Mentre le scuole private si attrezzano con docenti madrelingua, il ministero manda in classe insegnanti di Inglese improvvisati. E’ quello che, stando alle rimostranze dei sindacati, accadrà già dal prossimo anno scolastico alla scuola primaria. Il taglio degli 11 mila e 200 docenti specialisti di Inglese (che cioè insegnano soltanto Inglese, perché in possesso il più delle volte della laurea in Lingue straniere) alla scuola elementare proseguirà secondo la tabella stabilita dalla Finanziaria 2009 e il prossimo anno saranno 4 mila e 500 gli specialisti dirottati nelle classi ad insegnare tutte le discipline (o ambiti: dalla matematica all’Italiano) e non più soltanto Inglese.
Al loro posto il governo ha promesso di specializzare in tre anni circa 5 mila insegnanti, ma i primi saliranno in cattedra già a settembre con pochissime ore di formazione alle spalle. “I tagli agli organici condotti senza criterio – tuonano dalla Cisl scuola – incidono inevitabilmente sulla qualità dell’offerta formativa, con scarso rispetto per la dignità professionale degli insegnanti: l’efficacia e la qualità della didattica non possono continuare ad essere l’ultima preoccupazione di chi governa la nostra scuola pubblica”. In pratica, comunica il sindacato guidato da Francesco Scrima, “saranno duemila i docenti di scuola primaria che nel prossimo settembre saranno chiamati ad insegnare l’Inglese anche se non avranno ancora completato il percorso di formazione con cui dovranno acquisire il livello di competenza minima previsto dagli standard internazionali”.
Per la Flc Cgil “si tratta di una evidente forzatura, a scapito della qualità della formazione e, dunque, dell’insegnamento della lingua Inglese, solo per risparmiare qualche migliaio di posti di specialista rispetto a quelli attualmente necessari per coprire questo insegnamento in tutte le classi”. Il corso di formazione, che dovrebbe dare ai neodocenti di Inglese tutte le competenze necessarie ad insegnare la lingua straniera ai più piccoli, prevede 340 ore di formazione blended (parte on line e parte in presenza), di cui 100 al primo anno.
Alla fine del percorso, i docenti dovrebbero avere acquisito un bagaglio di competenze pari al livello B2 delle certificazioni Ue. E per insegnare l’idioma della regina Elisabetta saranno individuati prioritariamente coloro che sono già in possesso di una certificazione di livello pari ad A1. Ma secondo la Cisl questo non garantirà gli scolari da insegnanti in pratica “fai da te”. “In termini più chiari – continuano da via Bargoni – non basta che il possesso di un livello A1 di competenza sia indicato come requisito di priorità nell’accesso al contingente dei duemila corsisti accelerati: questo deve essere indicato come requisito essenziale e imprescindibile”.
Se tra i 5 mila futuri insegnanti abilitati ad impartire le lezioni di Inglese ce ne saranno pochi con la certificazione A1, cosa farà il ministero? Invierà ai corsi anche insegnanti senza nessuna infarinatura di Inglese? E con quali risultati per il piccoli? Le 340 ore di formazione in tre anni (100 al primo, 100 al secondo e 140 al terzo) saranno per la maggior parte on line. Quelle in presenza saranno appena 90: una su quattro. Ma le duemila malcapitate che a settembre dovranno insegnare Inglese ai piccoli di prima e seconda elementare ancora non hanno fatto neppure un’ora di formazione ed entro il 31 agosto ne avranno svolte appena 50.
La Repubblica 08.04.10
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“Maestri al corso flash di inglese” Di Alessandra Ricciardi
La decisione del ministro dell’istruzione: riconvertire subito 2 mila insegnanti per le lingue. Saranno veloci, i corsi di inglese che dovranno formare i maestri e consentirgli di insegnare anche la lingua straniera ai bambini delle elementari. Senza ricorrere più a prof esterni. Anzi, visto che il tempo stringe e i docenti devono essere pronti dal prossimo settembre, i corsi saranno velocissimi: 50 ore, di cui 20 in presenza e 30 on line. Gli interessati saranno circa 2 mila prof su una platea complessiva di 250 mila. Il piano di formazione del ministero dell’istruzione è in fase di avvio e sarà ufficializzato nei prossimi giorni. L’obiettivo è di avere una prima pattuglia di docenti pronti a insegnare l’inglese alla prima e seconda classe già da settembre. Anche se, a tale data, non sarà completato l’intero percorso formativo, percorso che infatti prevedeva inizialmente una scansione triennale per complessive 340 ore (100 + 100 + 140, con in ciascun «pacchetto» 30 ore di attività in presenza), necessarie per conseguire il livello di competenza certificata, secondo gli standard europei, B1. Il contingente dei 2 mila docenti sarà selezionato in base a requisiti che tengono conto, tra l’altro, di un livello di competenza linguistica superiore ad A1 e dell’appartenenza a province in cui si registra maggiore carenza di risorse professionali.Ad oggi i docenti specialisti di lingua alle elementari sono 8 mila. E le classi che il prossimo anno sarebero scoperte sono 18 mila. Con i 2 mila prof, si potrebbero coprire, secondo stime ufficiose, fino a 6 mila classi. C’è poi un secondo pacchetto per altri 3 mila docenti che saranno coinvolti a partire dal prossimo anno scolastico. Il ministero guidato da Mariastella Gelmini ha dichiarato l’intenzione di attivare opportune misure di sostegno: affiancamento in avvio con docenti tutor; esonero dal servizio per la frequenza dei corsi; assegnazione di borse di studio per corsi di lingua all’estero
ItaliaOggi 06.04.10
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