Il capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera smentisce il ministro. “Ha fornito numeri incompleti: gli studenti migliorano grazie agli insegnanti”.
“Il ministro tarocca i dati sugli scrutini per nascondere i veri problemi della scuola”. Secondo il capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini una settimana fa ha fornito dati incompleti sul giro di boa del presente anno scolastico. In base ai numeri più aggiornati provenienti dall’ufficio statistica di viale Trastevere, gli studenti italiani sarebbero addirittura migliorati rispetto ad un anno fa: meno insufficienze e meno bulli. Niente, quindi, linea del rigore. Ma importanti risultati che premierebbero il duro lavoro degli insegnanti in classe, nonostante i tagli.
“I dati del ministero, comparati con i risultati degli scrutini dello scorso anno, in realtà dimostrano – spiega la Ghizzoni – che le insufficienze nelle singole discipline nella scuola media sono nettamente in calo (meno 1,7%), così come registra un vero crollo il numero di ragazzini con il solo 5 in condotta”. Alla scuola media, in buona sostanza, le performance dei ragazzini sono addirittura migliorate e i bulli (coloro con 5 esclusivamente in condotta) sono in netto calo: meno 57%. Soltanto coloro che hanno rimediato 5 in condotta, ma assieme ad altre discipline, è sostanzialmente rimasto invariato: l’1,1% rispetto al totale degli alunni sia quest’anno, sia l’anno scorso.
“Se da un lato – continua il deputato – ha taciuto i dati delle medie, dall’altro il ministro ha esagerato l’incremento delle insufficienze in una o più materie nelle scuole superiori, che si attesta allo 0,8%, ben lontano quindi dal tanto strombazzato 2% di fonte ministeriale”. Anche al superiore, quindi, le insufficienze nelle singole discipline sono rimaste sostanzialmente le stesse di 12 mesi fa. E il pugno di ferro da parte dei prof intravisto dal ministro? Forse si è concretizzata con i 5 in condotta che accompagna le altre insufficienze. “Unico riscontro – ammette la Ghizzoni – con le dichiarazioni del ministro è l’aumento (più 31%) dei ragazzi che insieme ad insufficienze nelle materie riportano anche quella nel comportamento, ma sono in netto calo (meno 57%) coloro che ottengono il solo 5 in condotta”.
Questi dati, interpretati in maniera completamente opposta dimostrerebbero che “gli insegnanti italiani sono veri professionisti lasciati purtroppo soli ad affrontare l’emergenza educativa”. “Non basta assegnare brutti voti – conclude la parlamentare – per incrementare i livelli di apprendimento dei ragazzi e per risolvere i problemi della scuola: occorre invece un investimento straordinario, indirizzato anche all’aggiornamento e all’innovazione didattica”. Ma “purtroppo, i tagli draconiani della Gelmini al personale e alle risorse a cui abbiamo assistito finora impediscono alla scuola di assolvere al suo mandato costituzionale di formare i cittadini di domani”.
La Repubblica 08.03.10
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Cinque in condotta e scrutini. Il Pd sbugiardata la Gelmini
Manuela Ghizzoni, capogruppo del Partito Democratico in commissione Istruzione alla Camera, smentisce dati alla mano la lettura degli esiti dello scrutinio del primo quadrimestre del ministro Gelmini. “Il Ministro ha taroccato i dati e li ha interpretati falsandone il significato per nascondere i veri problemi della scuola” .
“Così come il Presidente del Consiglio, attraverso un decreto truffaldino, pretende di interpretare a proprio favore le norme elettorali, anche la Gelmini ha fornito la sua distorta interpretazione degli esiti del primo quadrimestre, senza farsi scrupolo di diffondere dati taroccati” – ha svelato con i dati in mano la parlamentare del Pd – E poi invoca il rigore nei giudizi del comportamento dei ragazzi! Non si può pretendere che la scuola da sola educhi ai valori di convivenza e a comportamenti etici se dalla società giungono ai ragazzi esempi negativi e la politica in primis dimostra la totale estraneità al rispetto delle regole”.
I dati del Ministero, comparati con i risultati degli scrutini dello scorso anno, in realtà dimostrano che le insufficienze nelle singole discipline nella scuola media sono nettamente in calo (-1,7%), così come registra un vero crollo il numero di ragazzini con il solo 5 in condotta. – ha commentato Manuela Ghizzoni – Se da un lato ha taciuto i dati delle medie, dall’altro il Ministro ha esagerato l’incremento delle insufficienze in una o più materie nelle scuole superiori, che si attesta allo 0,8%, ben lontano quindi dal tanto strombazzato 2% di fonte ministeriale. Unico riscontro con le dichiarazioni del Ministro è l’aumento dei ragazzi che insieme ad insufficienze nelle materie riportano anche quella nel comportamento, mentre sono in netto calo coloro che ottengono il solo 5 in condotta. ”.
