“A seguito delle decisioni prese nel consiglio di amministrazione di ieri, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma rischia di mandare in fumo quasi un milione di euro di fondi già impegnati per il 2009 in contratti, affidamenti e collaborazioni esterne”. Lo rende noto la capogruppo nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, che aggiunge: “la trasparenza degli affidamenti nella pubblica amministrazione è una priorità assoluta ma eventuali dubbi del CdA dovevano essere sollevati per tempo e non all’ultimo momento. Qualora confermati, i ritardi e le esitazioni del Soprintendente e del Direttore Amministrativo determineranno certamente effetti negativi sulla tutela e sulla salvaguardia del patrimonio archeologico di Roma, nonchè sulle attività di catalogo e di studio. E’ ancor più grave che tale incapacità di spesa avvenga in tempi di grave crisi per i bilanci e per coloro che lavorano nel settore. E’ inammissibile che il prezzo di eventuali inefficienze sia pagato dai collaboratori che, preventivi firmati alla mano, dovranno rinunciare agli incarichi, alcuni dei quali già avviati, rimanendo così beffati. Il patrimonio archeologico e i professionisti archeologi esterni, già penalizzati dalla mancanza di riconoscimento e da forme contrattuali inique, non possono pagare il prezzo dell’incapacità di misurasi con le nuove regole di trasparenza. Su tutto questo presenteremo una interrogazione per avere i più che necessari chiarimenti”.
Pubblicato il 10 Febbraio 2010