Mese: Febbraio 2010

Corruzione, l'allarme della Corte dei conti "Nel 2009 le denunce aumentate del 229%"

La corruzione “è diventata un fenomeno di costume”, una “patologia grave” che nel 2009 ha fatto registrare un aumento di denunce alla Guardia di finanza del 229% rispetto all’anno precedente, nonché un incremento del 153% per fatti di concussione. E’ la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario. Contro queste condotte illecite individuali, le pubbliche amministrazioni “troppo spesso” non attivano i necessari “anticorpi interni”. “Il Codice penale – sottolinea Lazzaro – non basta più, la denuncia non basta più. Ci vuole un ritorno all’etica da parte di tutti. Che io, purtroppo, non vedo”. Lazzaro, nel corso della conferenza stampa che è seguita alla cerimonia, ha poi precisato che “Non esiste nessun buco di bilancio Inteso come tale. C’è una scarsa correttezza contabile nello scrivere le cifre, ma assolutamente non esiste nessun buco come denaro pubblico”. Sulla Protezione Civile. A questo proposito “ci dovrebbe essere un controllo reale – ha detto Lazzaro – non solo politico”. Secondo il presidente …

Contro la deforma Gelmini andremo alla Consulta

La cosa, per ora, funziona così. Accompagni tuo figlio ad iscriversi alla scuola superiore, ma che cosa studierà, cosa gli insegneranno, non lo sai. Sai però che le ore di lezione, a meno che non sia un liceale in erba, gli saranno ridotte. È la nuova scuola superiore disegnata da Tremonti e Gelmini. «E non chiamatela riforma, per piacere», avvertono gli insegnanti. Qualcuno suggerisce di chiamarla «deforma ». Qualcuno burocraticamente «riordino». Rossella Zamparini, insegnante di matematica, dal suo osservatorio di frontiera, l’Iiss Von Neumann, «la scuola più complessa di Roma» (due sedi nella periferia di San Basilio, una terza nel carcere di Rebibbia), la vede così: «La distruzione della scuola pubblica è iniziata, i nostri ragazzi sono stati stati premiati in Cina per i progetti sulla robotica, ma l’insegnante che li ha seguiti con questa riforma rischia di perdere il lavoro, come molti insegnanti tecnico-pratici, dicono “più matematica” e poi scopro che il prossimo anno la mia materia verrà tagliata del 30 per cento ». E ragiona: «Noi a San Basilio i ragazzi li andiamo …

"Se l´Italia perde il sogno della convivenza", di Gad Lerner

Gli scontri di Milano hanno mostrato le difficoltà d´integrazione nel nostro Paese. Ma altrove le cose funzionano diversamente. A Milano le imprese registrate alla Camera di Commercio con titolari immigrati costituiscono parte insostituibile del tessuto produttivo Per la Costantinopoli ottomana come per la New York di oggi la presenza di popolazioni diverse è stata fonte di ricchezza e sviluppo. Per secoli Costantinopoli, l´odierna Istanbul, fu al tempo stesso la più grande città turca, greca, armena, curda, ebraica, romena del Mediterraneo. Era la New York del suo tempo, la capitale del mondo (ammesso che possiamo permetterci il lusso, allora come oggi, di escludere la Cina). Grazie a questa straordinaria peculiarità multietnica la metropoli plurale cresciuta sul Bosforo, al confine tra Europa e Asia, prosperava senza paragoni possibili con gli altri centri urbani europei: Parigi e Londra apparivano borghi trascurabili al suo cospetto. Prima che sopraggiungesse l´epoca dei nazionalismi, contrassegnata da genocidi, trapianti di popolazione e pulizie etniche, la città-mosaico aveva rappresentato il più potente fattore di sviluppo economico e culturale lungo tutta la sponda sud del …

"Chi serve lo Stato non ha amici", di Luigi La Spina

La ripetitività degli scandali che si abbattono sull’Italia può alimentare due sbagliate reazioni dell’opinione pubblica: l’assuefazione, cinica e rassegnata, a un virus corruttivo che sembra dilagare nella società italiana e l’abitudine a confondere le accuse con i sospetti, le maldicenze con le sentenze, i reati con i peccati, le fantasie complottistiche con le prove dibattimentali. Un gran polverone dove il destino di queste indagini giudiziarie è segnato. Chi è schierato politicamente con gli imputati è deciso ad assolverli, pur contro ogni evidenza. Chi sta dalla parte opposta ha già emesso una condanna, preventiva e inappellabile. Una divisione in due partiti, però, molto provvisoria: sarà presto l’oblio a riunificarla, nell’attesa della prossima inchiesta. Ecco perché, in queste circostanze, è assolutamente necessaria la ricerca delle differenze, la pazienza nel separare le situazioni, la chiarezza nell’individuare le responsabilità. Ogni grande scandalo nazionale, pur nella similitudine della caccia al ladro di turno, si contrassegna per una locuzione, sintetica ma espressiva, che lo distingue. All’epoca di «Mani pulite» fu la cosiddetta «dazione ambientale», una tassa impropria riferita al rapporto imprenditori-partiti. …

Cronache di frane annunciate. Ma il governo pensa al Ponte sullo Stretto

Calabria e Sicilia franano nell’indifferenza di Berlusconi. Il PD: “più fondi contro il dissesto idrogeologico”. Ma cosa deve ancora accadere perché il Governo si renda conto del pericolo di una catastrofe naturale? A pochi mesi dalla strage di Giampileri siamo ormai alle giornate di ordinari smottamenti. Un bollettino di guerra che sta colpendo il sud del paese, dalle isole Eolie, a Messina, dal cosentino a Catania. E’ lo specchio di una Italia fragile, con molta parte del territorio a grave rischio idreogelogico. Una situazione a rischio resa più grave dalla cattiva gestione del territorio, dalla cementificazione selvaggia, dall’abusivismo edilizio. Sembrano scenografie di un film di fantascienza, le immagini surreali che ci giungono in video, a seguito dei gravi smottamenti di terreno che hanno interessato la zona di Vibo Valentia dopo le piogge incessanti dei giorni scorsi, invece è cruda realtà. E’ in corso da ieri l’evacuazione in massa di tutti gli abitanti di Maierato, paese di 2.300 persone, dopo che ieri un intero costone della montagna che si trova a ridosso del centro è franato …

"La corruzione e la democrazia", di Aldo Schiavone

Una nazione in via di dissolvimento morale, ormai in balia di una disastrosa deriva di comportamenti: questo dunque saremmo, veramente. Dobbiamo saper guardare negli occhi il pericolo che abbiamo di fronte. Se questa immagine fosse realistica – e molto lascia pensare purtroppo che lo sia – staremmo correndo, tutti, un incalcolabile rischio: la completa decomposizione del nostro tessuto civile. Entro certi limiti, corruzione e democrazia possono coesistere: la storia ha moltiplicato di continuo esempi di questa precaria convivenza, dall´Atene o dalla Roma classiche all´America contemporanea. Le condizioni perché questo accada sono due, fra loro legate: una misura nella diffusione del male, e gli anticorpi che la sua presenza riesce ad attivare. In altri termini, che essa non arrivi a provocare, superata una soglia, l´abdicazione etica di un´intera società, quel generale oscuramento delle coscienze per cui la quantità di illegalismo circolante trasforma la qualità del giudizio morale su di esso, presentandolo come regola universale di condotta. Se si verifica questa sorta di collasso generale, è la stessa democrazia a non reggere più: perché non esistono più …