappe entro la metà di luglio. L’obiettivo è condividere le nostre proposte sull’università con studenti, ricercatori e docenti. Bersani: “Per cambiare occorre investire. Riforme sì, bidoni no!” L’università e la sua riforma sono al centro del piano “Italia 2011” presentato dal Partito Democratico. “Una buona riforma è alla base della ripartenza dello sviluppo economico del Paese. Il capitale umano è centrale”, così Enrico Letta, vice segretario del Pd ha introdotto la conferenza stampa alla Camera dei deputati dove sono state presentate le proposte del Pd sulla riforma dell’Università italiana. Queste saranno condivise con gli studenti, i ricercatori e i docenti nel viaggio negli atenei che partendo il 10 maggio da Napoli toccherà almeno 12 tappe entro la metà di luglio. Mentre il centrodestra è impegnato su diatribe interne relative alle posizioni di Fini e Berlusconi, il Pd pensa che i veri problemi da risolvere per il Paese siano altri e che questi non si affrontano tagliando oltre 1 miliardo di …

"Sindacati anti-Gelmini: no a graduatorie locali", di Flavia Amabile

Il giorno dopo l’annuncio che dal prossimo anno i professori potrebbero essere legati al territorio e quindi reclutati sulla base di una graduatoria regionale la maggioranza è compatta, questa è la strada da seguire. Dall’opposizione in tanti accusano la Lega di essere all’origine di questa rivoluzione ma a scavare un po’ si scopre che a crederci non sono soltanto i politici del Carroccio. Anzi. A confermarlo è proprio un ex di An, il senatore Giuseppe Valditara, oggi uno dei punti di riferimento del Pdl per le politiche scolastiche. «Se ne parlava già nell’articolo 5 del decreto Moratti. Non è necessaria nemmeno una legge per dare il via a questa riforma, basterebbe approvare i regolamenti di quel provvedimento». Oppure bisogna provare a chiedere a Daniela Santanchè, anche lei non esattamente vicina al mondo della Lega. «Una proposta ottima – risponde -. Basta leggere l’intera proposta per capire che non può essere letta come una discriminazione tra professori ma soltanto come un modo per garantire la continuità didattica e per valorizzare il merito». Oppure, come ha spiegato …

"Ricercatori, mobilitazione anti-riforma", di Giancarlo Scarpa

Hanno firmato e ora la presa di posizione è stata messa nero su bianco: i ricercatori dell’Università di Modena e Reggio si asterranno dall’insegnamento. La decisione, annunciata nei giorni scorsi in svariate facoltà, è diventata ufficiale lunedì pomeriggio, quando ha avuto luogo l’assemblea di ateneo convocata per decidere forme e contenuti della protesta verso il disegno di legge 1905 di riforma del sistema universitario, meglio conosciuto con il nome di riforma Gelmini. L’iniziativa si è svolta nell’au – la magna di Ingegneria a Modena, in via Araldi: dalle 15 alle 18, circa 80 ricercatori in rappresentanza delle facoltà di Economia, Scienze della formazione, Scienze della comunicazione, Farmacia, Agraria, Lettere, Ingegneria Modena, Ingegneria Reggio e Scienze matematiche hanno discusso sui modi e termini del dissenso giungendo infine, come detto, ad approvare un documento condiviso. Un atto nel quale, spiegano i ricercatori, «si ribadisce che non assumeremo incarichi di didattica a meno che non non venga modificato il ddl Gelmini». Adesso il documento dovrà essere sottoposto a tutti i ricercatori dell’ateneo e, dopo la sottoscrizione, sarà reso …

Intercettazioni: solo per gravi indizi di reato. Due mesi di carcere chi le pubblica

L’opposizione: spuntano norme «anti-D’Addario» e un’altra che avrebbe vanificato l’inchiesta di Trani. Dodici emendamenti che riscrivono di fatto il ddl intercettazioni ora all’esame della commissione Giustizia del Senato: li hanno presentati il relatore Roberto Centaro (Pdl) e il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, a nome del governo. Ma le novità introdotte, tra cui il ritorno ai «gravi indizi di reato», non convincono l’ opposizione che continua a chiedere a gran voce il ritiro del provvedimento e scatenano la protesta dei giornalisti. GIORNALISTI – La Fnsi, infatti, annuncia che il 28 aprile i cronisti scenderanno in piazza contro il ddl. A far insorgere il centrosinistra contribuiscono, tra l’altro, due proposte di modifica destinate a far discutere: una ribattezzata subito, da Felice Casson e Luigi Li Gotti, «Anti-D’Addario» e un’altra che avrebbe di fatto vanificato l’inchiesta di Trani su «Agcom-Annozero». È vero, sintetizzano nell’opposizione, che il centrodestra ha fatto «un piccolo passo in avanti» per rendere il testo «il più “firmabile” possibile dal Colle», tornando ai «gravi indizi di reato», ma nel non voler rinunciare al principio …

Italia 2020, rivoluzione in famiglia. "Un figlio su due fuori dalle nozze", di Maria Novella De Luca

Nasceranno fuori dal matrimonio ma saranno amatissimi lo stesso. Un bambino su due, nei prossimi dieci anni, sarà concepito da genitori non sposati. L’Italia di domani sarà così, la nuova radicale trasformazione della famiglia è già in atto ma corre più veloce del previsto, e rischia di far saltare tradizioni consolidate e ordinamenti giuridici. Già oggi nel nostro paese il numero dei “figli naturali”, così definiti in modo arcaico per differenziarli dai “figli legittimi” venuti al mondo all’interno del matrimonio, supera il 20% di tutte le nascite. Con una fortissima accelerazione negli ultimi anni, basti pensare che nel 2000, secondo le tabelle dell’Istat, i bimbi di coppie non sposate erano poco più di 50mila, e nel 2007 circa 117mila. Una velocità di cambiamento che porterà, secondo una proiezione statistica realizzata da Alessandro Rosina, docente di Demografia all’università Cattolica di Milano, ad uno scenario per cui nel 2020 in Italia una nascita su due avverrà fuori dal matrimonio. Un dato lontano dalle previsioni inglesi, dove l’Ons, Office for National Statistics, calcola che nel 2014 addirittura il …