Mese: Marzo 2010

"Non sparate sulla scienza", di Luca Mercalli

Dopo le abbondanti nevicate del mese di febbraio su Washington, la percezione del riscaldamento globale negli Stati Uniti si è molto ridotta mettendo in crisi l’autorevolezza di una delle ultime istituzioni inattaccabili della nostra epoca, la scienza. Il New York Times ha ragionato su quanta parte nella formazione di queste opinioni è legata ai fatti e quanta al modello mentale e culturale delle persone. David Ropeik, esperto in comunicazione del rischio, sostiene che la gente si serve degli estremi meteorologici di freddo o di caldo non come eventi per comprendere il clima, ma come proiettili da sparare contro un diverso gruppo di appartenenza sociale. La questione climatica conduce infatti a una critica dell’attuale modello di sviluppo, quindi i gruppi più conservatori e individualisti, che detengono privilegi in uno status quo di rigido ordine e gerarchia sociale, brandiscono i candelotti di ghiaccio e le palate di neve per screditare la scienza del riscaldamento globale contro i gruppi progressisti, fautori di una società più equa e di un maggior intervento dello stato nelle politiche ambientali e sociali, …

Lombardo sotto inchiesta a Catania "Concorso esterno con la mafia", di Francesco Viviani e Alessandra Ziniti

Indagati anche il fratello Angelo e l´udc Fagone. I rapporti del governatore sono documentati in un faldone dei carabinieri composto da tremila pagine. Nel dossier della procura etnea i rapporti con il boss Vincenzo Aiello. L´autista di Angelo Lombardo il “tramite”. Il Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, e suo fratello Angelo sono indagati a Catania con l´accusa di «concorso esterno in associazione mafiosa». La decisione è stata presa dalla procura etnea sulla base di un corposo rapporto di tremila pagine confezionato dai Carabinieri del Ros. Il dossier, all´esame del Procuratore della Repubblica, Salvatore D´Agata, fa riferimento alle relazioni tra il Governatore e il fratello, deputato nazionale, con alcuni boss. Nel faldone top secret, spiccano le rivelazioni di un pentito e le intercettazioni telefoniche e ambientali che documenterebbero i contatti tra il capo assoluto della mafia catanese, Vincenzo Aiello, e i fratelli Lombardo. Con loro sono indagati anche un deputato regionale dell´Udc, Fausto Fagone, il sindaco di Palagonia, altri sindaci di comuni catanesi, numerosi amministratori comunali e provinciali, che sarebbero stati eletti grazie al “massiccio” appoggio …

«Elezioni: diventa casco blu dell'informazione. Denuncia qui ogni irregolarità in tv, radio e ai seggi», di Giuseppe Giulietti (Associazione Articolo 21)

Abbiamo fatto nostro l’accorato appello di Roberto Saviano, pubblicato da Repubblica alcuni giorni fa e per vigilare sulla regolarità chiediamo che ognuno indossi un virtuale casco blu Onu e vigili su quanto sta accadendo alla vigilia e in occasione del voto. E’ la proposta lanciata da Articolo21 attraverso il portavoce Giuseppe Giulietti. Vi chiediamo di vigilare sulle eventuali scorrettezze ai seggi e sulle eventuali manipolazioni dell’informazione. Questa associazione, come sempre, non darà indicazioni di voto per questo o quel partito, ma certo non fingeremo di essere neutrali. Stiamo e saremo dalla parte di chi crede nella costituzione e nei valori racchiusi nell’articolo 21. Stiamo e staremo contro i censori di ogni risma, contro i loro mazzieri, contro gli squadristi politici e mediatici che cercano di imbavagliare i giornalisti e i programmi sgraditi e di accecare i cittadini che vorrebbero essere informati per poter scegliere in modo libero e consapevole. Stiamo e staremo contro quelli che strisciano di fronte al sultano, ma oscurano le proteste dell’Aquila, cancellano il malessere sociale, arrivano persino ad assolvere i Mills …

