Finocchiaro: “Grazie a noi hanno capito che le norme erano sbagliate e pericolose”. Franceschini: “E’ una vittoria dell’opposizione e un passo indietro del governo”. Intanto si profila la fiducia, ma non si capisce cosa sarà discusso mercoledì in Aula… Sulla protezione Civile SpA il governo è in totale confusione. L’inchiesta fiorentina sugli errori e la corruzione dello staff di Bertolaso ieri sembrava aver inceppato il cammino del decreto che prevede la trasformazione della struttura in società per azioni.
La maggioranza e il governo si preparano a stralciare l’articolo 16 del decreto che punta alla riorganizzazione e al riordino della Protezione civile, proprio quello che prevede la trasformazione in Spa. Il PD da subito ha affermato di essere contrario alla trasformazione della struttura, che è di tutti e con tutti, come riportato nel francobollo commemorativo della sua nascita e domenica il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha affermato che la trasformazione sarebbe svanita, dato che si trattava solo di uno strumento ulteriore (…) e stamani si è aggiunta la Lega a dirsi contraria. Bossi ha detto: “Abbiamo una bella Protezione civile con migliaia di persone. Non deve diventare una Spa, non deve sparire”. Ma nel pomeriggio invece di spiegare cosa ci sarà nel testo in votazione mercoledì il relatore di maggioranza, Agostino Ghiglia, ha annunciato il voto di fiducia su un maxiemendamento. “Se confermato sarebbe l’ennesimo schiaffo da parte dell’esecutivo e una grande mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento. Chiediamo che il Governo ritiri subito il decreto: le norme sulla Protezione civile sono azzardate e pericolose. Solleviamo da tempo dubbi e perplessità che certo non hanno a che fare con l’emotività ma solo con il rispetto delle regole” dichiara Raffaella Mariani, capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera.
Ad annunciare la rinuncia alla privatizzazione, a margine di un incontro che si svolge nel pomeriggio alla Luiss, è il presidente della Camera Gianfranco Fini: raggiunto dai giornalisti, risponde alle domande sul provvedimento dicendo che la norma verrà eliminata. E che quindi il dl “verrà completamente depotenziato”.
“Evidentemente c’è una parte della maggioranza che ha capito, grazie alla nostra battaglia di opposizione, che quelle norme sono sbagliate e pericolose – dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato – Abbiamo condotto in Senato, nel corso della prima lettura e ben prima che emergessero i primi risultati delle inchieste una strenua battaglia denunciando punto per punto le tante norme sbagliate contenute nel decreto e l’opacità e la poca trasparenza del sistema di gestione della cosa pubblica da esso disegnato. Per questo abbiamo chiesto di ritirare il provvedimento. Lo stralcio dell’articolo 16 è già come ho detto un buon passo avanti. I parlamentari del Pd alla Camera continueranno la nostra battaglia contro un decreto che continua ad avere molte cose che non vanno, a cominciare dal fatto che i grandi eventi non devono più essere trattati come emergenze”.
A esultare per lo stralcio è proprio il capogruppo Pd alla Camera, Dario Franceschini: “E’ una vittoria dell’opposizione – dichiara – e un passo indietro del governo”. Quanto all’ipotesi che il governo ponga la fiducia, Franceschini non anticipa i tempi: “aspettiamo le dichiarazioni ufficiali. Intanto vediamo cosa scrivono nel maxiemendamento”.
Ma che vuol dire che “Cosa voleva dire Gianni Letta? Protezione civile Spa ‘era’ uno strumento ulteriore? E ora Bossi aggiunge che non ‘deve diventare una Spa” . Dunque mercoledì la Camera dei deputati non discuterà più del decreto?” si chiede il vicepresidente vicario dei deputati del Partito Democratico, Michele Ventura.
“Leggiamo che del decreto resterà soltanto un guscio burocratico capace di coprire la marcia indietro del governo, ma noi non ci fidiamo e la nostra battaglia parlamentare sarà durissima. Il Partito Democratico chiede il ritiro del Dl, chiede che il malaffare che sembra emergere dalle indagini in corso non venga seppellito da norme che garantiscono impunità. Rendere lo Stato efficiente non è un’anomalia, ma essere al di sopra delle leggi per farlo è la negazione dello Stato”.
Il ritiro del provvide mento continua a essere chiesto anche da Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato: “E’ evidente, e le parole di Bossi lo confermano, che buona parte della maggioranza non vuole il decreto che istituisce la Protezione civile Spa. Credo che l’unica cosa saggia da fare sia quella di ritirare il decreto. E’ un provvedimento sbagliato e pericoloso. Un’altra cosa da fare subito – prosegue Anna Finocchiaro – è, come abbiamo chiesto presentando al Senato un disegno di legge, abrogare la norma che equipara i grandi eventi alle emergenze. Emerge infatti con chiarezza dalle inchieste un sistema opaco e poco trasparente nella gestione di questi avvenimenti da parte della Protezione civile. Il sistema usato per i grandi eventi è fuori controllo grazie a un uso smodato delle ordinanze. C’è in questo sistema una logica della gestione della cosa pubblica (e le parole di stamattina a Repubblica di Guido Bertolaso in qualche modo lo confermano) che rifiuta regole e trasparenza. Proprio per non distruggere il patrimonio della protezione civile – conclude Anna Finocchiaro – serve chiarezza e la fine di ogni ambiguità”.
Scoop: Bertolaso non è sottosegretario. Lo scrive lui stesso!
“La questione Protezione civile merita continue precisazioni di natura ordinamentale. Oggi su Repubblica il dottor Bertolaso sostiene che le sue due cariche (capo del Dipartimento e sottosegretario) sono tra loro compatibili dal momento che lui non è sottosegretario alla Protezione civile. Sarà. Secondo il decreto legge che la Camera sta esaminando e lo stesso sito della Presidenza del Consiglio Bertolaso è il sottosegretario alla Protezione civile in ambito europeo e internazionale”. Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che così continua: “La foglia di fico europea – continua Zanda – è evidentemente così debole che il decreto legge ha dovuto disporre a favore di Bertolaso una deroga esplicita alle norme su l’incompatibilità tra incarichi di governo e cariche amministrative. Ma Bertolaso sottosegretario è incompatibile anche per la legge Frattini del 2004 sul conflitto d’interessi che esclude l’esercizio contemporaneo di ruoli governativi e impieghi pubblici di qualsiasi tipo. Conseguentemente, con significativa puntualità, il Presidente Berlusconi, ha inserito nel decreto legge una deroga in favore di Bertolaso anche alla legge sul conflitto d’interessi”.
Ma. Lau.
www.partitodemocratico.it