Giorno: 12 Febbraio 2010
Il governo in debito con le scuole: per 1 miliardo.
Ghizzoni: siamo al collasso e il duo Tremonti-Gelmini scarica i costi sul famiglie. l’11 marzo saremo in piazza per la difesa della scuola. Il governo parla di riforma della scuola ma taglia le ore, le risorse e la qualità. E non è tutto. Dà un taglio netto anche alla memoria, visto che dimentica di avere oltre un miliardo di debito con le scuole. Tra il 2002 e il 2006, infatti, sono stati progressivamente decurtati i trasferimenti delle risorse alle scuole. Una condizione deprecabile che è stata ulteriormente incancrenita dalla politica dei tagli del duo Tremonti –Gelmini che ha messo in discussione lo stesso pagamento delle supplenze, il funzionamento amministrativo e didattico e, addirittura, i servizi di pulizia e di sorveglianza degli istituti. La situazione è molto grave e il PD non può accettare che ora il governo attraverso una circolare ministeriale zeppa di tecnicismi contabili dica, di fatto, alle scuole di arrangiarsi, sia pure in violazione dei vigenti regolamenti di bilancio. Per Manuela Ghizzoni, Capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, “il Governo sovverte …
"Noi italiani senza memoria", di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo
Era questo il Paese che sognavano Ernesto, Luigi, Enrico e Giovanni Cairoli e tutti gli altri ragazzi morti perché noi italiani stessimo insieme? E’ questa l’«Italia redenta, pura di ogni macchia di servitù e di ogni sozzura d’egoismo e corruzione» che immaginava Mazzini nella lettera alla madre Adelaide («Voi che li avete veduti sparire a uno a uno…») dove si diceva certo che la memoria di quei fratelli sarebbe rimasta in eterno «simbolo a tutti del dolore che redime e santifica»? Mah… Centocinquanta anni dopo, il nostro è uno strano Paese che non conosciamo bene. Un Paese che, lasciandosi alle spalle secoli di povertà, violenza e degrado che ancora a metà dell’Ottocento spinsero Charles Dickens a scrivere pagine cupe in Visioni d’Italia, ha vissuto tra mille contraddizioni decenni di recupero e sviluppo fino al formidabile boom che ci portò ai primissimi posti nel mondo. Un Paese dai paesaggi bellissimi e insieme sfregiato da orrori urbanistici. Traboccante di intelligenze, ma il più delle volte sprecate. Ricco come nessun altro di opere e città d’arte ma incapace …
Ciclone Bertolaso, a quando le dimissioni?
Corruzione, escort e ingenti somme di denaro: il capo della protezione civile indagato dalla procura di Firenze. Il PD richiama il governo alla responsabilità: “Dimettersi è una questione di sensibilità, stop a Protezione Civile SPA”. Una voragine mostruosa di escort, favori sessuali e corruzione. Un giro da centinaia di migliaia di euro, nascosto dallo scudo della Protezione Civile. E al centro di tutto lui, Guido Bertolaso: l’uomo del terremoto a l’Aquila, l’uomo della spazzatura a Napoli, l’uomo del G8 e dell’Expo milanese. È su di lui che indaga la procura di Firenze, mentre la cerchia dei suoi stretti collaboratori finisce in manette. Arrestate, con l’accusa di corruzione, quattro persone tra cui Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, l’uomo indicato dalla Protezione Civile per realizzare le opere per il G8 alla Maddalena poi trasferito all’Aquila. Balducci risulta indagato anche a Roma sia per gli appalti dei Mondiali di nuoto 2009 che per altri grandi eventi compresa la parte romana delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia in programma nel 2011. Alla luce …
"Con la riforma Gelmini saltano ben duemila cattedre più del previsto. Partono le proteste dei presidi: manca l'essenziale, non possiamo pagare i prof", di Salvo Intravaia
Bilanci in rosso, cattedre tagliate e lezioni più brevi per gli alunni. La scuola italiana è in crisi e i presidi protestano. Nelle scuole pubbliche – spiegano – mancano i soldi per nominare i supplenti, per comprare il materiale di cancelleria e perfino per la carta igienica. Mancano, inoltre, i prof per sostituire coloro che si assentano per pochi giorni, i bidelli per fare le pulizie e gli assistenti di laboratorio per le esercitazioni. E in futuro le cose andranno a peggiorare: la riforma dei licei prepara, dopo quello di quest’anno, un altro colpo di scure e gli alunni studieranno di meno. Per questa ragione, 90 dirigenti scolastici della provincia di Genova l’altro ieri hanno scritto al prefetto paventando lo “stato di emergenza sociale”. Stesso discorso a Brescia, dove i presidi dell’Asab (l’Associazione scuole autonome del bresciano) hanno lanciato l’allarme perché “i docenti non ricevono dall’anno scorso la retribuzione accessoria, i capi d’istituto non possono più pagare supplenti, comprare carta e fare manutenzioni”. E mentre a Modena si scende in piazza per i tagli ai …
«Chilometri di rifiuti per le strade, altro che fine della crisi», di Alessandro De Pascale
Parla Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania. «C’è una vergognosa mancanza di trasparenza. E la cosa più grave è che l’emergenza campana è stata un laboratorio per privatizzare la Protezione civile». In Campania è finita l’emergenza rifiuti. Lo ha deciso il governo. Si torna all’ordinarietà, con i poteri alle Province. Ma Bruxelles non è dello stesso avviso. Dal giugno 2007 l’Ue ha bloccato tutti fondi europei destinati alla Campania per il settore rifiuti: circa 500 milioni di euro. In seguito all’apertura di una procedura di infrazione sull’emergenza rifiuti. Abbiamo chiesto a Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania cosa ne pensa. L’emergenza è davvero finita? Direi di no. Non c’è più il picco della crisi. Ma la programmazione da qui a dieci anni non è stata fatta, non sappiamo gli impianti da chi verranno gestiti, manca un Piano organico sui rifiuti come del resto le strutture per il compostaggio. In più in alcune zone non è cambiato nulla: chilometri di rifiuti per strada. Con le ecomafie che continuano a bruciare rifiuti tossici. Ma allora …
Fine delle trasmissioni
Berlusconi imbavaglia la tv pubblica: stop alle trasmissioni di approfondimento durante la campagna elettorale, “sono solo un pollaio”. Intanto il governo taglia i fondi alla stampa: oltre 100 testate alla canna del gas. Il PD promuove una mozione bipartisan. Bersani: “Ecco cosa fa chi vuole ovattare la realtà e nascondere i problemi”. Fine delle trasmissioni. Di quelle a tema politico, almeno. È questo l’ultimo attacco di Silvio Berlusconi alla libertà d’informazione. Bollando l’approfondimento televisivo come “pollaio catodico da sostituire con tribune elettorali”, il premier ha approfittato delle elezioni regionali in arrivo per liberarsi di programmi (e giornalisti) scomodi, come Ballarò di Giovanni Floris, Annozero di Michele Santoro e In ½ ora di Lucia annunziata. All’indice anche le trasmissioni d’inchiesta, come Mi manda Raitre di Andrea Vianello e Report di Milena Gabanelli. Certo, la mannaia della censura si abbatterà anche su fedelissimi come Bruno Vespa e Maurizio Belpietro, ma il cavaliere è disposto a sacrificare qualche pedina in cambio di un religioso silenzio. Quel “pollaio” che infastidisce il premier. Il presidente del consiglio approfitta della presentazione …