Finisce l´esile tregua pasquale e ripartono i prezzi dei carburanti e le polemiche consumatori-petrolieri. A venti giorni dagli ultimi ritocchi, le compagnie rimettono mano ai listini. Erg, secondo Quotidiano Energia, una delle pochissime fonti che con la Staffetta Quotidiana seguono giorno per giorno l´andamento dei prezzi del settore, ha alzato di un centesimo il prezzo di riferimento di verde e gasolio, portando l´asticella rispettivamente a 1,418 euro al litro e a 1,244.
Ritocchi anche da Q8 (salita di 1,4 centesimi su entrambi i prodotti fino a 1,424 e 1,254 euro al litro) e da Shell che ha mosso verso l´alto di 0,2 centesimi la verde, ora a 1,424 euro al litro, e di 0,5 centesimi il gasolio, a 1,254. Restano al palo tutte le altre aziende, con il leader del mercato Agip che non sposta i propri listini dal 18 marzo.
Il Quotidiano energia annuncia anche una iniziativa dell´Antitrust che con una lettera inviata venerdì scorso alle compagnie petrolifere, ha chiesto chiarimenti sull´andamento dei listini di benzina e gasolio nel periodo tra il 1 marzo e il 2 aprile. Il Garante vuole sapere, innanzitutto, se «c´è un prezzo consigliato singolo e qual è il più diffuso». L´Autorità guidata da Antonio Catricalà ha anche chiesto «l´elenco delle voci di costo alla base della formazione dei prezzi consigliati e, se c´è ne sono, quali le motivazioni della mancata corrispondenza con tali voci di costo». Le compagnie dovranno rispondere entro l´inizio della prossima settimana.
I rincari sulla rete arrivano in uno dei momenti di estrema debolezza dell´euro e di un periodo di turbolenze sui mercati del prodotto raffinato Platt´s e del petrolio. Il greggio, in particolare, ieri ha rimesso il turbo, stabilendo il nuovo record di prezzo in un anno e mezzo, avvicinandosi pericolosamente a quota 90 dollari al barile. Oggi, rispetto al gennaio scorso, il pieno costa mediamente 4 euro in più. Ce n´è quindi abbastanza per far esplodere le polemiche tra consumatori e petrolieri sul ritmo degli aumenti. Secondo il Codacons, «i continui rialzi della benzina, come dimostrano i dati Istat dei giorni scorsi, hanno già innescato un meccanismo moltiplicativo sui prezzi su tutta la merce trasportata su gomma». L´associazione parla di una «stangata da 19 milioni di euro».
Non si fa attendere la dura replica dell´Unione petrolifera che minaccia di adire le vie legali: «Le polemiche assolutamente infondate e strumentali innescate sui prezzi dei carburanti denotano la superficialità ed approssimazione con la quale alcune associazioni dei consumatori, ed alcuni organi di stampa sono abituati a trattare la materia. Ignorare i recenti aumenti registrati nella quotazioni internazionali dei carburanti e riflessi solo in parte nei prezzi interni – spiega l´Up in un comunicato – ed accusare di manovre speculative le aziende vuol dire essere in malafede o negare l´evidenza. Non è possibile alimentare una campagna denigratoria e formulare accuse inesistenti senza rendere conto delle affermazioni fantasiose». Per questo conclude l´Unione petrolifera, «le aziende si riservano di valutare l´esistenza di estremi diffamatori nelle reiterate dichiarazioni di alcune associazioni dei consumatori e di possibili ricorsi nelle sedi giurisdizionali».
La Repubblica 07.04.10