Studenti stranieri più bravi dei compagni italiani. La notizia non piacerà ai sostenitori del tetto del 30 per cento), ma i dati del Ministero parlano chiaro: tra i 630 mila studenti stranieri (figli cioè di genitori stranieri) quelli nati in Italia cominciano ad ottenere risultati migliori dei ragazzi nati da genitori italiani. Ma non è detto che, quando i dati saranno disponibili, ciò non avvenga anche negli altri gradi di istruzione. Desiderio di emergere? Ragazzi più consapevoli o cos’altro? Il ministero dell’Istruzione ha appena pubblicato il notiziario statistico sugli alunni stranieri relativi all’anno scolastico 2008/2009. E tra le oltre 30 pagine di numeri, grafici e tabelle si possono trovare alcune indicazioni interessanti. La prima riguarda gli esiti degli esami di maturità 2009 che il ministero non ha ancora pubblicato.
A sorpresa la percentuale di “alunni stranieri nati in Italia” promossi dalle commissioni giudicatrici della maturità supera quella degli italiani. Tra gli studenti italiani la percentuale di bocciati (2,2) supera in maniera abbastanza netta quella degli “stranieri” (1,8). Mentre i promossi tra tutti gli stranieri, anche nati all’estero, cala al 95,5 per cento. Le difficoltà nel percorso scolastico dei figli di immigrati sono evidenti in tutti i gradi dell’istruzione: dall’elementare al superiore.
In Italia, la presenza straniera tra i banchi scolastici si incrementa ad un ritmo abbastanza costante, con il traguardo del milione di alunni stranieri ormai vicino. Anche se nello scorso anno, secondo il servizio statistico del Ministero, la crescita è rallentata: l’incremento è stato infatti del 9,6% (circa 629mila stranieri iscritti rispetto ai 574mila del 2007/08), mentre l’anno precedente era stato pari al 14,5%. La presenza maggiore si registra all’elementare e alla media (superiore all’8 per cento in entrambi i segmenti) ma il tasso di crescita maggiore si è verificato alla materna: più 13 per cento.
E’ soprattutto al Nord che si concentrano bambini e studenti non italiani. Emilia Romagna (col 12,7 per cento) e Umbria (con il 12,2 per cento) le regioni con la maggiore percentuali di iscritti stranieri. “È comunque la Lombardia ad avere il maggior numero in assoluto di alunni stranieri con 151.899 unità”, si legge nella pubblicazione. Nelle regioni meridionali, tranne che in Abruzzo, le percentuali si mantengono sotto il 3 per cento.
La nazionalità maggiormente rappresentata è quella rumena (con oltre 105 mila unità), seguiti da albanesi, marocchini e cinesi. E crescono anche le scuole multietniche. In una scuola elementare e materna su 10 la percentuale di bambini stranieri supera il 20 per cento. In una scuola media su 4 la presenza straniera oscilla tra il 10 e il 20 per cento. E quasi 3 scuole su 100 devono fare i conti con tassi che superano addirittura il 30 per cento.
La Repubblica 19.03.10