L’On. Manuela Ghizzoni, capogruppo in Commissione Istruzione del PD, interviene con un’interrogazione parlamentare sui contributi ‘volontari’ e i tagli alla scuola: “I cosiddetti contributi volontari sono ormai diventati balzelli quotidiani per supplire alle carenze dello Stato”.
“Come hanno spiegato i genitori degli studenti nel corso della manifestazione di sabato” – afferma la parlamentare Manuela Ghizzoni – “la scuola rischia di andare a rotoli. Oltre ai tagli forsennati del Governo, le famiglie, con i loro contributi volontari, pagano perfino le supplenze, sostituendosi di fatto allo Stato”.
“Su questo aspetto in particolare, ho presentato un’interrogazione in Parlamento – sottolinea la capogruppo del PD in commissione Istruzione – perché da alcuni episodi a livello nazionale emerge come vi sia l’intenzione di scaricare sulle famiglie una parte consistente delle spese riguardanti il salario accessorio dei docenti e del personale e le stesse supplenze brevi”.
“Tale situazione, che si protrae ormai nel tempo, determina una gravissima difficoltà nell’ordinario funzionamento delle scuole – ha proseguito l’On. Ghizzoni – costringendole a dover far ricorso al finanziamento volontario delle famiglie per poter affrontare le spese consuete”.
“Vi sono stati perfino casi in altre zone d’Italia – ha ricordato la parlamentare del PD – di grave conflittualità tra dirigenti scolastici che esigono il versamento dei contributi e famiglie e studenti che legittimante rifiutano tali imposizioni. Ho chiesto perciò al Ministro ha spiegato l’on. Ghizzoni – quali iniziative intenda adottare per verificare se in tali scuole permangano le situazioni di illegalità denunciate, nonché per segnalare ai dirigenti scolastici, che finora sono stati di diverso avviso, che i contributi delle famiglie debbano essere considerati volontari e, pertanto, non rientri tra i loro doveri d’ufficio pretenderne il versamento”.
“Purtroppo questo Governo taglia le risorse sulla scuola due volte: la prima coi trasferimenti mancati e i tagli draconiani di Tremonti, e la seconda mettendo le mani nelle tasche alle famiglie con i cosiddetti contributi volontari alle spese scolastiche, che ormai sono diventati balzelli quotidiani per supplire alle carenze dello Stato. Così facendo – ha concluso amareggiata la parlamentare – si distrugge la scuola pubblica delineata dalla nostra Costituzione e da più di sessant’anni di storia repubblicana”.
qui puoi leggere il testo dell’interrogazione