"Riforma dell'istruzione, riordino con posti a rischio", di Gianni Trovati
Una riforma per innovare, ma anche per alleggerire organici e costi di una macchina scolastica accusata di inefficienza. Tra rivisitazione degli ordinamenti, riduzione degli orari e tagli delle compresenze, le scuole superiori mettono sul piatto anni 15.300 dei 45.300 posti che gli organici della scuola perderanno per strada nei prossimi tre anni. I primi 27mila (11.300 alle superiori) se ne andranno a settembre; il resto verrà dai primi due cicli di istruzione (con la rimodulazione di orari e tempo pieno) e dall’accorpamento delle classi, imposto a tutti gli ordini dalla manovra dell’estate 2008. Quando tutti questi provvedimenti concentrici andranno a regime sarà l’autunno del 2014, le forze in campo per l’avvio del nuovo anno scolastico conteranno in tutto 88.538 cattedre e 700 scrivanie da dirigente in meno rispetto a oggi, e saranno anche più leggere (1.838 posti in meno) rispetto agli obiettivi definiti dal governo nell’estate di due anni fa. La realtà, poi, potrebbe aggiungere qualche limatura ulteriore, perché i numeri calcolati dai tecnici dell’esecutivo in occasione della nuova riforma partono dal presupposto che il …