Mese: Febbraio 2010

Giuslavoristi in rivolta: "Stop alla controriforma", di G. Vespo

L’appello è apparso sulle pagine de l’Unità di ieri: «Fermiamo la controriforma del diritto del lavoro ». Il manifesto fa riferimento al disegno di legge 1167-B in esame al Senato e finora sono 106 i giuslavoristi, gli avvocati e i professori, che lo hanno sottoscritto. Nomi pesanti del mondo accademico e politico: da Umberto Romagnoli a Tiziano Treu, passando per Luciano Gallino. Il testo sembra che parli di tecnicismi per gli addetti ai lavori. Invece tratta temi che riguardano direttamente tutti. Almeno tutti quelli che lavorano, cercano un lavoro o lo cercheranno in futuro. Precari e a tempo indeterminato. In particolare sono due gli articoli messi sotto lente dal manifesto: il 31 e il 32 del suddetto disegno di legge. In soldoni, prevedono due grandi rivoluzioni nel diritto del lavoro: la prima riguarda le controversie tra datore di lavoro e dipendente. La seconda riguarda i tempi per l’impugnazione dei licenziamenti, dei contratti di lavoro a termine o di collaborazione. Il comma nove dell’articolo 31 cancella praticamente il ruolo del giudice del lavoro, e stabilisce che …

"L'Italia dei tronisti" di Edmondo Berselli

Si pensava che con il nazional popolare, impersonato dalla «zia» Antonella Clerici, il Festival di Sanremo sarebbe precipitato negli ascolti. E invece il televoto ha provocato la rivoluzione. Boom di spettatori e un’autentica bufera, con i professori dell’orchestra che hanno contestato il verdetto che ha portato in finale l’erede dei Savoia. Il televoto ha eliminando artisti ritenuti più meritevoli. Dunque, dopoi fischi del pubblico, gli orchestrali hanno stracciato gli spartiti. Chi pensava che Sanremo avrebbe raccolto solo il pubblico della tv generalista, pensionate, casalinghe e anziani in poltrona, s’è sbagliato clamorosamente. Non si era calcolato fino in fondo il ruolo del televoto, che aveva già avuto un effetto vistoso l’anno scorso, portando alla vittoria Marco Carta, un vincitore di Amici di Maria De Filippi. Quest’anno l’effetto sorpresa è stato il ripescaggio di Pupo e Emanuele Filiberto, in una specie di burrasca sociale: la clemenza del cielo sembrava averci liberato dalla canzone Italia amore mio, ma il televoto non ha avuto pietà. Pupo e il virtuale erede al trono dei Savoia sono stati ripescati dal voto …

«Le dieci domande al Pd», di Barbara Spinelli

Durerà il tempo della campagna elettorale, la nuova retorica di Berlusconi sulle norme anti-corruzione da applicare a politici e servitori dello Stato, ma l’opposizione farebbe male a sottovalutarne la forza. Sono norme in parte già affossate e poco credibili, visto che di corrotti che hanno fatto carriera ce ne sono molti nel Pdl. Non solo: sono regole contraddette dallo zelo con cui Berlusconi ha respinto, per tema di creare precedenti, le dimissioni di Bertolaso responsabile di scarso controllo sulla corruttela nella Protezione civile e di Cosentino indagato per contatti con la camorra. Falso ardimento è infine il divieto di candidarsi a chi è stato condannato in via definitiva: in Italia le condanne definitive possono giungere dopo quindici anni, sempre che non siano prima prescritte come nel caso di Berlusconi stesso. Resta che il premier sa fiutare lo spirito del tempo e subito appropriarsene, come già fece agli esordi di Mani Pulite quando contribuì (con le sue televisioni, spalleggiato da Lega e missini) ad affossare la prima Repubblica. Solo dopo denunciò i non più utili magistrati. …

«Beni culturali, a Resca un palazzetto d'oro», di Vittorio Emiliani

Al Ministero per i Beni culturali, dopo i tagli feroci inferti da Tremonti e supinamente subiti da Bondi, non c’è un euro. Non se ne trovano, almeno, per scongiurare lo sfratto dato al glorioso Istituto Centrale per il Restauro (120.000 euro di affitto all’anno) nel Palazzo Borgia-Cesarini. Una vergogna nazionale: l’ISCR stava lìdal 1939, progettato da Argan e diretto da Brandi. Si trovano per contro 400.000 euro per pagare l’affitto del palazzetto in via dell’Umiltà, n. 32/33, dove stanno insediandosi uno dopo l’altro i consulenti del supermanager alla valorizzazione Mario Resca, e cioè: l’ex titolare del Mi.BAC, Giuliano Urbani, Paolo Peluffo, già al Quirinale con Ciampi, da ultimo l’ex soprintendente al Polo Museale romano, Claudio Strinati. Il palazzetto, proprietà (a quanto si dice) di una immobiliare collegata ai Berlusconi, fu la prima sede di Forza Italia. Che lo trovò poi angusto traslocando due numeri più in là. Allora il ministro Urbani lo prese in affitto per il Servizio dei beni librari e per quello di Controllo. Da poco il primo è stato, di corsa, mandato …

