Mese: Febbraio 2010

"L'ideologia del fare", di Ilvo Diamanti

Polemiche sollevate dalle inchieste della magistratura sull´opera della Protezione civile, in Abruzzo dopo il terremoto e alla Maddalena, in vista del G8 (in seguito spostato a L´Aquila). E, ancor più, contro le critiche al progetto di trasformare la Protezione civile in Spa per meglio affrontare ogni emergenza. Allargando il campo dell´emergenza fino a comprendere ogni evento speciale e straordinario. Per visibilità e risorse investite. Oltre alle celebrazioni del 150enario dell´Unità d´Italia: i giochi del Mediterraneo e i Mondiali di nuoto; l´Anno giubilare paolino, l´esposizione delle spoglie di San Giuseppe da Cupertino, e i viaggi del Papa in provincia (perché non quelli del presidente della Repubblica e del premier?). Insomma, tutto quanto fa spettacolo e richiede grandi quantità di mezzi. Affidato alla logica della «corsia preferenziale», superando i vincoli imposti dalle regole, dalle procedure. Dagli organismi di controllo istituzionali. Per sottrarsi ai tempi e alle fatiche della democrazia. Che spesso delude i cittadini. E impedisce al governo di produrre risultati da esibire, come misura dell´efficacia della propria azione. La mitologia del «fare» è alla radice del …

"Ora salviamo insieme queste voci libere", di Dario Franceschini

Non dovrebbe essercene bisogno, ma chiedo a ministri e sottosegretari di fare una semplice prova. Prendano in mano un libro di storia che parli dell’Italia contemporanea. Non ho preferenze. Che l’autore sia Melograni o Ginzborg, Perfetti o Agosti, De Rosa o Scoppola basta andare con gli occhi alle note per vedere quante volte ricorrono le testate dei giornali di partito, protagonisti del dibattito politico fino a diventare documenti, fonti vere e proprie per chi voglia studiare e capire la nostra storia. La mia non è una digressione. So bene quanto sia cambiato l’universo della comunicazione, quanto pesino oggi altri media, altri strumenti, voci diverse. Eppure credo che ancora oggi per capire l’Italia non si possa prescindere da queste voci, dal dibattito che vi si svolge, dallo sguardo così particolare con cui leggono i fenomeni. Per questo credo che la battaglia per garantire la loro sopravvivenza non sia solo una difesa di interessi di parte ma una questione generale. In ballo ci sono un gran numero di testate e anche quattromila posti di lavoro, tra giornalisti …

"Superiori ancora senza regole. Iscrizioni al buio per 500mila", di Salvo Intravaia

Scelta al buio per un milione e mezzo di studenti italiani. Le iscrizioni al primo e agli anni successivi delle scuole superiori targate Gelmini inizieranno il 26 febbraio, ma i Regolamenti che giustificano la riforma, definita “epocale” dallo stesso ministro dell’Istruzione, misteriosamente non sono ancora stati pubblicati. E senza Regolamenti, gli studenti non sapranno cosa e come studieranno, gli insegnanti non sapranno cosa e dove insegneranno, le scuole e gli enti locali (le province e le regioni) non potranno formulare i loro piani dell’offerta formativa. Si va avanti in questi giorni a forza di bozze non ufficiali, che possono cambiare da un momento all’altro, di voci provenienti dalla capitale e di indiscrezioni. Ma di certo c’è poco, solo una circolare sulle iscrizioni che la Flc Cgil definisce piena di “contraddizioni”. E dire che dalla definitiva approvazione della riforma da parte del Consiglio dei ministri, avvenuta lo scorso 4 febbraio, sono passati ben 15 giorni. I tre Regolamenti – che verranno pubblicati in gazzetta sottoforma di decreti del Presidente della repubblica, non avrebbero ancora ottenuto il …

"Il governo impugna i Dico di Errani", di Eleonora Capelli

Contestata la norma che equipara famiglie e “altre forme di convivenza”. Il governo impugna i Dico all’emiliana davanti alla corte costituzionale. Nel mirino, l’articolo 48 dell’ultima legge finanziaria della Regione. Poche righe che sanciscono da viale Aldo Moro la «parità di trattamento» nell’accesso ai servizi, estesa non solo alle persone e alle famiglie ma anche alle «forme di convivenza». La notizia del ricorso alla corte costituzionale è arrivata ieri sera dalla Regione che subito harisposto per bocca del presidente, Vasco Errani. «Si tratta con ogni evidenza-ha dichiarato in unanotail governatore -di una scelta po litica». Il governo ha impugnato un articolo «rivolto esclusivamente a garantire l’accesso alla generalità dei servizi del sistema regionale e locale atutti i cittadini, senza discriminazione». «Siamo convinti delle nostre buone ragioni e le sosterremo davanti alla corte costituzionale insiste Erranisiamo certi di avere ragione e della piena costituzionalità della norma». Il riconoscimento delle coppie di fatto, che già da qualche tempo è previsto ad esempio per l’assegnazione delle casepopolari, aveva attirato le critiche della Curia e di alcuni esponenti cattolici …

