Mese: Marzo 2010

"Italia rassegnata e furba senza senso del peccato", intervista a Giuseppe De Rita di Fabio Martini

Il presidente del Censis: lo Stato ha perso autorità morale e sta saltando. Nella reazione dell’opinione pubblica ai ripetuti scandali degli ultimi mesi, c’è una sorta di rassegnazione al peggio, un atteggiamento diverso rispetto all’era Tangentopoli, eppure questo approccio non stupisce il presidente del Censis Giuseppe De Rita: «Sì, in giro c’è una rassegnazione vera, ma anche furba. Chiunque di noi può ascoltare grandi dichiarazioni indignate: “Qui sono tutti mascalzoni!”. La gente ragiona così: sento tutti parlare male di tutti e anche io faccio lo stesso. Dopodiché però non scatta la molla: e io che faccio? Non scatta per l’assenza di codici ai quali ubbidire. Non scatta perché non c’è più un vincolo collettivo. Tutto può essere fatto se io stesso ritengo giusto che sia fatto». La profondità e l’autorevolezza della sua lettura della società e del costume italiano già da tempo hanno fatto di Giuseppe De Rita un’autorità morale, una dei pochissimi intellettuali italiani che è impossibile incasellare. Si comincia a dire: siamo di nuovo a Tangentopoli. L’illegalità più recente le pare diversa da …

C’è Uno che ha capovolto il mondo (Newsletter n° 2 – marzo 2010)

Uno dice “Sono dei birbantelli!!” e subito pensi a un nonno che ha beccato i suoi nipotini con le mani nella marmellata. Uno dice che vuole contrastare la corruzione, e già questo appare sorprendente, e poi scopri che tra chi aveva le mani nella marmellata figurano amici degli amici. Uno dice che bisogna garantire la legalità e poi scopri che intende impedire l’uso delle intercettazioni. Uno dice che gli altri vogliono “l’invasione di stranieri” e poi scopri che le politiche sull’immigrazione sono regolate ormai da otto anni da una legge fallimentare che si chiama Bossi-Fini e che alla guida del governo c’è proprio quell’Uno. Uno dice che la crisi è superata e poi scopri che il Paese va a picco e che gli italiani faticano ad arrivare a fine mese. Uno dice che gli altri non hanno idee, ma nonostante i telegiornali non ne parlino, scopri che c’é un’opposizione in grado di stare al fianco di chi protesta con le proprie proposte. Uno dice “Meno tasse per tutti” e poi scopri che sono aumentate. Uno …

"Governo all´attacco dell´articolo 18", di Roberto Mania

Aggirare l´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello che tutela dal licenziamento senza giusta causa, e anche altre norme della nostra legislazione sul lavoro. Ma senza dirlo, almeno direttamente. La nuova legge sul processo del lavoro presentata dal governo è ormai a un passo dall´approvazione: questa settimana dovrebbe concluderne l´esame la Commissione Lavoro di Palazzo Madama, subito dopo sarà l´Aula a dare il via libera definitivo dopo quasi due anni di navetta tra Camera e Senato. In quel testo (il disegno di legge 1167-B) c´è scritto che le controversie tra il datore di lavoro e il suo dipendente potranno essere risolte anche da un arbitro in alternativa al giudice: o l´uno o l´altro. Un cambiamento radicale rispetto alla tradizione giuridica italiana, dove c´è sempre stata una forte diffidenza nei confronti dei lodi arbitrali di stampo anglosassone. Un affievolimento di fatto delle tutele a favore del lavoratore, la parte oggettivamente più debole in questo tipo di controversie. E anche, appunto, un superamento dell´articolo 18, come di altri vincoli legislativi. Perché di fronte a un licenziamento l´arbitro …

