"Popolo senz’anima Unito solo dal culto del capo", di Beppe Sebaste
È il Giornale di Feltri sottobraccio il mio passepartout, con la gigantografia di Berlusconi e una grafica anni Sessanta che chiama “tutti in piazza” a caratteri cubitali. E li vedo, i frammenti di questo popolo che si mette in piazza, che mi piove incontro a grappoli scendendo verso San Giovanni la via Appia Nuova, mentre io vado incontro al corteo. Guardo l’umanità di questo popolo che non riesce ad essere comunità, frammentato e un po’ alla deriva, pur unito dalle parole d’ordine. Non è disagio che provo. Ho sentito, per questa umanità sparpagliata avvolta nelle bandiere di «Berlusconi Presidente», annodate dietro come immensi bavaglini, per questo popolo degli ipermercati e delle tv commerciali, facce non belle, non solcate da pensieri o da dubbi, un’immensa tristezza. Uomini che scherzano come italiani in gita, donne dal volto imbronciato, anziani sperduti con la bandiera in mano avvolta nell’asta. Prima, a San Giovanni, ho visto i primi indolenti corpi seduti alla bell’e meglio di fronte al megapalco, l’aria di chi aspetta che inizi lo spettacolo. E, prima ancora, al …