Chiuse le iscrizioni, ecco le tendenze per la primaria. Nonostante i tagli. Primo ciclo, si è chiusa la partita delle iscrizioni: da sabato scorso quel che è fatto è fatto, le famiglie hanno scelto. In attesa dei dati ufficiali del ministero è dai presidi che emergono le prime tendenze. Gli occhi sono puntati, anche quest’anno, sulle prime della ex scuola elementare. I tagli incombono, il maestro prevalente pure. Ma le famiglie non si sono date per vinte e, a quanto emerge dai resoconti dei dirigenti, hanno fatto registrare il tutto esaurito nelle sezioni a tempo pieno con il vecchio modello delle 40 ore. In alternativa la scelta è caduta sulle 30 ore che, più o meno, corrispondono al vecchio modulo. Dunque, anche quest’anno, come già nel 2009, sembra che i nuovi modelli (le 24 e le 27 ore) proposti dal ministro Gelmini siano stati poco opzionati. Complice, forse, anche la campagna che alcune associazioni come il Coordinamento dei genitori democratici hanno messo in campo per boicottare il maestro unico. L’associazione guidata da Angela Nava, infatti, ha fatto girare un documento in cui si invitano le famiglie a non scegliere le 24 e le 27 ore «estremamente povere di opportunità» e preferire le 40, assicurandosi, però, che siano realizzate «con due docenti e non con un mosaico di ore affidate a tanti docenti». Un modo per arginare, sperano i genitori, i tagli della riforma.
Ma vediamo come è andata: al 28° Circolo didattico di Napoli, uno dei plessi che in città ha più sezioni a tempo pieno, le 40 ore sono andate a ruba. Resta, spiega la preside, Silvana Casertano, “l’incognita del cosiddetto tempo normale. Lo scorso anno avevamo offerto 31 ore utilizzando il personale interno, che ha anche accettato dei rientri. Quest’anno la continuità dei tagli, probabilmente, ci porterà a fermarci a trenta. Anche perché l’organico l’anno scorso è stato fatto a 27 ore solo in prima, stavolta si procede su prime e seconde. Avremo sempre meno personale per poter offrire più ore ai genitori”. La preoccupazione sugli organici ha spinto molti presidi napoletani, racconta Casertano, a indirizzarsi verso le 27 ore, a non provare nemmeno a offrire modelli orari prolungati «per evitare di non poter mantenere le promesse». Ma le famiglie avrebbero voluto più mensa e più tempo scuola. A Torino «i genitori stanno chiedendo le 40 ore ovunque, come da tradizione, racconta Nunzia Del Vento, presidente dell’Asapi, scuole autonome piemontesi, nonché preside della Gabelli, Il problema sarà cosa riusciremo a dare davvero alle fine. Lo sapremo solo quando conosceremo l’organico. Comunque abbiamo già spiegato che le 40 ore non saranno il vecchio tempo pieno con le compresenze, ma un tempo lungo». Al 115° Circolo di Roma, continua sul tema il preside, Paolo Mazzoli, «non c’è già più spazio per il tempo pieno, abbiamo troppe richieste». Lo stesso vale per la scuola Orsa Maggiore della Capitale dove nel 2009 è stata formata una classe con il maestro prevalente che, però, racconta il dirigente, Stefano Sancandi, rischia di «saltare perché sono aumentate le richieste sul tempo pieno». E se non si potranno fare tutte le classi richieste, si procederà con il sorteggio. Altra città, Bologna, stessa storia, sia il 12° istituto comprensivo che il 3° Circolo segnalano richieste copiose di tempo pieno che, anche quest’anno, «resta il più richiesto». Per Manuela Ghizzoni, del Pd, la scelta delle famiglie si spiega in un solo modo: «Vogliono la qualità e qualità significa un’offerta formativa ricca».