La politica ha deciso. Domenica 28 febbraio stop al traffico in 80 Comuni della Pianura Padana. Una misura simbolica non risolutiva. Maurizio Baruffi, consigliere Pd a Milano: «Meglio un blocco che un pugno in un occhio».
Domenica 28 febbraio nel nord Italia avverrà un evento storico. Nella pianura Padana il traffico verrà bloccato contemporaneamente da 80 comuni. Un’iniziativa simbolica, tampone, di educazione civica e sensibilizzazione dei cittadini al problema. Ma come ironizza Maurizio Baruffi, consigliere del Pd al Comune di Milano: «Meglio un blocco che un pugno in un occhio».
Ieri proprio a Palazzo Marino, sede dell’amministrazione cittadina del capoluogo lombardo, si è riunito il coordinamento dei sindaci della pianura Padana. Assenti Province e Regioni. Un incontro voluto dal sindaco di Milano Letizia Moratti e dal suo collega di Torino nonché presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Sergio Chiamparino. È nato così il coordinamento permanente dei sindaci. Per «perseguire una politica volta a migliorare la vivibilità delle città». Chissà se ci riusciranno. Per ora una sola cosa è certa. Anche loro sanno che per combattere lo smog, servono misure strutturali e non divieti una tantum.
Tanto che chiedono al governo di «permettere ai Comuni di investire risorse escludendo dal patto di stabilità» quelle utilizzate «per la lotta ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni inquinanti». Chiedono inoltre all’esecutivo di mantenere gli incentivi per l’efficienza energetica e le rinnovabili ma anche di prevederne altri per le città che «promuovono misure limitative ai veicoli inquinanti e l’utilizzo di veicoli idridi, elettrici, a gas e metano». E «per il rinnovo o adeguamento dei veicoli commerciali» più vecchi.
«Per rendere tutto questo concreto – spiega Maurizio Baruffi – non c’è servono anche i soldi del governo. Come del resto quelli per le metropolitane e le infrastrutture che non possiamo più rimandare. Anche in vista dell’Expo. Con le opere collegate a questo evento ci giochiamo il futuro». Sugli incentivi, il consigliere del Pd a Palazzo Marino, la pensa come Chiamparino. «Anche se più che gli incentivi – per Baruffi – servono i disincentivi, penalizzando le produzioni a più alto impatto ambientale».
Al termine dell’incontro di ieri Sergio Chiamparino aveva proposto di aumentare i pedaggi autostradali ai veicoli più inquinanti. Enrico Fedreghini, capogruppo dei Verdi al Comune di Milano, ricorda un’iniziativa simile, già attuata. «Da settembre 2009 – spiega Fedreghini – sull’Autostrada Dei Laghi, durante la settimana, viene praticato il 70 per cento di sconto alle auto che viaggiano con quattro persone a bordo. Con risultati straordinari: una persona su tre ha deciso di condividere l’auto. Una scelta di razionalità economica, presa per il troppo traffico, con la quale però si inducono cambiamenti individuali».
Ma la Moratti ha subito frenato, nonostante il road pricing venga praticato in molte aree d’Europa: «Nel documento approvato non è inserita la sovratassa ma se ci sarà un’adesione dei sindaci la inseriremo anche se poi dovrà essere discussa su tavoli di livello superiore», ha chiarito il sindaco di Milano. Al blocco del 28 febbraio, deciso da sette regioni (Trentino, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna), aderirà anche Firenze. «Parteciperemo – ha annunciato il sindaco Matteo Renzi – ma sia chiaro che concretamente non serve a nulla. Perché le misure utili, sui cui stiamo lavorando, sono cambiare i bus, fare le piste ciclabili e gli investimenti su elettrico, sostenibilità, treni e tramvie».
Napoli viceversa deve ancora decidere. «Se la Capitale partecipa aderiremo anche noi», spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, il verde Gennaro Nasti. «A Napoli si dovrebbe intervenire lo stesso – denuncia Antonio Marfella, tossicologo e oncologo dell’ospedale Pascale – anche se non abbiamo gli stessi problemi del Nord. Perché la società italiana di chirurgia oncologica ha dichiarato che a Milano ogni giorno vengono registrati 15 nuovi casi di tumore del polmone. A Napoli nove, nonostante la differenza del numero di abitanti».
da Terranews.it