Giudici talebani: l'ultimo capitolo del "Silvio furioso"
Berlusconi dimentica il partito dell’amore e va all’attacco contro i “magistrati talebani”: “Mills prescritto? Volevo l’assoluzione”. Bersani ribatte: “Allora si faccia processare. Basta parlare dei problemi suoi”. In principio erano i comunisti per antonomasia, poi si scoprì che erano anche squilibrati mentali, senza dimenticare la volta in cui apparve nitida la somiglianza fra la categoria in questione e una cloaca. Se pensavate di averle sentite tutte sui giudici, Silvio Berlusconi, presidente del consiglio, esponente di spicco del Partito dell’amore e capo supremo dei “paladini del bene” ha ancora un asso nella manica: “Siamo nelle mani di una banda di talebani”, ha detto ieri a Torino durante una conferenza stampa. A scatenare l’ira del benevolo premier la sentenza emessa solo due giorni fa dalla Corte di Cassazione in merito al caso di David Mills, avvocato inglese accusato di essere stato corrotto dallo stesso Berlusconi. Il verdetto è: colpevole. Ma la condanna non potrà avere luogo a causa dell’intervento della prescrizione. Insomma, Mills e il suo amico italiano devono ringraziare lo scorrere inesorabile del tempo e non …