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Ciclone Bertolaso, a quando le dimissioni?

Corruzione, escort e ingenti somme di denaro: il capo della protezione civile indagato dalla procura di Firenze. Il PD richiama il governo alla responsabilità: “Dimettersi è una questione di sensibilità, stop a Protezione Civile SPA”. Una voragine mostruosa di escort, favori sessuali e corruzione. Un giro da centinaia di migliaia di euro, nascosto dallo scudo della Protezione Civile. E al centro di tutto lui, Guido Bertolaso: l’uomo del terremoto a l’Aquila, l’uomo della spazzatura a Napoli, l’uomo del G8 e dell’Expo milanese. È su di lui che indaga la procura di Firenze, mentre la cerchia dei suoi stretti collaboratori finisce in manette. Arrestate, con l’accusa di corruzione, quattro persone tra cui Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, l’uomo indicato dalla Protezione Civile per realizzare le opere per il G8 alla Maddalena poi trasferito all’Aquila. Balducci risulta indagato anche a Roma sia per gli appalti dei Mondiali di nuoto 2009 che per altri grandi eventi compresa la parte romana delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia in programma nel 2011.

Alla luce di quanto è emerso e di quanto ancora la procura riuscirà a scoprire Pier Luigi Bersani commenta: “E’ una questione che attiene alla sua sensibilità. Certo, e’ stato investito di un potere personale che nessuno ha. Di questo deve rispondere”.

Protezione civile, stop ai poteri straordinari in deroga della SPA. “Le vicende giudiziarie faranno il loro corso. Noi, però, nei giorni scorsi, ci siamo opposti al decreto legge che istituisce la Protezione civile SPA proprio sulla base di un ragionamento che crediamo comprensibilissimo” afferma Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama.

Il decreto sulla Protezione Civile SpA attribuirebbe a questa società poteri straordinari in deroga a qualunque possibile normativa: a quella sugli appalti, a quella sui contratti pubblici, a quella che riguarda i controlli, a quella che riguarda la trasparenza.

“Per questo insistiamo sulla necessità che il decreto venga ritirato. Crediamo – prosegue Anna Finocchiaro – che investimenti così importanti e opere che normalmente sono di grande importanza debbano essere governati dalla legislazione ordinaria, perchè è impossibile ammettere che
ci sia un comparto nel quale risorse molto importanti vengano utilizzate al di fuori della legge e al di fuori di ogni controllo. Questo significa peraltro che bisogna riguardare le competenze, perchè una cosa è occuparsi
delle emergenze ambientali, le catastrofi naturali altra cosa è occuparsi degli grandi eventi che sono normalmente eventi che possono essere benissimo organizzati da altri e con un controllo molto puntuale come quello già previsto dalla legge” conclude la Presidente.

Michele Ventura, vicepresidente dei deputati del Pd, il quale aggiunge: “E’ gravissima la scelta di confermare un provvedimento che contiene aspetti inaccettabili, soprattutto perché, enfatizzando il criterio dell’emergenza, si apre la strada al superamento dei controlli. La trasparenza, cioè, viene mandata in soffitta, e l’articolo 5 che cancella i processi fino al novembre 2011 verso i commissari della Protezione civile. E’ gravissima la decisione di non confrontarsi con le ragioni delle opposizioni”.

Anche Dario Franceschini, capogruppo PD alla Camera, aveva detto: “Guido Bertolaso dovrebbe mostrare sensibilita’ istituzionale, confermando le dimissioni respinte ieri da Berlusconi. In un paese non anomalo una persona in quella situazione anche per difendersi meglio rassegna le dimissioni, e noi abbiamo apprezzato la sensibilita’ mostrata ieri da Bertolaso. Sta ora a Bertolaso confermare quella sensibilita’ istituzionale”.

Le dimissioni erano state presentate da Bertolaso ieri pomeriggio, e immediatamente respinte da Silvio Berlusconi che ne ha approfittato per inveire contro i giudici. “anche Bertolaso è perseguitato da magistratura e invisiosi. Lui non si tocca, resta dov’è!”

L’inchiesta. Il gip di Firenze ha definito l’inchiesta che ruota attorno al sottosegretario Bertolaso “ordinaria corruzione”. Le indagini hanno rivelato tangenti pagate con denaro, ville, auto di lusso ed escort in cambio di appalti milionari per il lavori del G8 alla Maddalena e la realizzazione o ristrutturazione di imponenti impianti sportivi in occasione dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma. “I fatti sono gravissimi – scrive il gip – proprio per la sistematicità delle condotte illecite e dei rapporti illeciti di cointeressenza tra gli indagati e le rilevantissime ripercussioni finanziarie ed economiche ai danni del bilancio dello Stato”. Ripercussioni, prosegue il gip, rese possibili “da una normativa ampiamente derogatoria delle ordinarie regole in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici”.

Un vortice che coinvolge tutte le drammatiche vicende che hanno visto protagonista il sottosegretario, che solo fino a pochi giorni fa pretendeva di dare lezioni oltreoceano. Intercettazioni che oltre alla evidente corruzione, rivelano profili personali abietti e dediti allo sciacallaggio. È il caso di una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi, vicini a Balducci, all’indomani del sisma abruzzese. “Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno”. “Lo so”, e ride. “Per carità, poveracci”. “Va buò”. “Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto”.

Altro personaggio finito in manette e ben noto a Bertolaso è l’imprenditore romano Diego Anemone. A lui spettava il compito di organizzare feste a base di sesso per il sottosegretario. Era lui quello che Bertolaso contattava quando aveva bisogno di vedere Francesca, escort degli ambienti romani, fingendo di essere li per un massaggio.

Il PD abruzzese: cinsico affaristico, vogliamo subito la verità.
“Quanto sta emergendo in queste ore in merito all’inchiesta della procura di Firenze è drammatico. Non dimentichiamo…. certo la rapidità dell’intervento nella fase emergenziale, ma al di là delle eventuali responsabilità penali è raccapricciante assistere a questo cinismo affaristico sulle spalle dei cittadini aquilani. Le istituzioni, le famiglie e le imprese aquilane hanno il diritto di conoscere subito tutta la verità” afferma Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese.

“E’ tutto l’Abruzzo a sentirsi ferito e offeso” dice Paolucci “questa regione ha subito un dramma epocale di fronte al quale il governo Berlusconi e la giunta regionale di centrodestra hanno deciso interventi addirittura ridotti rispetto al trattamento per altri terremoti. Al dramma del sisma peggio trattato degli ultimi trent’anni in Italia, oggi si aggiungono le parole di questi sciacalli che infieriscono sulle sofferenze umane. Per queste ragioni” dice Paolucci “è necessario che la magistratura dia agli aquilani ed agli abruzzesi la possibilità di conoscere presto la verità. E il commissario Chiodi deve imprimere una svolta alla ricostruzione economica e sociale delle zone colpite”.

“Da abruzzesi si prova stupore, ma anche rabbia nel leggere le frasi dette subito dopo il terremoto da pubblici ufficiali che avrebbero dovuto reagire in ben diversa maniera alla notizia di una tragedia come quella che ci ha colpito lo scorso 6 aprile” sottolinea Michele Fina, segretario del Pd della provincia dell’Aquila, “sfregarsi invece le mani per un business da andare a raccogliere già pronto e confezionato tra la macerie di L’Aquila, ridendo al pensiero dei soldi che si sarebbero potuti fare è un comportamento che lascia allibiti. I cittadini abruzzesi meritano rispetto e lo meritano anche dal governo, che con la mancanza di una presa di distanze netta, ci lascia interdetti, con il più assordante dei silenzi”.

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