Manifestazione per la scuola. Momenti di tensione e lancio di uova. Soster: abbiamo denunciato tutte le carenze come i 22 milioni di crediti
GLI studenti del collettivo autonomo hanno lanciato uova contro la polizia schierata davanti all´Ufficio scolastico provinciale. I genitori hanno portato la carta igienica, da consegnare al «provveditore» Vincenzo Aiello: simbolo della scuola che va a rotoli. E poi gli insegnanti precari e i sindacalisti della Flc-Cgil, con la segretaria nazionale Maria Brigida, al sit-in in via de´ Castagnoli nel venerdì dello sciopero. La Flc-Cgil stima, tra scuole e servizi universitari chiusi a Bologna, una adesione attorno al trenta per cento.
In mattinata era partito il corteo dei medi (circa un migliaio, 500 dice la Questura) che ha percorso via Righi, via delle Moline, Belle Arti e via Zamboni per arrivare con lo striscione «Quello che ci siamo presi è solo una parte di quello che ci spetta» e una simbolica ascia di cartone davanti all´Usp dove la Cgil aveva promosso il presidio. All´ingresso, sotto il portico, il cordone degli agenti. Gli studenti hanno appeso al portone lo striscione «Provvediamo al nostro futuro». Poi una delegazione di sindacalisti, genitori e insegnanti è stata ricevuta da Aiello.
Con loro anche Emily Clancy del Coordinamento bolognese studenti medi e il presidente della Consulta studentesca Davide Di Noi. II ragazzi del Cas (collettivo autonomo studentesco), l´ala dura, volevano invece essere ricevuti in massa: «Chiediamo diritti, ci danno polizia, ci negano il dialogo». Qui il movimento si è spaccato. Quelli del Collettivo, rifiutando la rappresentanza, hanno ripreso a manifestare con un mini corteo che si è concluso al Nettuno. Alla partenza, dalla coda, è partito il lancio di alcune uova.
«La scuola ha gridato le ragioni dei lavoratori, in particolare i precari che saranno licenziati, e le ragioni di ogni ragazzo cui si nega un futuro» dichiara Sandra Soster della Flc-Cgil. Ai vertici della scuola sono stati rappresentati tutti i problemi: dalla mancanza di soldi (22 milioni di crediti delle scuole) al «rebus dei prossimi organici, al marasma della scuola superiore».
«La nostra denuncia – continua Soster – non ha subito smentite da parte dei dirigenti, che hanno ammesso di aver rappresentato da tempo le criticità al Ministero, al punto da risultare addirittura molesti». Conclusione? Soluzioni in vista non se ne vedono.
da La Repubblica/Bologna
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Repubblica/Firenze: «Scuola, tagliati altri mille insegnanti», di Laura Montanari
Le cifre ricordate dall´ex ministro Fioroni a Firenze Lettera dei presidi: troppi svogliati, ripristiniamo la formazione nei primi 3 anni
Meno mille posti, è l´ultima sottrazione di cattedre alla scuola toscana. I numeri sono quelli previsti dalla relazione del ministero per l´anno 2010-2011 e li ha ricordati ieri Giuseppe Fioroni responsabile welfare del Pd, ex ministro dell´istruzione nel governo Prodi: «In tutta la regione saranno tagliate mille docenti e 850 del personale ata (cioè non docenti). Le cifre si commentano da sole». Fioroni ha spiegato che nel prossimo triennio «verranno licenziati gli insegnanti specialisti della lingua inglese nella scuola elementare italiana: 2.700 lo scorso anno, 4 mila quest´anno e altrettanti nel 2011. Stanno smantellando la scuola pubblica e predisponendo la più grande riforma di destra di questo Paese» e il rischio è quello di «non avere solo scuole di serie a e b, ma anche cittadini di serie a e b. Rilanciare gli istituti tecnici e professionali è una cosa sacrosanta, ma un tornio non diventa un laboratorio di megatronica con la bacchetta magica della Gelmini: