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"Licei, a tre giorni dalle iscrizioni ecco i regolamenti del Ministero", di Salvo Intravaia

Ecco, finalmente, i tre Regolamenti che danno ufficialmente avvio alla riforma della scuola superiore. Il ministero dell’Istruzione li ha pubblicati pochi minuti fa sul proprio sito (www.istruzione.it) dopo avere avuto, per la che riguarda i tagli, l’ok del ministero dell’Economia. Con i tre decreti vidimati da via XX settembre le scuole, le province e le regioni possono partire con i loro piani dell’offerta formativa. Ma è quasi certo che ad appena tre giorni dall’apertura delle iscrizioni (il prossimo 26 febbraio) le scuole apporteranno pochissime modifiche ai percorsi disegnati da viale Trastevere. E restano ancora parecchi dubbi, che con tutta probabilità verranno fugati chiariti solo nei prossimi giorni.

I licei. Saranno in tutto sei: classico, scientifico (con eventuale opzione di Scienze applicate), linguistico, delle scienze umane (con eventuale opzione “economico-sociale”), artistico con ben 6 indirizzi (arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica; scenografia), musicale/coreutico, di cui verranno attivati soltanto 40 sezioni, per il primo, e 10 sezioni per il secondo. Dove, ancora, non si sa. I quadri orario, con ore e materie, sono reperibili sul sito del ministero. Restano per alunni e famiglie alcune incognite. E’ possibile scegliere liberamente fra gli indirizzi e le opzioni dei singoli licei? Sembra proprio di no. O meglio, le scuole non potranno garantire ai genitori la scelta perché le diverse opzioni saranno attivate in relazione alle disponibilità di organico. Ma una cosa è certa: si partirà soltanto dalle prime classi. Tutte le altre classi continueranno fino alla conclusione del quinquennio con le materie e gli orari attuali

Gli istituti tecnici. Gli alunni degli istituti tecnici saranno i più penalizzati dalla riforma. Anche nei tecnici si partirà con indirizzi e materie nuove dal primo anno. Ma a settembre le seconde, terze e quarte classi dovranno subire una contrazione delle ore. Oltre mezzo milione di studenti si vedranno ridurre le ore settimanali a 32 ore, ma non è ancora chiaro quali materie verranno ridimensionate. Per il prossimo anno, gli alunni dovranno scegliere fra due settori (Economico e Industria/artigianato) e 11 indirizzi (Amministrazione, Finanza e Marketing; Turismo; Meccanica, Meccatronica ed Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed Elettrotecnica; Informatica e Telecomunicazioni; Grafica e Comunicazione; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Sistema Moda; Agraria, Agroalimentare e Agroindustria; Costruzioni, Ambiente e Territorio).

Gli istituti professionali. Verranno articolati in due settori (Servizi e Industria/artigianato) e 6 indirizzi (Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Produzioni artigianali e industriali; Manutenzione e assistenza tecnica). E si partirà dal primo anno. Ma, come nei tecnici, anche le seconde e terze classi degli istituti professionali dovranno lasciare sul campo una fetta di ore. Nel 2010/2011 le seconde e terze funzioneranno con 34 ore settimanali e l’anno successivo si passerà a 32 ore.

L’Autonomia. Per adeguare i curricula alle esigenze del territorio, i licei potranno manovrare la leva dell’autonomia. Sarà possibile ritagliare, nel primo biennio, il 20 per cento del monte ore complessivo per attivare nuovi insegnamenti o integrare quelli esistenti. Nel secondo biennio la quota di autonomia sale al 30 per cento per scendere nuovamente al 20 per cento all’ultimo anno. Ma tutto è ancora una volta vincolato dalla dotazione organica assegnata dal ministero alla singola scuola. Negli istituti tecnici la quota di flessibilità è più spinta: 20 per cento dell’orario al primo biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento all’ultimo anno. E nei professionali si può arrivare al 40 per cento all’ultimo anno.

I tagli e classi di concorso. La riforma costerà al sistema di istruzione oltre 17 mila cattedre, il grosso delle quali saranno tagliate negli istituti tecnici e professionali. Solo a settembre salteranno quasi 12 mila cattedre. Se aggiungiamo le cattedre in meno alla scuola primaria e alla scuola media si tocca quota 27 mila. E cosa potranno insegnare il prossimo anno i prof nei nuovi indirizzi verrà definito fra un anno.
La Repubblica 24.02.10