"La ripresa non passa dall’Italia. Nel 2010 crescita sotto l’1%", di Marco Ventimiglia
«La schiarita c’è, ma anche tante nubi minacciose». È la metafora usata ieri dal neo commissario Ue agli affari economici e monetari, il finlandese Olli Rehn, per fotografare l’attuale situazione dell’economia europea. Logico che, visto il suo ruolo super partes, non abbia delineato più nel dettaglio la sua visione meteorologica, parlando ad esempio del tipo di circolazione “atmosferica” relativa alle singole nazioni della zona euro nell’anno in corso. Non lo ha fatto, ma al suo posto ci hanno pensato i numeri relativi alle stime del pil 2010, una serie di cifre che fotografa un Paese, il nostro, ancora al palo dopo il durissimo biennio precedente. Davvero difficile, infatti, anche per i forzati dell’ottimismo di Palazzo Chigi, considerare una bella ripartenza quel+0,7% destinato all’Italia. Un progresso, per capirci, che renderebbe necessari quasi un decennio per tornare ai livelli 2007 del prodotto interno lordo. PROBLEMA COMPETITIVITÀ Guardando al dettaglio delle stime, l’Italia, dopo il -0,2% degli ultimi tre mesi del 2009, avrà nel corso del 2010 un Pil altalenante: tornerà infatti a crescere dello 0,4% nel primo …