Incontri pubblici in diverse città italiane, un appello che sta raccogliendo le firme del mondo della cultura e dello spettacolo, una gomma da cancellare da distribuire davanti alle scuole per dire che «il governo cancella la scuola pubblica, il Pd sta con gli studenti e gli insegnanti». È la campagna che i democratici lanciano a partire dalla giornata clou di domani. L’appuntamento principale è a Reggio Emilia, città simbolo della «buona scuola», con il segretario Pier Luigi Bersani. contemporaneamente, tra gli altri, Dario Franceschini sarà a Roma, Massimo D’Alema a Potenza, Anna Finocchiaro a San Giovanni in Persiceto (in provincia di Bologna). Visto che le «durissime battaglie » combattute dai parlamentari delPd non bastano, «abbiamo deciso di cambiare strategia- spiega Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del partito, in conferenza stampa a Bologna- partiamo dal basso e andiamo ad incontrare il mondo della scuola». Nelle «1.000 piazze per la scuola», quindi, i militanti del Pd «denunceranno le gravi condizioni in cui la scuola pubblica è ridotta – spiega Puglisi – e il caos che regna sovrano a causa del riordino degli indirizzi nelle superiori », con tanto di «scippo di competenze alle regioni da parte del governo». Oltre il Pd artefici delle proteste di piazza – che si concentreranno davanti al ministero dell’Istruzione e toccheranno l’apice venerdì12 con lo sciopero generale – saranno associazioni, movimenti, partiti politici, sindacati, studenti e genitori. Stamattina in piazza, dalle 8,30 alle ore 14,00 davanti al Miur, saranno due associazioni di settore – Conitp e Adesso scuola – per chiedere alle Regioni (a cui la riforma delle superiori affida un ruolo decisivo nello sviluppo dell’offerta formativa degli istituti professionali) di ampliare gli organici attraverso l’aggiunta di più ore di laboratorio.
L’Unità 10.03.10