Mese: Marzo 2010

Pierluigi ora punta sul modello Liguria "L´Udc non basta, alleanze larghe", di Umberto Rosso

E ora, tutti dentro. Il modello piazza del Popolo, il palco dell´ultima manifestazione animato dalla nuova union sacrè, alla quale aggiungere un altro ospite: Pier Ferdinando Casini. Tutti insieme appassionatamente per mandare a casa il Cavaliere. La lezione delle regionali, anche trepidando ancora per la Bonino e Bresso, per gli uomini di Bersani c´è già. Enrico Letta, il numero due del Pd, l´ha spiegata e illustrata più o meno così, mentre lo stato maggiore del partito ragiona sul dopo-voto. Abbiamo vinto in posti dove in campo siamo scesi con schemi di gioco opposti. Nelle Marche attacco a tre punte, Pd-Udc-Idv, e niente sinistra. In Puglia, al contrario, dentro i rossi di Vendola e fuori i centristi. Ma la ricetta migliore, la tempesta perfetta per liberarsi del centrodestra l´hanno, secondo il vicesegretario del Pd, concepita a Genova: «Claudio Burlando ce l´ha rifatta portando dentro sinistra e centristi, dipietristi e grillini». E´ il modello Liguria che vince, ingloba e tiene insieme, e che tira di più al Nazareno. Senza i brividi lasciati nelle ossa da Lazio e …

"Errani: conferma chiara e il 2005 era irripetibile", di Andrea Bonzi

Vince, Vasco Errani. E si riconferma presidente dell’Emilia-Romagna. Un risultato mai in bilico, quello della regione “rossa” per eccellenza: Errani è sempre stato in vantaggio. Ma non può essere ignorato il crollo dei consensi per il candidato del Centrosinistra. Il 51,9% che è bastato a “regolare” l’avversario principale, Anna Maria Bernini (Pdl-Lega Nord), inchiodata sul 37%, è infatti inferiore di oltre 10 punti a quella con cui Errani vinse cinque anni fa (62,73%). Il presidente confermato si presenta in viale Aldo Moro alle 18.20, quando ormai il risultato è chiaro. Davanti alle telecamere è rilassato, Errani. «Nel 2005 c’era un’altra fase politica – risponde ai cronisti che gli chiedono conto del gap di consensi rispetto a un lustro fa – il risultato è chiaro, politicamente molto netto, la distanza col Centrodestra ampia. La conferma del Centrosinistra è chiara». E la campagna «fatta sulle cose concrete» ha pagato, osserva. Poi, certo l’analisi del voto la faremo con la massima attenzione» continua Errani che rivendica di aver detto «per tempo che la situazione politica era fortemente mutata» …

"Scuola, riforma anti-immigrati", di Marina Boscaino

Il maggior ritardo si accumula alle superiori con il 24,4% degli italiani, cui si contrappone il 71,8% degli stranieri E non a caso questa legge colpisce ferocemente l’istruzione professionale. La storia che sto per raccontare potrebbe rafforzare le convinzioni di Gelmini, Cota e chi in questi anni ha lavorato, attraverso una serie di proposte indecenti, ad una (dis)integrazione del tessuto sociale e del mandato inclusivo della scuola della Repubblica. Spero, viceversa, che chi la leggerà si trovi d’accordo con me. “Semplificazione”, una delle parole-chiave della “riforma”, sbandierata per giustificare i tagli di 140.000 posti di lavoro e di ore di lezione, sapere, cittadinanza, socialità, inclusione e per assecondare il bisogno di certezze di una parte della nostra società, rappresenta il criterio più inopportuno da riferire a un progetto di scuola. La scuola, semmai, se davvero si investisse culturalmente su di essa, sarebbe da “complessificare”, per renderla più adatta di quanto non sia ad accogliere il senso della diversità e della complessità, le cifre dell’oggi. Complessificare la scuola significherebbe renderla più adatta a rappresentare il punto …

