In questi giorni alle camere è stato presentato per il prescritto parere lo schema di regolamento riguardante il riordino dell’educazione degli adulti. Il decreto prende le mosse dalla politica di riduzione della spesa per l’istruzione prevista dall’art.64 della legge 133/08 e dall’art. 1, comma 632, della legge n. 296 del 2006 che prevedeva, sicuramente con altre intenzioni rispetto allo sviluppo delle attività, un riordino su base provinciale del sistema fino ad oggi in atto.
Come è capitato per i regolamenti su elementari, medie e licei, per comprendere qualche cosa delle finalità e degli effetti della cosiddetta riforma anche per questo provvedimento occorre fare i conti con le cifre. Al momento non è neppure certa la reale esistenza delle 150 istituzioni scolastiche autonome che dovrebbero insediarsi sul territorio nazionale. Infatti la loro creazione é condizionata al venir meno di altrettante unità di scuola autonome in aggiunta alle 350 che il nostro ordinamento dovrebbe perdere in virtù della razionalizzazione della rete il prossimo anno scolastico.
Gli iscritti
Occorre quindi valutare quanti soggetti sono stati accolti nel sistema nei precedenti anni scolastici e quanti lo saranno l’anno prossimo. Le tabelle statistiche al riguardo sono riportate nella relazione ufficiale di illustrazione del provvedimento. Esse ci presentano la seguente situazione. Nell’anno scolastico 2007-08 erano: 402.228 gli iscritti nelle attività promosse dai Ctp, i centri territoriali permanenti, 77.509 gli iscritti ai corsi serali per il conseguimento del diploma o della qualifica, distribuiti in 894 sedi di erogazione degli istituti di istruzione secondaria superiore.
L’organico
La relazione tecnica prevede che l’organico dei docenti impegnati nelle varie attività nella primaria, nella secondaria di I (un primo livello articolato in due moduli, uno per il titolo conclusivo del primo ciclo e uno per l’assolvimento dell’obbligo) e nella secondaria di II (un secondo livello articolato in tre moduli) passi rispettivamente dalle 1.293, 2.938, 5.729 unità a 1.271, 2.889 e a 3.703 con un taglio complessivo di 2.097 unità comprensivo dei 179 posti eliminati già quest’anno. Solo nella secondaria superiore il taglio riguarderà, nell’anno scolastico 2010-11, 2.026 posti pari al 34.36% dei posti oggi esistenti. Il piano programmatico prevedeva la riduzione di 1.500 cattedre concentrata nell’anno scolastico 2009-10. Il decreto interministeriale sugli organici inviato in bozza alle scuole con la circolare ministeriale n.38 del 2 aprile 2009 all’art 9) stabiliva che l’organizzazione e la dotazione organica dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti è regolata dal decreto 25 ottobre 2007 emanato in applicazione della legge dell’art. 1, comma 602, della legge 27 dicembre 2006 n. 296. «In attesa di dare piena applicazione, la dotazione organica assegnata a livello regionale ai Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta, rimane confermata nelle attuali consistenze e non può superare quella relativa all’organico di diritto dell’anno scolastico 2008/2009. Eventuali variazioni, debitamente motivate, sono consentite solo entro la consistenza delle dotazioni organiche assegnate ad ogni singola regione».
I futuri frequentanti
Il numero dei frequentanti, che viene di fatto limitato alle attività connesse al conseguimento dei titoli di studio, dovrebbe scendere nei tre ordini scolastici dai 19.626,44.595 e 62.394 del 2008-2009 ai 15.254, 34.662 e 44. 440 del prossimo anno scolastico calcolati sulla base dei nuovi parametri di iscrizione e di organico fissati agli articoli 3 e 9 del Regolamento. Si potranno iscrivere gli adulti in età lavorativa, anche immigrati,che non abbiano assolto all’obbligo d’istruzione o di titoli di studio di secondaria superiore, nonché coloro che abbiano compiuto sedici anni e che non siano in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo o che non abbiano adempiuto all’obbligo(art.3).
I nuovi criteri
Le singole istituzioni scolastiche autonome saranno dimensionate secondo i criteri stabiliti più in generale. L’organico dei docenti dei corsi del I e del II livello sarà calcolato sulla base di un docente ogni 12 studenti e il numero degli studenti che servirà per tale determinazione dell’organico sarà calcolato sulla base del numero di alunni scrutinprevidemtepati, ammessi agli esami finali o che abbiano conseguito una certificazione relativa al livello frequentato (art.9). Per gli Ata, l’organico dovrebbe essere quello adottato per gli istituti comprensivi.
In realtà tali cifre sono molto lontane dalla realtà perché ignorano gli adulti che attualmente sono nel sistema e non seguono attività necessariamente legate al conseguimento dei titoli di studio. Il risparmio di conseguenza sarà ben superiore ai 69 milioni di euro previsti a regime per il solo personale docente a decorrere dal 2011. Per i 300 presidi e direttori amministrativi, la spesa deve essere completamente coperta da una equivalente e aggiuntiva riduzione di istituzioni scolastiche autonome.
Ciò significa che la fase transitoria di cui tratta l’art.11 sarà assai travagliata. Infatti si prevede che tutti gli studenti che attualmente seguono un corso serale siano, previa valutazione, reinquadrati nel nuovo ordinamento e con il nuovo regime degli organici. Sui contenuti didattici(i programmi) non c’é ancora nessuna comunicazione.
In quanto ai tagli si tratta di una somma assai consistente soprattutto se si tiene presente che per l’intera operazione di razionalizzazione della rete scolastica era previsto per quella data un risparmio complessivo di 85 milioni di euro.
da ItaliaOggi 23.03.10