Gli Atenei non ce la fanno più ad assolvere al loro compito costituzionale. L’allarme dei Rettori coincide con quanto il PD va denunciando dall’estate 2008, cioè da quando Tremonti mise le mani in tasca agli Atenei. Il maltolto è servito per abolire l’ICI ai proprietari di immobili con reddito medio alto e per far cassa: poco importa se gli Atenei sono stati messi sul lastrico ed è loro impedito i normale turn over del personale, costringendo i giovani di talento a volare all’estero.
Durante l’approvazione dell’ultima finanziaria, la Gelmini con soddisfazione annunciò “urbi et orbi” che dallo scudo fiscale aveva recuperato ben 400 milioni di euro per le esigenze dell’università. Dimenticò di dire due cose: che il “tesoretto” recuperato è una manovra una tantum per il solo 2010 e che la finanziaria aveva appena tagliato di ben 678 milioni dal fondo di finanziamento ordinario. Non si tratta di inezie: il prossimo anno con quali risorse gli Atenei chiuderanno i bilanci?
Il decreto “mille proroghe” rappresenta l’occasione per dare un po’ di ossigeno alle università, poiché è la sede opportuna per approvare – come di consueto – uno sconto sulla spesa del personale, in particolare consentendo di calcolare solo per 2/3 gli assegni fissi al personale convenzionato con il servizio sanitario nazionale.
A fronte dei tagli progressivi apportati dal Governo al Fondo di funzionamento delle università e alla rigidità della spesa (si pensi agli incrementi stipendiali automatici per il personale), si tratta di una norma necessaria, per consentire la prosecuzione della didattica e della ricerca nei nostri Atenei. E è per questo motivo che l’emendamento sarà presentato dal PD.
Pubblicato il 19 Febbraio 2010
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