Vince, Vasco Errani. E si riconferma presidente dell’Emilia-Romagna. Un risultato mai in bilico, quello della regione “rossa” per eccellenza: Errani è sempre stato in vantaggio.
Ma non può essere ignorato il crollo dei consensi per il candidato del Centrosinistra. Il 51,9% che è bastato a “regolare” l’avversario principale, Anna Maria Bernini (Pdl-Lega Nord), inchiodata sul 37%, è infatti inferiore di oltre 10 punti a quella con cui Errani vinse cinque anni fa (62,73%). Il presidente confermato si presenta in viale Aldo Moro alle 18.20, quando ormai il risultato è chiaro. Davanti alle telecamere è rilassato, Errani.
«Nel 2005 c’era un’altra fase politica – risponde ai cronisti che gli chiedono conto del gap di consensi rispetto a un lustro fa – il risultato è chiaro, politicamente molto netto, la distanza col Centrodestra ampia. La conferma del Centrosinistra è chiara». E la campagna «fatta sulle cose concrete» ha pagato, osserva. Poi, certo l’analisi del voto la faremo con la massima attenzione» continua Errani che rivendica di aver detto «per tempo che la situazione politica era fortemente mutata» e che l’exploit di cinque anni fa non era ripetibile. Tuttavia, «rispetto alle Europee del 2009, il Centrosinistra tiene». E il dato sull’astensione, che vede un calo dell’8,5% dei votanti? «Ci stimola a lavorare di più sui programmi», aggiunge Errani. Che poi chiarisce che alla giunta comincerà a lavorare «al ritorno dalle vacanze», e lo farà in completa autonomia («I nomi che leggerete sui giornali sono privi di fondamento», anticipa).
L’Unità Bologna 30.03.10
Pubblicato il 30 Marzo 2010