Mese: Marzo 2010

"Gli scandali uccidono il senso dello Stato", di Ferdinando Camon

E’interessante sentire la lettura che il popolo fa del maxi-scandalo del riciclaggio: basta ascoltare i clienti dei bar. Non sanno niente di caroselli, elezioni all’estero, voti per posta. Ma nel bar ci sono 4-5 giornali, e le prime 3-4 pagine hanno le stesse frasi, le stesse foto, gli stessi titoli. Io porto la mia mazzetta, e la lascio circolare. Quando mi riportano un giornale, lo confesso, li interrogo. I clienti commentano con sarcasmo. Non so quanti milioni di italiani entrino in un giorno nei bar, ma sono milioni di italiani nei quali s’infiltra il sospetto che lo Stato non solo non stia vincendo la guerra contro la criminalità, ma non la stia nemmeno combattendo. Vedono un politico che dichiara: «Mai conosciuta la ‘ndrangheta», e accanto c’è la foto di lui con un boss. La gente sghignazza. È un autosghignazzo: l’italiano da bar disprezza il corrotto ma compatisce se stesso, la propria impotenza. Noi non possiamo farci niente, chi può farci qualcosa è lo Stato, ma lo Stato sta dall’altra parte. Siamo traditi. Il maxiscandalo è …

"Scuola, pioggia di 5 in condotta e la matematica resta la bestia nera", di Mario Reggio

I dati del primo quadrimestre. Più 20% di indisciplinati. I dubbi del Pd: alle medie non è così, la Gelmini riferisca in Commissione Cultura i dati esatti. La strage continua. Il 5 in condotta miete anche quest´anno migliaia di vittime. Tra medie e superiori, al termine del primo quadrimestre, gli studenti “indiscipilinati” sono stati oltre 63 mila, diecimila in più dello scorso anno scolastico. I dati sono stati resi pubblici ieri da ministero della Pubblica Istruzione e riguardano l´ottanta per cento degli istituti scolastici. Ma non basta. Aumentano i giovani, tre su quattro, soprattutto nelle superiori, istituti professionali e tecnici in testa, in larga percentuale a Sud, che hanno almeno una insufficienza. Tre le materie più ostiche: matematica, inglese e italiano. Rammaricata, ma con moderazione, il ministro Mariastella Gelmini: «Non mi fa piacere quando ad un ragazzo viene assegnata un´insufficienza – afferma – spero che possa essere recuperata nel secondo quadrimestre. Ma una scuola che promuove tutti non fa gli interessi dei ragazzi. La nostra scuola è lontana da quella del 6 politico. Anche il …

"La colpa di chi fa le leggi per se stesso", di Gustavo Zagrebelsky

«Un dio o un uomo, presso di voi, è ritenuto autore delle leggi?» chiede l´Ateniese ai suoi ospiti venuti da Creta e da Sparta. «Un dio, ospite, un Dio! – così come è perfettamente giusto». Queste parole aprono il grande trattato che Platone dedica alle Leggi, i Nòmoi. Il problema dei problemi – perché si dovrebbe obbedire alle leggi – è in tal modo risolto in partenza: per il timor degli Dei. Le leggi sono sacre. Chi le viola è sacrilego. Tra la religione e la legge non c´è divisione. I giudici sono sacerdoti e i sacerdoti sono giudici, al medesimo titolo. Oggi non è più così. Per quanto si sia suggestionati dalla parola che viene dal profondo della sapienza antica, possiamo dire: non è più così, per nostra fortuna. Abbiamo conosciuto a sufficienza l´intolleranza e la violenza insite nella legge, quando il legislatore pretende di parlare in nome di Dio. Ma, da quella scissione, nasce la difficoltà. Se la legge ha perduto il suo fondamento mistico perché non viene (più) da un Dio, ma …

"L’Italia e gli immigrati. Il Paese del Primo Marzo", di Jean-Léonard Touadi

C’era una volta un paese di emigrati. Gli italiani che lasciavano le loro terre alla ricerca di pane e dignità. A quegli italiani il paese deve molto perché hanno assicurato per decenni, per se stessi e per i familiari rimasti in patria, una vita dignitosa. La memoria di questi cittadini tra due mondi, spesso maltrattati e soggetti a continue discriminazioni, è un monito a non fare agli altri, agli immigrati di oggi, ciò che è stato fatto a noi quando “gli albanesi eravamo noi” secondo il bellissimo libro di Gian Antonio Stella dal titolo assai rivelatore, «L’Orda». Ed eccola qui, l’orda: l’ “invasione” evocata strumentalmente pochi giorni fa dal presidente del Consiglio Berlusconi; l’ondata nera dei criminali stigmatizzati con un’equazione tra immigrazione e clandestinità che ha profondamente indignato, oltre a migliaia d’italiani, anche la Caritas e il quotidiano L’Avvenire; l’orda di coloro che rubano il lavoro agli italiani quando tutti sanno che il lavoro immigrato per ora è complementare e non competitivo rispetto a quello degli italiani; la marea dei bambini stranieri che andrebbero separati …