"La sfida del lavoro ignorata dal governo", di Massimo Riva
A fine 2009 ben 2.145.000 persone erano alla ricerca di occupazione: circa 370mila in più rispetto all´anno precedente. E ciò perché – certifica l´Istat – il numero degli occupati è sceso a poco meno di 23 milioni con un calo di 428mila unità. In termini crudi significa che una porzione sempre più consistente della società italiana sta perdendo la principale fonte di sopravvivenza insieme a quella pienezza dello stato di cittadino che è sancita nel primo articolo della Carta costituzionale. Altro, dunque, che le guasconate governative sul peggio della crisi ormai alle spalle. Come avevano previsto tutti gli osservatori dotati di normale buon senso, proprio ora con i primi e fragili segnali di ripresa ecco arrivare i peggiori contraccolpi sul fronte dell´occupazione. Licenziano le imprese che la difficile congiuntura economica ha messo ai margini del mercato e costretto alla chiusura, ma licenziano anche quelle che per reggere alla sfida stanno comunque ridimensionando il perimetro della loro produzione e di conseguenza anche i posti di lavoro. Ad aggravare il quadro va soggiunto che in una prima …