"Quel dramma che il centrosinistra non riesce a vedere", di Fabio Luppino
Le corde morali e politiche vibrano ancora quando si vedono operai sui tetti, al freddo, esposti al pericolo, soli e mal rappresentati, costretti all’estremo gesto per la difesa di un diritto costituzionale, il lavoro. Non sale alcuna voce, al contrario, non si nota alcuna convinta, duratura battaglia politica quando si tratta di insegnanti. Sono anche saliti sui tetti, si sono anche messi in mutande, ma non hanno suscitato altro che sorrisi e temporanea simpatia. Venticinquemila persone in carne e ossa sanno già che tra pochi mesi non avranno più un lavoro. Un dramma epocale frutto di una riforma della scuola devastante per loro e per il futuro dei ragazzi. Un dramma relegato alla solitudine di chi lo vive e alle chiacchiere con gli amici. Un dramma che riguarda famiglie, mogli, mariti, figli. Molti, moltissimi saranno cinquantenni che finiranno di insegnare e non sanno fare altro. Lo scrivono all’Unità quasi ogni giorno. In settembre avverrà nella storia repubblicana del nostro Paese una prima assoluta: un licenziamento di massa da parte dello Stato. Immaginate se Marchionne, l’amministratore …