"Slitta la legge anticorruzione i ministri frenano Berlusconi", di Liana Milella

Ufficialmente è stato «soltanto» rinviato al consiglio dei ministri della prossima settimana. Per mettere assieme un testo che punisce con pene più severe, ma anche che previene, i più gravi reati contro la pubblica amministrazione. Ma, ufficiosamente, più d’uno sostiene che il ddl sulla corruzione, dato per certo da Berlusconi appena 24 ore prima, si avvii su una strada difficile, in fondo alla quale ci potrebbe essere il vicolo cieco del dimenticatoio parlamentare. Per ora il dato certo è lo stop subito nella riunione a palazzo Chigi. Con un imbarazzo che trapela perfino nell’incertezza su come definire cos’è veramente successo nelle due ore della riunione. Il consiglio finisce e c’è chi parla subito di un ddl che «è già stato approvato “salvo intese”», la formula usata per i testi che ottengono il pieno via libera dei ministri, ma hanno bisogno di essere rimaneggiati. Pochi minuti, e la verità trapela: niente ok, ma solo «l’avvio» della discussione. Se ne riparlerà, assicurano Alfano, Frattini, Brunetta, Ghedini, la prossima settimana. Altri sono scettici. Per certo cambierà l’impostazione, studiata …

"L'Aquila 10 mesi dopo tra bugie e interventi", di Riccardo Iacona

È da ottobre che Presadiretta sta seguendo la ricostruzione all’Aquila e domani sera vi faremo vedere quello che abbiamo trovato e quello che abbiamo scoperto. Vi dico subito che il quadro non è per niente positivo. Del PROGETTO C.A.S.E. – le famose «case di Berlusconi» che abbiamo visto nelle decine di consegne in diretta televisiva, corredate di tutto quello che serve per riprendere a vivere, dalla lavastoviglie al televisore al plasma – a quasi un anno dal terremoto ne mancano ancora 250 da consegnare. Per quelle centinaia di persone che sono ancora in attesa che i lavori finiscano il famoso slogan «dalle tende alle case!» non ha funzionato. Presadiretta vi farà vedere anche quanto sono costate: dai 2400 ai 2700 euro a metro quadro, una fortuna! E infatti quasi tutto il miliardo di euro messo in campo dal governo per la prima emergenza se n’è andato per costruirle. Poi ci sono i soldi per mantenerle, che nessuno calcola mai. Il Comune dell’Aquila, che è praticamente senza un euro in cassa, dovrà sobbarcarsi le spese di …

Il 45% dei giovani italiani è xenofobo

Presentato uno studio alla Camera: solo il 40% manifesta apertura, e non tutti totale. Romeni, rom e albanesi sono i più discriminati. Anche le donne non tollerano gli stranieri. Il 20% ritiene che altre etnie debbano vivere fuori dall’Italia. Il razzismo non è sconfitto tra i giovani italiani: quasi la metà ha atteggiamenti di chiusura verso gli stranieri, il 20% sfociano in vera e propria xenofobia, solo il 40% manifesta apertura. E’ quanto emerge dall’indagine “Io e gli altri: i giovani italiani nel vortice dei cambiamenti”, presentata oggi (18 febbraio) alla Camera. Lo studio, promosso dalla conferenza delle assemblee delle Regioni nell’ambito delle iniziative dell’osservatorio di Montecitorio sui fenomeni di xenofobia e razzismo, è stato realizzato da Swg su un campione di 2mila giovani. L’area fobica e xenofoba è del 45,8%, con diverse sfumature al suo interno. Lo studio indica tre gruppi, il primo quello dei “Romeno-rom-albanese fobici”, pari al 15,3% del totale degli interpellati, e manifesta la propria intolleranza soprattutto verso questi popoli. Qui la maggioranza (56%) è costituita da donne. Il secondo riunisce …