Il ministro Gelmini striglia i presidi che chiedono soldi alle famiglie e promette nuovi fondi per 10 milioni. Ecco il commento dedll’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura.
“La spudoratezza del ministro Gelmini non ha confini. E’ arrivata al punto di annunciare lo stanziamento – ma solo il prossimo anno – di 10 milioni per il funzionamento ordinario delle scuole dopo averne tagliato 100 in finanziaria. E ha il coraggio di sgridare i presidi perché si sono ridotti a chiedere soldi alle famiglie per tirare avanti. Siamo a tanto: dopo la tragedia di una scuola messa in ginocchio ecco la farsa di un ministro rapace che vuol passare per benefattore.
Asfissiata dalle favole melense del governo del fare e del partito dell’amore la scuola – e con lei la nazione – rischia ormai di soffocare. E’ una guerra tra poveri. Da una parte i dirigenti scolastici costretti a chiedere il versamento dei contributi perché non sanno come fare a trovare i soldi per il funzionamento delle scuole; dall’altra le famiglie costrette a pagare di tasca propria per mandare i figli a scuola.
Su questa vergogna nazionale ho presentato un’interrogazione in Parlamento. Cosa intende fare il ministro Gelmini, a parte l’elemosina dei 10 milioni, per impedire che i presidi, ridotti in mutande dalla rapina di Stato, pretendano a loro volta soldi non dovuti alle famiglie già colpite dalla crisi?
La realtà è che questo governo mette le mani in tasca ai cittadini due volte: prima con i debiti non pagati alle scuole (oltre un miliardo nei confronti di 10500 istituti in tutta Italia); poi con i cosiddetti contributi volontari alle spese scolastiche, che ormai sono diventati balzelli quotidiani per supplire alle carenze dello Stato. Così facendo si distrugge la scuola pubblica delineata dalla nostra Costituzione e da più di sessant’anni di storia repubblicana”.