«Il lavoro è inascoltato», intervista a Cesare Damiano di Giuliano Rosciarelli
Non si placano le polemiche sul disegno di legge che introduce l’arbitrato obbligatorio nei processi del lavoro. L’eco delle polemiche è arrivato al presidente Napolitano che dovrà decidere se firmare il testo o rimandarlo alle Camere. I dubbi vertono su una probabile incostituzionalità di alcune norme contenute nel provvedimento in contrasto con gli articoli 24 e 101 della Costituzione. Ne abbiamo parlato con Cesare Damiano, esponente Pd ed ex ministro del Lavoro del governo Prodi. Opposizione e Cgil sono sul piede di guerra, ma non si poteva intervenire prima? Alla Camera abbiamo fatto tutto ciò che era a nostra disposizione: abbiamo presentato numerosi emendamenti finalizzati a rendere la scelta dell’arbitrato facoltativa e non obbligatoria, per vincolare la decisione degli arbitri al rispetto delle norme di legge e delle previsioni di contratto, esprimendo una netta contrarietà all’introduzione di decisioni secondo equità. Non siamo stati molto ascoltati, anche all’interno del nostro partito. Il tema del lavoro, al di là delle dichiarazioni, fa fatica a farsi largo anche nel centrosinistra. Una breccia si è aperta solo quando è …