occorrono investimenti». Sottolineando la valanga di bocciature ai professionali («media del 30% al primo anno, 20% al secondo») 61 fra presidi e direttori didattici hanno scritto ieri una lettera al prossimo governo della Toscana per chiedere una riforma della formazione professionale: «Oggi anche lo studente più svogliato è costretto a iscriversi all´istituto professionale dove non a caso gli insuccessi sono altissimi. Ripristiniamo la formazione triennale che cominci subito al primo anno delle superiori». La scuola del fare, con più laboratori, più stage per stimolare poi nei ragazzi il sapere. La lettera è partita da una iniziativa del Gruppo di Firenze per la scuola del merito a cui hanno aderito i presidi: «Sperimentiamo nuovi corsi di formazione professionale e tuteliamo i vecchi mestieri e la cultura dell´artigianato» ha detto Valerio Vagnoli del Vasari di Figline. Sempre in tema scuola, il Pdl attacca il sindaco Renzi e l´assessore Di Giorgi sulla decisione di ammettere i figli di clandestini alle materne malgrado la legge Maroni: «I funzionari comunali che non chiederanno ai genitori stranieri che vogliono iscrivere il figlio il permesso di soggiorno potrebbero essere denunciati» dicono Cellai, Galli, Alessandri, Stella e Giambanco.
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Repubblica/Palermo: «Studenti in corteo contro la Gelmini “I tagli ipotecano il nostro futuro”», di c.b.
“Penalizzati tutti i docenti che hanno sempre lottato per una scuola migliore”
Hanno sfilato da piazza Politeama fino alla sede del Comune in piazza Pretoria per dire ancora una volta no ai tagli della riforma Gelmini. Gli studenti delle scuole superiori della città aderenti al collettivo autonomo “Fuori controllo”, una rappresentanza degli universitari dell´Onda Anomala e i precari della scuola. Tutti insieme, ieri mattina, uniti a operai, pensionati e precari in piazza sotto le insegne della Cgil.
In testa al corteo un grande striscione: «I vostri tagli li pagherà il nostro futuro. Blocchiamo la riforma Gelmini». «Dovevamo scendere in piazza – dice Andrea Albamonte, studente del liceo Regina Margherita – Siamo contenti perché al corteo ha partecipato una rappresentanza di ogni scuola. Siamo qui per difendere il nostro futuro. La nostra istruzione e la nostra scuola. Questa manifestazione riprende la lotta che gli studenti medi hanno portato avanti in autunno con decine di altre manifestazioni, occupazioni e autogestioni delle scuole».
Dietro al carro sound system c´era lo striscione del liceo Garibaldi. «Le scelte della Gelmini – dice Giuseppe Marchese in coro con gli altri compagni della sua scuola – rovinano la nostra istruzione. Ormai in questa società non c´è alcun investimento sul fronte della formazione e della ricerca. E a essere penalizzata è prima di tutto la scuola». In corteo anche una rappresentanza del liceo classico “Vittorio Emanuele”. «Volevamo esserci anche noi – dice Davide Saccaro – è giusto far sentire la nostra voce di dissenso». In coda i precari della scuola. Fra loro anche docenti di ruolo della scuola media e superiore: «Chiediamo il ritiro dei tagli – dice Mila Spicola, insegnante di una scuola media e attivista del Pd – a essere penalizzati sono gli studenti, ma anche tutti i docenti che hanno sempre lottato e investito quotidianamente per una scuola migliore».
Critiche dagli studenti della Giovane Italia che hanno definito la manifestazione di ieri «un flop». «Questa – dice Nino Costa, presidente provinciale della Giovane Italia – è la dimostrazione che gli studenti palermitani non vogliono scendere in piazza con la classe docente che spesso si rende protagonista di soprusi e violazioni dei diritti degli studenti».