«Se la televisione spegne la vita», di Ilvo Diamanti

LA CAMPAGNA ELETTORALE senza talk show politici è divenuta la più televisiva della nostra storia politica. In modo neppure troppo involontario. Per alcune ragioni piuttosto evidenti. E vantaggiose per il premier. Il premier che ne è il primo artefice e responsabile. 1. Il silenzio dei talk show ha ridotto, anzitutto, gli spazi di critica al governo e al suo leader. Per non contraddire la sua auto-narrazione. Il “Cavaliere del fare”, il “Grande Sacerdote” della Religione dell’Amore opposta a quella dell’Odio. Meglio non rischiare il remake di un anno fa, prima delle elezioni europee. Le polemiche coniugali, le vicende di donne e donnine. Con gli strascichi negativi sul voto – o meglio: il non voto – al Pdl. Meglio non amplificare le intercettazioni telefoniche – diffuse in queste settimane – dei suoi dialoghi con il Commissario dell’Agcom e il direttore generale della Rai. 2. Sospesi i talk show, il territorio televisivo è stato occupato da Berlusconi e dal Pdl. La cui presenza ha superato ogni limite, come dimostrano le rilevazioni dell’Osservatorio di Pavia. A scapito non …

«Cambiamo insieme. Bersani: "Il Paese è stanco Saremo noi a ridare fiducia agli italiani"», di Concita De Gregorio

Non è presto né tardi, il tempo è ora. Nel giorno di vigilia Pier Luigi Bersani torna a parlare del «cantiere», quello che descrisse al congresso: il luogo dove si costruisce l’alternativa di governo. Elenca il lavoro fatto, quello che resta da fare. Non nasconde le difficoltà, parla con fiducia degli alleati, indica i punti di crisi del Pdl e quelli che il centrosinistra deve superare. Siamo a buon punto – ripete più volte – è a portata di mano un successo elettorale che consentirà al centrosinistra di imporre finalmente tre questioni concrete al centro del dibattito politico: un piano anticrisi, uno per la scuola pubblica, una politica di sostegno ai redditi più bassi. Il tempo è ora, dice: il momento di cambiare rotta è adesso. Il vento sta davvero cambiando, Bersani? «Sì, il nostro mondo si è rianimato, sento che i nostri argomenti hanno di nuovo presa. Il Paese è stanco dell’eterna vicenda berlusconiana. La crisi è un problema permanente e noi lo abbiamo visto dal principio. Serve una politica che dia risposte ai …

«Disoccupati, quello che il governo non fa», di Tiziano Treu

Non è vero come sostiene il governo, che stiamo meglio. I dati forniti dall’Istat sull’occupazione confermano purtroppo la gravità della crisi. E forse il ministro Sacconi invece di sminuire i dati, farebbe molto meglio ad affrontare il problema. Come sempre nei cicli economici negativi gli effetti sull’occupazione seguono con qualche ritardo la caduta della produzione. I dati dell’Istat mostrano una situazione fra le peggiori d’Europa. La disoccupazione ufficiale è cresciuta all’8.1 per cento (4° trimestre del 2009); è meno grave che in altri paesi perché è contenuta dall’uso della cassa integrazione. Ma per valutare l’effettivo peso della crisi occupazionale occorre aggiungere alla disoccupazione ufficiale almeno altri due dati: i cassa integrati da lungo tempo, di fatto disoccupati (oltre 500.00), i lavoratori inattivi, che sono così scoraggiati da non cercare neppure più il lavoro. Questi stanno aumentando in modo preoccupante. Infatti il tasso di inattività è cresciuto di oltre il 3 per cento arrivando al 37.9 per cento; siamo al 25° posto in Europa dove il tasso è al 28.7 per cento. A partire dal 1995 …

«Temi veri e non veri», di Barbara Spinelli

E’ diffusa l’opinione, anzi la certezza, che la campagna elettorale appena conclusa sia stata molto brutta: lo ripetono le principali cariche dello Stato, oltre a politici e giornalisti di varia provenienza. I veri temi non sarebbero stati affrontati: quelli che inquietano il cittadino localmente, nelle regioni o nei comuni in cui si vota. Sarebbero stati confiscati da temi non solo falsi ma fuorvianti: l’informazione televisiva, la battaglia su legalità e corruzione. La Lega in particolare, che ha mostrato in queste settimane la forza del suo insediamento territoriale, vede confermata una tesi difesa da anni: se la democrazia italiana non funziona, è perché la politica e i mezzi d’informazione vedono la realtà attraverso una lente deformante, e non si sono adattati al sistema nuovo, non più centralizzato, del potere. In un sistema federale, competenze e poteri si disseminano, e quando si vota nelle regioni o nei comuni è di regioni e comuni che si deve parlare, non di argomenti generali come informazione e imperio della legge. Questa forte convinzione potrebbe essere premiata dagli elettori: è probabile …