"Attacco frontale al Colle. Riforme ad alta tensione", di Marcella Ciarnelli
La tensione, avvertita ma latente, tra il Quirinale e Palazzo Chigi, finora rivelata in modo strumentale essenzialmente nei resoconti governativi, sta venendo fuori. E dal Colle trapela l’irritazione per quella che viene considerata, con preoccupazione, una falsa partenza della tanto decantata stagione della tregua e delle riforme. Il presidente del Consiglio, incassati i risultati delle regionali, più volte ha dichiarato il suo impegno ad usare i prossimi tre anni, liberi da consultazioni nazionali, per approvare un pacchetto di riforme. Al premier interessa innanzitutto quella della giustizia, per i noti motivi, e, subito dopo, quella per aumentare i poteri del ruolo che ha in testa di andare a ricoprire finita l’attuale esperienza possibilmente investito direttamente dal popolo. Premierato, presidenzialismo. E’ tale l’ambizione da portarlo a contrapporsi ai precisi paletti che il presidente della Repubblica, anche in questi giorni, ha voluto mettere proprio a proposito delle priorità in tema di riforme. Napolitano a Verona ha invitato in modo esplicito ad applicarsi alle materie su cui il lavoro è già avviato, il compimento del federalismo innanzitutto, per cercare …