Due emendamenti di Alessandro Bratti e Carmen Motta per gestire l’emergenza ambientale che ha investito il bacino del Po. Ieri alla Commissione ambiente della Camera il Partito Democratico ha contribuito in maniera significativa alla definizione della risoluzione per il Po al fine di individuare una rapida ed efficace uscita dalla crisi ambientale che ha investito il fiume con l’episodio di inquinamento del Lambro e per gettare le basi di un sistema idoneo ad affrontare le eventuali crisi per il futuro e più in generale il governo del bacino.
Due sono gli emendamenti proposti da Alessandro Bratti e Carmen Motta, parlamentari Partito Democratico, che riguardano: la nomina del commissario per la gestione dell’emergenza, individuando lo stesso nel segretario dell’autorità di bacino. Ciò legittima il segretario nell’attività sovraregionale togliendolo da un “limbo” che lo penalizzava sul piano dell’autorevolezza e dell’efficacia; il secondo elemento particolarmente importante sta nel fatto di demandare le attività di bonifica per l’uscita dall’emergenza alle Regioni competenti per territorio.
Ciò significa avere un segretario autorevole e pienamente investito del ruolo e le Regioni competenti altrettanto investite della competenza necessaria per una visione del Po che sia veramente di bacino. Per quanto riguarda i fondi necessari all’attuazione della bonifica si resta in attesa della formale assegnazione, sulla quale il governo si è impegnato.Come sottolineano Bratti e Motta “Il successo è ancor più importante per il fatto che la risoluzione è stata approvata unanimemente da tutta la commissione”.
Il risultato ottenuto ieri in Parlamento va associato all’attività particolarmente positiva svolta dalla Regione Emilia-Romagna con i suoi strumenti di intervento (Protezione Civile, Arpa, Usl ecc.) che ha consentito il recupero di gran parte della massa oleosa, proveniente dal fiume Lambro, e delle ramaglie intrise lungo l’asta emiliana del fiume, evitando una vera e propria catastrofe ambientale per l’ecosistema Po e Adriatico. Ciò dimostra il particolare attaccamento del Partito Democratico al grande fiume e una visione dello stesso non solo di carattere conservativo ma quale risorsa per la Green Economy, l’agricoltura e più in generale per lo sviluppo delle comunità che sul fiume direttamente o indirettamente si affacciano.
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