"Berlusconi batte il non voto", di Federico Geremicca

E così, nonostante l’astensione che avrebbe dovuto penalizzarlo, le inchieste che lo riguardano, l’esclusione della sua lista nella provincia di Roma ed una certa stanchezza nell’azione del governo, Silvio Berlusconi – un po’ a sorpresa rispetto alle ultimissime previsioni – ha largamente vinto anche questa tornata elettorale. Governava in due sole Regioni (rispetto alle 11 del centrosinistra) e da oggi ne amministra sei. Conferma, come da pronostico, Lombardia e Veneto; guadagna, come scontato da settimane, Campania e Calabria; ma soprattutto conquista il Lazio – nonostante l’assenza di liste Pdl nella capitale – ed espugna il Piemonte, che da oggi diventa una Regione a trazione leghista. Il Pd perde ma non frana, confermandosi partito-guida in sette Regioni. All’opposto, il Pdl mette nel carniere quattro nuovi governi regionali, ma ottiene un deludente risultato come partito, arretrando non solo rispetto alle europee di un anno fa ma anche alle elezioni regionali del 2005. E se i risultati dei due maggiori partiti in campo sono in qualche modo in chiaroscuro – e si prestano a esser dunque letti in …

"La Gelmini cancella la Resistenza", di Alessandra Ricciardi

Il consigliere del ministro, Max Bruschi: non è una scelta politica, possiamo precisarlo. Semplicemente non c’è. Nei nuovi programmi di storia che si studieranno dal prossimo anno nei licei non si parla di Resistenza. Così come antifascismo e Liberazione non sono neanche citati. Il buco è al quinto anno, dedicato allo studio dell’epoca contemporanea, dall’analisi delle premesse della I guerra mondiale fino ai nostri giorni. La nuova articolazione, spiegano dal dicastero di viale Trastevere, è stata dettata dalla necessità di evitare che succedesse, come spesso è successo, che non si arrivasse neanche a fare la II guerra mondiale. Troppo poco, ecco perché la commissione per la storia, presieduta da Sergio Belardinelli, ha deciso di assegnare un intero anno di studi al Novecento. Nella formulazione dei temi fondamentali, le indicazioni nazionali precisano che «non potranno essere tralasciati i seguenti nuclei tematici»: l’inizio della società di massa…«il nazismo, la shoah e gli altri genocidi del XX secolo, la seconda guerra mondiale, la guerra fredda (il confronto ideologico tra democrazia e comunismo), l’aspirazione alla costruzione di un sistema …

"La Grande Padania all´orizzonte tra Berlusconi e il fido Tremonti", di Alberto Statera

Da oggi il torvo presagio dell´anonimo sull´elezione di Zaia, che il suo predecessore berlusconiano Giancarlo Galan considera, con molti altri, tra i peggiori ministri dell´Agricoltura che l´Italia repubblicana abbia mai avuto, diventa un dato politico da analizzare senza gli occhiali della finzione letteraria, incrociandolo con il risultato piemontese ottenuto da Roberto Cota contro Mercedes Bresso e con il successo leghista sopra e sotto il Po. In Umbria e persino in Emilia Romagna, tradizionali enclave rosse. «La volpe infida che era pronta a far razzia nel nostro pollaio», come disse una volta Umberto Bossi di Silvio Berlusconi, prima di conquistare la golden share che da due anni esercita sul governo di Roma, ha perso ieri la partita del Lombardo-Veneto, consegnandolo a una valanga di voti e ai primi governatori leghisti nella storia d´Italia. I quali promettono di trasformare le bianche praterie parrocchiali che furono calcate dal moderatismo democristiano dei Rumor e dei Bisaglia, e persino lo strapotere della famiglia capitalistica regnante di Torino, nella trincea avanzata del neofeudalesimo leghista, fatto di localismo e protezionismo, di paure …

Regionali, si va verso il 7 a 6

Dopo una battaglia all’ultimo voto vanno 7 regioni al centrosinistra, con il blocco dell’Italia centrale che conferma il proprio orientamento e il Sud dove spicca l’affermazione di Nichi Vendola in Puglia. Nel Lazio i giochi sono fatti a favore del centrodestra, che al Nord conquisterebbe Piemonte, Lombardia e Veneto e segnala una forte avanzata della Lega. E’ il quadro che esce dalle elezioni regionali mentre lo scrutinio e’ alle battute finali. PIEMONTE – La Regione sembra passare al centrodestra. Il leghista Roberto Cota ha dato filo da torcere a Mercedes Bresso, governatore uscente che si e’ ripresenta per il centrosinistra, ma il distacco si mantiene attorno a un punto. Con Zaia in Veneto, Cota inaugura quindi la stagione dei governatori ‘made in Carroccio’. E in Piemonte la lista del Carroccio incassa oltre il 17%. LOMBARDIA. Roberto Formigoni, centrodestra, si avvia ad affrontare il suo quarto mandato alla guida della giunta lombarda. Con il 56% delle preferenze e uno stacco di circa 23 punti dal suo avversario, Filippo Penati, appoggiato da Pd, Idv e una serie …