È sicuramente “perfettibile”, ma l’Emilia-Romagna è comunque “la prima in Italia” dal punto di vista della sanità. Lo afferma Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, nei giorni scorsi a Bologna per un’iniziativa elettorale. Marino cita alcuni dei dati raccolti in un anno di indagine fatta dalla sua commissione su tutte le Ausl italiane e che a breve dovrebbe essere pubblicata. Sono stati utilizzati 34 indicatori, spiega Marino, e il risultato è che «in Emilia-Romagna il sistema sanitario funziona benissimo, anche se è perfettibile».
La regione, ad esempio, ha il primato per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione, che «più è alto più vuol dire che si lavora male».
In Italia ogni mille abitanti vengono ricoverati 193 malati, mentre in Emilia-Romagna il tasso di ospedalizzazione è fermo a 169 su mille, «il più basso del Paese». La Campania, invece, che è al livello più alto, ricovera 235 persone ogni mille, pur avendo la popolazione con l’età media più bassa in Italia. Un altro primato l’Emilia-Romagna lo registra nel campo della prevenzione contro i tumori, specialmente quello della mammella.
«Questa regione riferisce Marino è al vertice in Italia perchè ogni mille donne fra i 50 e 169 anni ne contatta 940 per fare la mammografia e di queste 677 vengono effettivamente esaminate». Agli antipodi c’è la Sicilia, che su mille donne ne contatta 190 e ne esamina solo 59.
Una delle note dolenti, invece, per il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna è rappresentata dalle fratture al femore.
«Solo il 4 1 % dei pazienti viene operato entro le 48 ore sentenzia Marino a Bolzano, invece, l’83% delle persone che si frattura un femore finisce sotto i ferri nel giro di poche ore». C’è comunque chi sta peggio, come «a Catanzaro dove il 91% di questi pazienti viene operato non prima dei tre giorni». Problemi anche per quanto riguarda i parti cesarei, ma è una questione che riguarda più in generale tutta l’Italia dove «se ne fanno troppi afferma Marino almeno tre volte in più di quelli che sarebbero necessari». La media di parti cesarei raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità si aggira intorno al 13,7% mentre il dato italiano raggiunge il 37%. In Emilia-Romagna i parti cesarei sono fermi al 30%, esattamente la metà della Campania (61%). «La capitale mondiale dei parti cesarei invece è Reggio Calabria sentenzia Marino che raggiunge il 65%».
In conclusione, tira le somme il senatore Pd, «il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna è il primo del Paese su moltissimi indicatori, anche
se è ancora perfettibile».
L’Informazione 24.03.10
Pubblicato il 24 Marzo 2010