«Italiani e corruzione. Per l’80% pesa sul voto», di Renato Mannheimer

Come molti osservatori avevano previsto, il trend della fiducia nel governo Berlusconi è tornato a scendere, con una ulteriore diminuzione in questi ultimi giorni. La popolarità dell’esecutivo aveva già subito un calo piuttosto consistente nell’autunno dello scorso anno. A dicembre, anche grazie all’«effetto statuetta», il consenso era notevolmente risalito, ma poi ha intrapreso nuovamente una china discendente. I giudizi positivi sul governo hanno visto un’erosione più diffusa in svariati segmenti: tra i giovani fino a 35 anni e, al tempo stesso, tra i più anziani oltre i 65 anni, tra coloro che posseggono titoli di studio più bassi, tra i residenti nel sud e nelle isole, tra gli imprenditori e i liberi professionisti. I motivi di questo andamento sono molteplici. Da un verso, si rileva una sorta di delusione crescente, anche all’interno dell’elettorato di centrodestra: l’esecutivo viene accusato —a torto o a ragione—di concentrarsi eccessivamente sulle questioni giudiziarie e di trascurare altre tematiche di rilievo, specialmente, le riforme di cui il Paese ha bisogno. Dall’altro, l’opinione espressa dagli elettori sul governo risente molto, com’è ovvio, …

«Come funziona il sistema Verdini», di Eugenio Scalfari

Adesso il problema sembra essere quello della corruzione generale. Di tutta la nazione. Di tutto un popolo “che nome non ha”. Di tutta una gente che spunta alla rinfusa “dagli atri muscosi, dai fori cadenti”. Una sorta di scena da teatro senza attori, solo comparse degradate che si sospingono a vicenda, una cenciosa opera da tre soldi dove vengono scambiate miserabili mazzette, abbietti favori, borseggi agli angoli delle strade. Ci sarà pure un Mackie Messer armato di coltello ma non si vede, dà ordini sottovoce all’ombra di quella plebaglia corrotta e corruttibile. La Corte dei Conti ha quantificato il degrado collettivo: da un anno all’altro la corruzione è aumentata del 229 per cento. Anche due giudici della Corte sono tra gli indagati. Anche un giudice della Corte costituzionale è lambito dall’ondata di fango. Anche un magistrato della Procura di Roma. I giornali dibattono l’argomento. Analizzano il fenomeno. Si tratta d’una nuova Tangentopoli a diciotto anni di distanza dalla prima? Oppure d’una situazione con caratteristiche diverse? Allora, nel 1992, si rubava per procurare soldi ai partiti …

Università: Il ministero non sblocca i finanziamenti. Proteste e caos alla Federico II di Napoli", di Roberto Ciccarelli

A guardare la graduatoria degli atenei stilata dal Ministero dell’Università (Miur) per attribuire i 523,4 milioni di euro di incentivi al merito previsti sul fondo di finanziamento (Ffo) del 2009, la Federico II di Napoli non era malmessa. Nel novembre dell’anno scorso, i valutatori del ministero avevano classificato l’ateneo più grande del meridione al terzo posto della classifica per la qualità della didattica destinandogli il 5,09 per cento di un fondo di 177,9 milioni e al sesto posto nella ricerca (4,50 su una torta di 345,5 milioni). Apparentemente tanti soldi, una boccata d’ossigeno in un momento in cui il taglio al finanziamento ordinario dell’ateneo (370 milioni quest’anno) stabilito dalla prima finanziaria del governo Berlusconi è di 19,5 milioni di euro (10 milioni solo nel 2010, destinato a crescere l’anno prossimo). Solo che il premio alla produzione non è ancora stato messo in bilancio perché dalle parti del ministero di viale Trastevere sembra che ci sia ancora un gran discutere sui criteri di valutazione in base ai quali attribuire i fondi. Per Massimo Di Natale, segretario …