Berlusconi rifiuta il confronto televisivo, perchè «è in difficoltà ad affrontare i problemi reali dei cittadini e a confrontarsi su questi». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, incontrando i cittadini del XV municipio di Roma, nella zona di Viale Marconi. Interpellato dai cronisti sul mancato confronto televisivo, Bersani ha risposto: «Penso che sarebbe stato utilissimo se, in modo fermo ma civile, ci si fosse confrontati davanti agli italiani, per mostrare a loro che conosciamo i problemi e per presentare le nostre proposte. Non può essere – ha aggiunto – che ci si parli sempre da comizio a comizio; però registro che questo è il modo di fare di Berlusconi». «Credo – ha proseguito il segretario del Pd – che abbia difficoltà ad affrontare i problemi reali e a confrontarsi su questi, e penso anche che abbia un’attitudine di fondo, nel concepire la politica come un eterno comizio».
«Tira un’aria buona, credo che siamo nelle condizioni di aspettarci che gli elettori mandino una letterina un pò brusca a questo governo, a questa maggioranza e al presidente del Consiglio, dicendogli che l’Italia non può stare sempre attorno ai problemi suoi», aggiunge Bersani. Per ora è il premier a mandare lettere a milioni di italiani…«Le lettere? Lui può farlo. I mezzi non gli
mancano… Come devo giudicarlo? Spero che gli italiani gli rispondano con una letterina un pò brusca dal voto regionale. Tutto qua», dice il leader Pd. «Berlusconi è un disco rotto che comincia a non far più la presa di una volta: fa una campagna di
drammatizzazione, cerca il referendum su se stesso, adesso manderà sette milioni di lettere agli italiani… è sempre la
stessa storia, Berlusconi sì Berlusconi no». «Abbiamo tanti problemi ed è ora di affrontarli. Noi – ha proseguito Bersani – in campagna elettorale stiamo cercando di parlare dei problemi della gente, a cominciare dal lavoro e penso che dopo queste regionali ci sarà l’occasione per correggere l’agenda della politica italiana che, per due anni, è stata attorno ai problemi dei Berlusconi». Dunque, ha aggiunto, «questo è il punto in gioco di questa campagna elettorale e noi ci accostiamo a questi ultimi giorni con grande ottimismo».
«Non ho bisogno di dire cos’è per l’Italia il risultato del Lazio: qui si può realizzare il fatto politico più rilevante», ha spiegato Bersani. «Qui c’è il primo piatto che aspetta il secondo – ha aggiunto – non si può lasciare Roma in mano ad Alemanno. Vi dico che vinciamo, non che abbiamo vinto».«In Francia c’è stato un moto di riscossa contro le tante promesse suscitate ma con risultati molto, molto scarsi. Credo che effettivamente ci sia un’aria diversa in giro che speriamo di incrociare anche qui».
«Noi abbiamo il diritto di mandare a casa Berlusconi quando abbiamo pronta una alternativa per gli italiani»m ragiona il leader Pd. Interpellato sui rapporti con Idv Bersani ha affermato che essi sono «in una situazione positiva». «In questi mesi – ha spiegato – abbiamo accorciato le distanze, tutti consapevoli che l’opposizione oggi si fa fermamente e, in qualche caso, duramente, senza dimenticare che intanto bisogna costruire positivamente una alternativa». «Lo dico brutalmente – ha proseguito il segretario del Pd – noi abbiamo il diritto di mandare a casa Berlusconi quando abbiamo pronta una alternativa per gli italiani». Alla domanda se questa alternativa è già in campo Bersani ha risposto: «Credo che dalle Regionali possa venire un incoraggiamento molto forte, e quindi che si possa fare un percorso positivo dal punto di vista delle convergenze attorno a un tema fondamentale: il legame tra questione democratica e questione sociale. Io – ha concluso – ho in testa una opposizione che non si divide mai su questo e che invece trova la sua vittoria mettendo insieme questi due punti».
.«Ho assistito sbigottito al fatto che alcuni esponenti di primo piano del Pdl abbiano insultato il questore di Roma», ha detto poi Bersani.«Addirittura – ha aggiunto – il capogruppo del Pdl al Senato gli ha dato dell’ubriaco; sin lì non pensavo che arrivassero, e non so cosa altro ci sia da aspettarsi».«Abbiamo visto sul palco, non voglio dir nulla di quella manifestazione, ma ho visto una cosa francamente desolante, i campioni delle autonomie candidati alle presidenza di gloriose regioni giurare nelle mani di Berlusconi. Io ho fatto il presidente di Regione, trovo che questa sia una cosa veramente avvilente, anche un pò agghiacciante». «E’ una cosa che non avrei voluto vedere, credo che ci sono tante persone anche nel centrodestra che non vogliono vedere delle cose così».
«Le risposte populiste e conservatrici a questa crisi hanno sollevato promesse e aspettative, ma non hanno dato risposte concrete. La risposta concreta può venire solo dall’accorciamento della forbice delle condizioni sociali perchè nessuno può star bene da solo», ha concluso Bersani commentando il varo della riforma della sanità negli usa. «La società va avanti se tutti stanno meglio- dice bersani- mi pare che la scelta di Obama vada assolutamente in questa direzione».
L’Unità 23.03.10