"La banda razzista della Magliana", di Cinzia Gubbini
Giovanissimi, vicini culturalmente all’estrema destra, tra loro si definiscono «la commitiva». Questo l’identikit della banda che domenica sera ha distrutto un bar che faceva da punto di ritrovo della comunità del Bangladesh. E mandato in ospedale quattro immigrati. Preoccupa l’escalation di violenza a Roma. Ragazzini, che i carabinieri starebbero per identificare, e un’ideologia strisciante di estrema destra che si sta facendo strada tra i casermoni del quartiere romano della Magliana. Potrebbe esserci questo dietro al raid che domenica sera ha mandato all’ospedale quattro persone originarie del Bangladesh, e che ha distrutto il bar «Brothers», uno dei punti di ritrovo della comunità del Bangladesh, nonché uno dei pochi punti di luce di via Murlo, stradina laterale dove alle sei di sera (la stessa ora in cui c’è stato l’attacco) non c’è neanche un lampione acceso. Sono entrati in quindici, forse venti. Tutti maschi, alcuni molto giovani, altri più grandi. Un particolare importante: a volto scoperto. Che significa impunità, copertura del quartiere. O forse solo sfrontatezza malriposta, perché tanta tracotanza potrebbe aver accorciato il mistero: i carabinieri …