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Secolo XIX: «Studenti in piazza. “Non rubateci il futuro”»
Studenti, medi e universitari, vestiti di verde o con indosso i sacchi della spazzatura, in piazza in tutta Italia per difendere la scuola pubblica e per protestare contro le politiche del governo: non è stato il ritorno dell’Onda, e soprattutto non ci sono stati incidenti (ma danni per 10.000 euro sono segnalati a Milano), ma sono stati in migliaia, in 40 città, a protestare al grido «le vostre tasse le paga il nostro futuro». E a lanciare carta igienica, simbolo della «scuola che va a rotoli».
Nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil, il mondo della scuola ha manifestato, anche con la protesta indetta dai Cobas, che si sono riuniti in 50.000 a Roma, con un’astensione dal lavoro «oltre le previsioni»: dai dati delle principali città, rilevati dai Cobas, «più del 50% di docenti e Ata vi hanno partecipato, avvicinandosi al record del 17 febbraio 2000». Ma secondo i dati di Viale Trastevere, l’adesione si è attestata intorno al 12%. Numeri cui replicano gli studenti, secondo i quali si sono mobilitati in oltre 300.000, superando del 30% il dato dell’astensione dalle lezioni nelle scuole superiori. Controreplica di Giorgio Stracquadanio (Pdl), secondo il quale «il flop di oggi dimostra ancora come i tentativi della sinistra di sollevare la piazza contro il governo non trovino più nessun ascolto da parte dell’opinione pubblica».
Presìdi e manifestazioni sono state organizzate dall’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti in occasione dello sciopero generale della Cgil. Iniziative di protesta anche da parte dell’Unione degli Studenti e dal coordinamento universitario Link: «Abbiamo aderito allo sciopero generale della Cgil e organizzato una mobilitazione studentesca sulla base di nostre rivendicazioni, condivise con gli universitari dell’Udu, perché oggi è un’occasione per parlare di noi, per parlare dei problemi degli studenti, per denunciare il furto di futuro in corso – ha spiegato Sofia Sabatino, portavoce nazionale della Rete – Il governo dei furbetti aiuta i suoi amici a evadere le tasse, a prendere appalti, a gestire fondi pubblici: un banchetto vergognoso che viene pagato dalle risorse sottratte alla nostra formazione, ai nostri diritti, al nostro domani».
Ecco una mappa della protesta.
TORINO
5000 studenti hanno sfilato per le vie del centro, alla manifestazione studentesca organizzata dalla Rete degli Studenti medi, si sono uniti i lavoratori e i precari della Flc-Cgil. Tutti sono poi confluiti nei presidi sparsi nelle principali piazze della città.
BOLZANO
Flash Mob organizzato dagli Studenti Consapevoli.
MILANO
Numerose le scuole in piazza con i propri striscioni, oltre 5000 i partecipanti; lancio di uova, vernice e rotoli di carta igienica davanti al provveditorato.
PADOVA
Quasi 10.000 studenti da tutto il Veneto hanno riempito le strade della città.
BOLOGNA
2000 gli studenti medi e universitari che hanno manifestato insieme alla Cgil. Iniziative anche a Modena, Reggio Emilia e Imola: 30.000 gli studenti mobilitati in tutta la regione.
ROMA
Un migliaio gli studenti presenti al corteo della Cgil, che è arrivato sotto la sede della Rai in viale Mazzini.
SICILIA
Buona la partecipazione studentesca ai presidi e alle iniziative a Trapani, Catania, Caltanissetta, Enna e Palermo.
Presìdi e manifestazioni anche a Rovereto ,Trento, Brescia, Pavia, Genova, Pesaro, Fermo, Ancona, Imola, Faenza, Forlì, Ferrara, Parma, Massa, Grosseto, Firenze, L’Aquila, Frosinone, Perugia, Potenza, Barletta, Casarano (Lecce), Napoli, Messina, Catania, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa, Siracusa, Trapani, Agrigento, Cagliari, Nuoro