Quasi 800 imprese italiane vittime del “click day” potranno immediatamente accedere ai bonus fiscali per gli investimenti in ricerca loro negati. Per altrettante, all’incirca, dovrà essere trovata una soluzione in un tavolo negoziale con il governo; il loro diritto allo stesso credito è stato però riconosciuto. E’ questo il risultato di due pronunciamenti della Commissione tributaria di Pescara, annunciati da Unindustria Bologna. L’associazione degli industriali bolognesi per prima si era mossa contro il diniego al credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo opposto dall’amministrazione finanziaria a molte aziende a seguito del “click day” del 6 maggio scorso. In quella data venne sperimentato il cambiamento per questi bonus fiscali: da automatici (come stabilito dalla Finanziaria per il 2007) a selettivi e secondo l’ordine di arrivo con procedura telematica (come indicato invece dal successivo decreto anti-crisi del 2008). In un minuto i fondi a disposizione per il 2008 e 2009 furono “assaltati” e tante aziende, che avevano fatto investimenti contando sull’automatismo del bonus, rimasero a bocca asciutta. Da qui il ricorso presentato il 4 agosto da Unindustria Bologna. All’iniziativa hanno poi aderito 1.500 imprese da ogni parte d’Italia, coordinate da 25 associazioni del sistema Confindustria.
I tanti ricorsi sono stati divisi in gruppi. Dalle sezioni della Commissione tributaria di Pescara sono arrivati i primi responsi. “Il pronunciamento della Commissione tributaria di Pescara – ha affermato il presidente di Unindustria Bologna Maurizio Marchesini – è per noi di grande soddisfazione. Auspichiamo che d’ora in avanti venga completamente abbandonato il meccanismo del click day”.
Il Sole 24 Ore 03.02.10