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"Pronto un altro condono edilizio, ecco il progetto della maggioranza", di Cecilia Gentile

Un nuovo condono edilizio, con possibilità di sanare anche gli abusi commessi in aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico. Così dispone il disegno di legge presentato dal Pdl in Senato lo scorso 17 febbraio, che fa slittare i termini per la presentazione delle domande dal 10 dicembre 2004, come prescrive la legge sul condono edilizio, al 31 dicembre 2010. Se il provvedimento venisse approvato, una nuova valanga di richieste di sanatoria potrebbe inondare gli sportelli dei Comuni d’Italia, e questa volta con un’agevolazione in più per chi ha commesso l’abuso: i beni ambientali e paesistici scompaiono dalle aree intoccabili.
“Una nuova legge vergogna – accusa il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli – Dopo il condono sulle liste per le regionali adesso il Pdl presenta in Parlamento un ddl per un ennesimo condono edilizio che prevede un nuovo scempio del territorio”.

Il disegno di legge è stato firmato dai senatori Sarro, Nespoli, Fasano, Izzo, Giuliano, Vetrella, Compagna, Calabrò, Lauro, Pontone, De Gregorio, Esposito, Coronella e Sibilla. Sarro e Nespoli, primi firmatari, non sono nuovi a proposte del genere. Un tentativo simile lo fecero presentando un emendamento al Milleproroghe, rigettato dal presidente della commissione Affari costituzionali al Senato. Ora tornano alla carica.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge, i senatori Pdl motivano la loro proposta sostenendo che ai cittadini della Campania, ma in parte anche a quelli delle Marche e dell’Emilia Romagna, “è stata di fatto preclusa la possibilità di utilizzare lo speciale statuto di sanatoria” perché le Regioni hanno disciplinato la materia restringendo le possibilità di accesso al condono. Conclusioni: “si pone l’esigenza di ripristinare la parità di trattamento”. Dunque il nuovo condono, contenuto nella proposta AS 2020, che prevede di riaprire i termini per la presentazione delle domande con la modifica del comma 32 dell’articolo 32 del decreto legge 269 del 2003, quello relativo al secondo condono edilizio di Berlusconi, e la possibilità di sanare abusi in aree vincolate con la soppressione delle parole “dei beni ambientali e paesistici”, al comma 27 dello stesso articolo.

“Ci troviamo di fronte ad una nuova aggressione del territorio e della popolazione – riprende Bonelli – Il Pdl non si ferma nemmeno di fronte al dissesto idrogeologico dell’Italia e alle vittime provocate dalle frane”. Il riferimento è ad Ischia, dove, a quanto riferisce il presidente dei Verdi, il provvedimento sarebbe fortemente voluto. Proprio ad Ischia i sindaci di sinistra e di destra hanno chiesto al governo Berlusconi di far rientrare gli abusi nel condono del 2003, che qui non è stato applicato perché l’isola è sotto vincolo paesaggistico. Sono in tutto 740 le costruzioni abusive individuate dalla Procura della Repubblica, che ordina le demolizioni man mano che le sentenze passano in giudicato. Intanto, a novembre scorso, sull’isola è venuta di nuovo giù la montagna, che si è portata dietro una vittima.

Dura la condanna di Wwf e Fai, che si preparano a sostenere un’altra battaglia. “Questo disegno di legge compromette la certezza del diritto e rimette in discussione atti di rigetto già decisi – dichiara Gaetano Benedetto, condirettore del Wwf – Non solo. Estende il condono del 2003 ad aree vincolate anche per abusi gravi e apre la strada ad una sanatoria postuma di costruzioni illegali fino ad oggi considerate insanabili.
La Repubblica 12.03.10

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