Giorno: 6 Febbraio 2010

“No al nucleare e sì all'efficienza e al risparmio energetico”

Tavola rotonda degli Ecologisti democratici. Bersani: “dalla Green Economy può venire una risposta alla crisi”. Bonino: “No alla privatizzazione dell’acqua” “No al nucleare e sì all’efficienza e al risparmio energetico”. Queste le parole del segretario Pier Luigi Bersani intervenuto alla tavola rotonda sulla Green Economy organizzata dagli ecologisti democratici nella sede nazionale del Pd di via Sant’Andrea delle Fratte. Per il leader democratico le tematiche del lavoro, del sociale e dell’ambiente sono i tratti distintivi del Pd e le bandiere da impugnare da qui alle regionali. Ed è proprio la Green Economy la chiave per affrontare la crisi economica ed occupazionale che sta piegando le ginocchia al Paese. Un concetto diametralmente opposto alle politiche del governo ossessionati dal paradigma “più crisi, meno ambiente”. “Noi diciamo che dalla Green Economy può venire una risposta alla crisi” ha ribadito Bersani. “Dobbiamo dire al governo che così le cose non girano; abbiamo dimostrato di essere un partito che sente su di sé la responsabilità di una alternativa che ora dobbiamo portare al governo dei territori, perché è difficile …

«Soldi pubblici senza politica industriale», di Luciano Gallino

A rigore dice il vero il presidente Fiat Luca di Montezemolo quando afferma che da quando sono arrivati lui e Sergio Marchionne ai vertici del gruppo, ossia dal 2004, la Fiat non ha mai ricevuto un euro dallo stato.Il punto è gli incentivi sono una solida forma di aiuto – anche se indiretto – e soprattutto che di euro la Fiat ne aveva ricevuti tanti pochi anni prima. Secondo stime del 2002 rilasciate dal ministero delle Attività Produttive, come si chiamava allora, lo Stato ha sostenuto salvo errore la costruzione dello stabilimento di Termini Imerese ed i suoi annessi con versamenti complessivi che all´epoca toccavano i 4,5 miliardi di euro. E qualche anno prima aveva contribuito allo sviluppo industriale di tutta l´area di Melfi, il più grande insediamento Fiat fuor di Torino, con 3.000 miliardi di lire – un altro miliardo e mezzo in moneta attuale. Sarebbe quindi preferibile da parte dei vertici del gruppo lasciar perdere questo tasto nella discussione con il governo o nelle esternazioni pubbliche. Da parte sua ha pure ragione l´amministratore …

Ghizzoni: “Sulla scuola si rischia la paralisi”. Fortemente penalizzata la qualità del servizio scolastico e limitato il diritto all’istruzione

Le scuole soffrono da molti mesi di una grave situazione finanziaria dovuta alla massiccia riduzione delle risorse che il Governo è venuto attuando fin dal suo insediamento e la situazione sta visibilmente peggiorando. Infatti la finanziaria 2010 ha ulteriormente ridotto di 226 milioni di euro gli stanziamenti dei capitoli destinati alle «competenze dovute al personale delle istituzioni scolastiche» e al «funzionamento delle istituzioni scolastiche». L’onorevole Manuela Ghizzoni interviene sulla questione denunciando come l’inadeguatezza delle risorse chiaramente ostacoli “il normale funzionamento didattico, per esempio impedendo la regolarità nel pagamento degli stipendi ai supplenti (ostacolando la nomina dei sostituti dei docenti assenti), riducendo le risorse destinate alla remunerazione del salario accessorio e del dovuto per gli esami di Stato ai docenti, tagliando sulle spese per le utenze, per gli appalti di pulizia e per le forniture di materiale didattico e di consumo. Da notare che attualmente, gli istituti scolastici vantano, nei confronti del Ministero, crediti per circa un miliardo di euro, e negli anni si sono trovati a dover anticipare risorse per affrontare le citate spese obbligatorie …