“Alla faccia del rigore nell’analisi, il ministro ha celato i dati positivi ed enfatizzato quelli negativi per avallare l’idea che la scuola pubblica sta fallendo la propria missione di istruire e educare e pertanto è legittimo ogni intervento teso a manometterla. – ha continuato la deputata piddì – Si tratta dell’ennesima pericolosa dichiarazione di pregiudizio del Ministro nei confronti del sistema di istruzione, mentre gli slogan sulla presunta sopravvivenza del permissivismo sessantottino, ripetuti dalla Gelmini come un mantra, attestano la sua sfiducia nei confronti dei docenti italiani. Ma i dati degli scrutini dimostrano che gli insegnanti italiani sono veri professionisti, lasciati purtroppo soli ad affrontare l’emergenza educativa. Non basta assegnare brutti voti per incrementare i livelli di apprendimento dei ragazzi e per risolvere i problemi della scuola: occorre invece un investimento straordinario, indirizzato anche all’aggiornamento e all’innovazione didattica. Al contrario, i tagli draconiani della Gelmini al personale e alle risorse a cui abbiamo assistito finora vogliono impedire alla scuola di assolvere al suo mandato costituzionale di formare i cittadini di domani”.
L’Unità 08.03.10
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«Boom di 5 in condotta». «Dati taroccati». Rigore, è guerra di cifre tra Gelmini e il Pd, di ANNA MARIA SERSALE
Scontro sul cinque in condotta. Adottato per restituire serietà alla scuola e dare ai professori un’arma contro studenti violenti, bulli e vandali, il cinque è diventato materia di scontro politico. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha detto che gli studenti con l’insufficienza (che può anche portare alla bocciatura) sono aumentati del 32%. Un boom. L’opposizione, invece, con la parlamentare Manuela Ghizzoni del Pd in testa, sostiene che il ministero avrebbe «enfatizzato i dati negativi e nascosto quelli positivi» diffondendo «dati taroccati» per «avallare l’idea che la scuola pubblica stia fallendo la propria missione e che è pertanto legittimo ogni intervento teso a manometterla». Per la Ghizzoni è stato esagerato anche l’incremento delle insufficienze, che a suo giudizio «si attesta sullo 0,8%, ben lontano dal 2% tanto strombazzato dal ministero». Dura la replica della Gelmini: «L’aumento delle insufficienze in condotta, già annunciato in precedenza, è pienamente confermato dal procedere della rilevazione».
Ma vediamo i fatti. Il 28 febbraio Viale Trastevere dirama i risultati degli scrutini del primo quadrimestre delle scuole secondarie di I e II grado. I dati riguardano l’85% delle medie e l’80% delle superiori e rivelano che 63.525 studenti delle secondarie di I e II grado avevano riportato un voto insufficiente nel comportamento. La rilevazione è proseguita. Oggi si riferisce al 94% delle medie e all’85% delle superiori. Ebbene, secondo gli ultimissimi dati diffusi ieri dal ministero gli studenti con il 5 in condotta sono passati da 63.525 a 69.204, rispetto ai 52.344 dell’anno precedente, con un incremento del 32%. «La rilevazione – informa il ministero – non è ancora conclusa, il dato quindi è destinato ad aumentare ulteriormente». Il ministero definisce quindi «destituite di ogni fondamento» le dichiarazioni di alcuni esponenti del Partito Democratico, secondo cui le insufficienze sarebbero in calo. «Non si comprende perché – si legge nella nota ministeriale – siano state pronunciate affermazioni false, confondendo l’oggettività con la propaganda politica». La Ghizzoni insiste: «La Gelmini ha fornito una distorta interpretazione degli esiti del primo quadrimestre. I dati del ministero, comparati con i risultati degli scrutini dello scorso anno, dimostrano in realtà che le insufficienze nelle singole discipline nella scuola media sono nettamente in calo (-1,7%), come peraltro i 5 in condotta». Per Viale Trastevere, invece, alle medie gli studenti con 5 in condotta quest’anno sono 18.693, rispetto ai 18.033 del 2008-2009.
Quanto al cinque in condotta parlando con le scuole si scopre che ne fanno un uso a macchia di leopardo. In alcuni dei maggiori licei romani, per esempio, non ne è stato dato neppure uno. Dice Clara Rech, preside del classico Augusto: «Né l’anno scorso, né quest’anno abbiamo fatto ricorso al cinque». Stesso discorso lo fa Emilia Marano, preside dell’Albertelli: «I ragazzi sono stati bravi, niente cinque. Certo, nelle materie le insufficienze non mancano, il problema vero non è la condotta degli studenti ma la scarsità dei fondi per organizzare il recupero». «Niente cinque anche al liceo Giambattista Vico di Napoli», afferma la preside Clotilde Paisio. Ma all’Istituto tecnico Euclide di Bari, invece, i cinque sono fioccati: «Ne abbiamo dati una ventina, non in chiave punitiva – sostiene il preside Vincenzo Fiorentino – ma per dare un messaggio educativo, come stimolo a comportamenti responsabili, perché gli studenti imparino a rispettare la scuola, mostrando impegno e partecipazione».
Il Messaggero 09.03.10