I numeri della crisi

È stato battezzato l’annus horribilis dell’economia italiana e a confermarlo è l’Istat che attesta un -5% del Pil nel 2009 – il peggior dato dal 1971 – l’aumento della pressione fiscale del 43% e un alto tasso di disoccupazione ora pari al 8,6%. E il governo cosa ne pensa? Sarà colpa dei governi del centrosinistra o della panacea dell’ottimismo? Senza pessimissimo, l’Italia è in grave difficoltà e l’inefficienza del governo, abile a blindare il premier dai processi ma fallimentare nella politica economica e sociale, non sono buoni segnali. Nel crollo del Prodotto interno lordo, a farla da padrone è la netta flessione delle esportazioni (-19%) e degli investimenti (-12,1%); reggono i consumi privati calati “solo” dell’1,8%. I conti pubblici ha visto la più grande recessione dal dopo guerra a oggi e poco importa se il silenzioso Tremonti ora correrà a dirci che tutto va bene e che l’Italia si presenta in condizioni migliori rispetto ai vicini di casa europei. Il rapporto deficit-pil si è attestato al 5,3% contro il 2,7% del 2008. Il rapporto debito …

"L’archeologia dimenticata: scavi fermi e burocrazia così muore un patrimonio", di Carlo Alberto Bucci

I lavori di scavo al Foro della Pace sono stati bloccati. Ferme anche le indagini nei cantieri della villa dei Quintili sull’Appia e in altri siti della Regina Viarum. E nessuno più che riversi nel grande archivio telematico le centinaia di schede di scavo redatte su carta per catalogare il tesoro venuto alla luce nel centro storico e nel suburbio. Non bastano i tagli che il governo ha imposto ai Beni culturali. Ora ad affossare l’archeologia romana ci si è messa la burocrazia interna. Che ha messo alla porta un centinaio di archeologi collaboratori: quegli studiosi che costituiscono la forza lavoro senza la quale la macchina ministeriale, depauperata dal blocco delle assunzioni, si ferma. E questo perché la Soprintendenza archeologica speciale di Roma ha rimandato indietro «quasi un milione di euro di fondi già impegnati nel 2009 in contratti, affidamenti e collaborazioni esterne», denuncia nell’interrogazione alla Camera la parlamentare pd Manuela Ghizzoni. Un milione dimenticato. Mentre la società ministeriale Arcus spa ne destina uno e mezzo (nei prossimi tre anni) per “le attività culturali al …

"Ministro Gelmini lasci l'iniziativa alle Camere", di Vittoria Franco*

Alla luce della interessante discussione sulla riforma dell’Università, che si è svolta nella Commissione del Senato, un gesto politico di responsabilità si impone: la ministra Gelmini ritiri il suo ddl e lasci l’iniziativa al Parlamento. Le critiche alla sua proposta, venute anche da autorevoli esponenti della maggioranza, sono molte e tali da mettere in radicale discussione l’intero impianto da lei presentato. I punti controversi sono tanti, ma quello centrale riguarda l’impianto complessivo, troppo centralistico, burocratico, fatto di lacci e lacciuoli, che imbrigliano le università e negano quel principio di autonomia, previsto dalla nostra Costituzione e che è vitale per poter creare un sistema universitario moderno, dinamico, capace di creare sapere e di diffonderlo, adeguato ai nuovi bisogni di conoscenza e di alta formazione. Il ddl del governo va in realtà nella direzione opposta. L’Università è concepita come un grande Liceo superiore, sede prevalentemente della trasmissione del sapere, dal quale scompare la sua essenza, il primato della ricerca. Si spiega così una governance centralistica e paternalistica che mira a collocare l’Università sotto le ali protettive del …

Dilettanti allo sbaraglio, la Polverini fa il bis

La saga delle liste di centrodestra escluse dal voto alle regionali ha un nuovo capitolo, altre 2 liste legate a Renata Polverini restano fuori. Bersani: “Non voteremo nessuna legge per riammettere le liste escluse”. E Bossi ci copia il titolo… Ormai sembra un cinepanettone, stessa trama, stessi protagonisti, a partire da Renata Polverini e dagli ir-responsabili dell’organizzazione PDL. Dopo l’esclusione della lista romana del Pdl dalle regionali del Lazio, oggi sia la sua lista civica che il suo listino sono stati bocciati dall’ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello di Roma. La lista civica, acquisita con riserva, ha un simbolo troppo simile a quello di Fabio Polverini, candidato di una lista collegata a Forza Nuova di Roberto Fiore. Mentre la lista di Renata Polverini ha un simbolo rosso con il tricolore sotto, quello di Fabio Polverini ha la scritta Fabio in rosso e Polverini in bianco con la dicitura candidato per la regione Lazio. La lista con la candidatura di Fabio Polverini è stata presentata prima. L’ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello di Roma non ha …