Mafiosi a piede libero: ecco gli effetti del pacchetto sicurezza

Grazie ad una norma approvata dal governo a rischio i processi per mafia. Il PD insorge: “Il governo intervenga o sarà una catastrofe”. Processi a rischio: ormai sembra questo il leit motiv italiano. Dopo la norma sul processo breve che, qualora approvata dal Senato, darà il via ad uno tsunami giuridico senza precedenti, è una legge antimafia contenuta nel pacchetto sicurezza a mettere a repentaglio i processi, questa volta quelli per i reati di mafia più gravi in corso a Sicilia. Nel corso del bailamme mediatico che nel 2008 portò il governo all’emanazione del pacchetto, il ministro della giustizia Alfano non deve aver fatto caso all’enorme favore che stava facendo a Cosa nostra. Fu stabilito che i reati di associazione mafiosa che, a causa di tre o più aggravanti, prevedevano più di 25 anni di reclusione, fossero di competenza della corte d’Assise. Piccolo particolare: il provvedimento entrava in vigore anche per i processi già in corso. Morale della favola: tutto quanto già fatto dai tribunali ordinari diventava carta straccia e tempo perso. Oggi la Corte …

"L´ultima spallata alla legge 40 partono i ricorsi contro l´eterologa", di Maria Novella De Luca e Caterina Pasolini

Fecondazione libera. O quasi. Come accade nel resto del mondo. Per poter essere genitori. Per poter essere famiglia. Per amare e crescere un figlio. In Italia sta per partire un nuovo assalto alla legge 40 sulla “Procreazione medicalmente assistita”, già smantellata, depotenziata e di fatto riscritta negli ultimi mesi a colpi di sentenze. Grazie alla tenacia, a volte alla disperazione, di decine di coppie, medici, avvocati e associazioni, i cui sforzi hanno portato alla recente e clamorosa sentenza della Corte Costituzionale, che ha cancellato alcuni dei divieti più severi della legge 40, dall´obbligo di impianto degli embrioni al loro congelamento, alla diagnosi genetica. Adesso quello stesso agguerritissimo pool si prepara a dimostrare l´incostituzionalità dell´articolo sulla fecondazione eterologa, il numero 4 della legge 40, il più difficile, il più controverso, quello che va a toccare il “nodo”, anzi il tabù del “terzo elemento”, che si inserisce nel meccanismo procreativo di una coppia. L´articolo quattro sancisce in Italia il divieto assoluto, punito con multe da trecento a seicentomila euro, di diventare genitori con l´ausilio del seme di …

Editoria: basta con provvedimenti occasionali e disarticolati

Il sistema editoriale italiano ed i settori ad essa collegati stanno attraversando, da tempo, una profonda crisi strutturale. Ma oggi la situazione è diventata ancor più allarmante perché, accanto ai problemi degli ultimi anni, si sono aggiunti, in questa fase, quelli derivanti dalla drastica riduzione degli investimenti pubblicitari, determinata dalla più generale congiuntura recessiva. Il Sottosegretario Bonaiuti ha più volte annunciato la convocazione degli Stati Generali dell’editoria per individuare la via per la costruzione di una proposta di legge di sistema, condivisa ed adeguata alla natura ed allo spessore della crisi: a tutt’oggi non se ne è fatto nulla. Al contrario, il Governo continua ad intervenire con provvedimenti episodici, parziali, autoritativi e prevalentemente per delega, con la conseguenza di sottrarre, di fatto, al Parlamento la potestà legislativa su temi strategici per la democrazia del Paese. Il Parlamento ha appena licenziato il parere sullo schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva europea “TV senza Frontiere”, all’interno del quale il Governo sta introducendo, accanto al product placement, misure inaccettabili, sulla TV via internet, che non hanno …

"La destra e il testamento biologico", di Ignazio Marino*

«Alimentazione e idratazione artificiali sono da considerarsi forme di sostegno vitale e non possono mai essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento». È sull’articolo 3 della legge sul testamento biologico, all’esame della Commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati, che si è arenata la discussione sulla legge sul testamento biologico. Il passaggio in Aula a Montecitorio non si annuncia né facile né in tempi brevi, ma deve essere chiaro che, se la legge fosse approvata senza modifiche sostanziali, tutti noi dovremmo rispettare quelle norme al contempo ideologiche ed emotive, votate un ano fa sull’onda della drammatica vicenda di Eluana Englaro. Norme scritte ignorando la voce della scienza e quella di milioni di italiani che, all’indomani della morte di Eluana, ebbero un sussulto democratico contro l’illecita invadenza dello Stato nell’imporre ad una persona terapie non volute, per prolungarne un’irreversibile agonia. Il 9 febbraio 2009 parole come eutanasia e assassinio furono cinicamente pronunciate da figure con grandi responsabilità politiche: ricordiamo tutti le offese e le accuse irresponsabili rivolte al Capo dello Stato che si era rifiutato di …