"Sacconi: riformare lo Statuto dei lavoratori. Il nuovo piano entro maggio", di Paolo Griseri
Lo Statuto dei lavoratori compie quarant’anni: è ora di cambiarlo. “Entro maggio – garantisce il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi – presenterò un testo nuovo”. Applaude la platea degli industriali italiani, certamente pensando alla scomparsa di quelli che Guido Carli definiva nel 1977 “i lacci e i lacciuoli” che imbrigliano l’economia e i profitti. Il ministro non spiega quali saranno le linee del nuovo Statuto destinato a sostituire “entro tre anni”, la legge 300 scritta da Gino Giugni nel 1970. Certamente, garantisce Sacconi, la nuova legge servirà a “completare la liberazione dall’oppressione burocratica, da tutto quello che genera conflitto e dall’incompetenza che minaccia l’occupabilità”. Tradotto in concreto significa la conferma del sistema di arbitrato per i licenziamenti. Il testo del provvedimento, contestato dalla Cgil come una norma che di fatto aggira l’articolo 18 dello Statuto, verrà ripresentato dopo la prima bocciatura di Napolitano: “Aggiusteremo velocemente quel testo – dice Sacconi – confermando l’utilità di un arbitrato che è una opportunità in più per i lavoratori e le imprese rispetto al grande contenzioso esistente”. Il secondo …